Che cosa ho fatto nell'Assemblea Costituente

Designata dal Partito Comunista Italiano, sono stata eletta nel XIII Collegio (Bologna-Ferrara-Forlì-Ravenna), e sono risultata tra i primi fra gli eletti del Pci, con 68.722 voti di preferenza, all’Assemblea costituente. Proclamata membro della Costituente nel gruppo parlamentare comunista il 7 giugno, la mia elezione è stata convalidata il 24 luglio. Ho contribuito alle discussioni che hanno portato alla redazione della nostra Costituzione impegnandomi con forza nella difesa dei diritti delle donne lavoratrici e del loro ruolo nella Repubblica.

Le italiane avevano ottenuto il diritto a votare, ora avrebbero dovuto impegnarsi con tutta la passione politica possibile per dare voce alle loro istanze e per essere presenti nella costruzione dello stato repubblicano in prima persona. La mia attività nella Costituente è durata dal 2 giugno del 1946 fino al 31 gennaio del 1948.  Restano negli atti la presentazione di un’interrogazione, che ho fatto insieme a Adele Bei e Angiola Minella al Ministro della Pubblica Istruzione e a quello del Tesoro se non ritenessero necessario e urgente estendere alle mogli dei militari dispersi della Seconda Guerra Mondiale le stesse disposizioni che consentono alle vedove di guerra di essere ammesse nei ruoli magistrali senza concorso. Il ministro della Pubblica Istruzione Gonella rispose rimandando al decreto regio n. 1091 del 28 agosto 1942 che ammetteva l’inserimento tra il personale insegnante senza concorso delle vedove di guerra, previo accertamento della morte del soldato. Ottenemmo comunque che la questione fosse sottoposta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Ministro della difesa.