Educazione

Le attività proposte da SeaCleaner, oltre al coinvolgimento dei cittadini (in attività di citizen science) come parte attiva del processo di monitoraggio e raccolta dati sul campo da effettuarsi assieme a ricercatori o formatori, si rivolgono anche e soprattutto agli studenti, che vengono fatti partecipi di attività di ricerca a scopo scientifico ma anche didattico/divulgativo. Particolare attenzione si pone nel coinvolgere gli istituti scolastici per mezzo anche di strumenti didattici quali i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PTCO, ex Alternanza scuola-lavoro). I dati raccolti sono trasferiti a banche dati degli istituti di ricerca che partecipano a queste attività. I risultati vengono resi pubblici per mezzo di articoli scientifici ma anche tramite conferenze divulgative, report su riviste e in rete (Merlino et al., 2015, Merlino S., 2016). Lo scopo del progetto è quindi triplice:

1) Sensibilizzare maggiormente i giovani su queste tematiche ambientali e, con loro, anche gli adulti a loro prossimi (genitori, parenti);

2) Avvicinare i ragazzi alla scienza in modo attivo, divertente e appassionante. Gli studenti che partecipano a tali esperienze scientifiche ne escono con una conoscenza di cosa sia il metodo scientifico maturata sul campo e con un bagaglio di esperienze che li portano a una migliore applicazione delle proprie conoscenze e l’acquisizione di competenze difficilmente ottenibili in classe. A ciò si aggiunge, spesso, un’accresciuta confidenza nelle proprie capacità (non-formal learning e emotion-based learning).

3) Infine, non è stato trascurato l’aspetto di ricerca, sia dal punto di vista scientifico che educativo. Nel primo caso, la partecipazione di un gran numero di volontari e studenti, adeguatamente preparati, ha permesso ai ricercatori coinvolti nel progetto di acquisire un gran numero di dati scientificamente validi, e di utilizzarli per migliorare la conoscenza del problema, come attestano le pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali pubblicate, e le tesi di laurea magistrale discusse (vedi bibliografia). Nel secondo caso, per mezzo di questionari adeguatamente preparati, sono state effettuate valutazioni, correlate di analisi statistiche, allo scopo di comprendere quale fosse, per la popolazione, la percezione del problema dei rifiuti antropogenici presenti in ambiente marino e quale fosse l’impatto, in termini educativi, del progetto stesso sugli studenti coinvolti nelle azioni proposte. I risultati mostrano come la strategia interattiva adottata, ed il fatto di far agire gli studenti direttamente sul campo, in stretto contatto con la problematica da affrontare e con i ricercatori stessi, contribuisce notevolmente a sensibilizzarli su queste tematiche, rendendoli più consapevoli del problema e di quali siano le possibili misure da attuare ed i comportamenti da assumere per ridurlo (Locritani et al., 2019).

Le scuole coinvolte nel corso degli anni sono state circa 30, ognuna con più classi. Si è trattato soprattutto di scuole superiori di secondo grado, ma hanno partecipato anche scuole medie. Molte di esse appartengono alla provincia di La Spezia (ISA2, ISA 10, ISA 13, Istituto Scientifico Tecnologico Capellini Sauro, Istituto Fossati-Da Passano, Liceo linguistico Mazzini, Liceo Scientifico Pacinotti, Liceo Scientifico Parentuccelli, Liceo Classico Costa), ma sono intervenute anche scuole toscane, emiliane, piemontesi, lombarde e, grazie alla collaborazione con Marevivo all'interno del progetto Nautici in Blu, anche scuole del sud Italia (provincia di Civitavecchia, Palermo, Milazzo, Messina e Taranto).

Allo scopo di arricchire l’offerta didattica ed educativa, all’interno del progetto SeaCleaner è stata avviata la collaborazione con il progetto “Percorsi nel Blu”, che vede capofila l’Istituto Scolastico ISA2, al fine di promuovere azioni di Citizen Science, educazione ambintale e monitoraggio dell’ ambiente marino, non solo per quanto riguarda i rifiuti spiaggiati, ma anche su temi collaterali e connessi, come la biodiversità dei sistemi costieri (Merlino et al. 2019, Mioni et al., 2016)

Ci piace infine far notare che il LOGO stesso stesso del progetto è stato ideato durante uno stage di alternanza scuola lavoro da una classe dell’ Istituto Fossati-Da Passano, sezioni grafica. Il banner di questa pagina è stato disegnato da F. Fusco.

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