5. LAVORO

5.1 Combattere precarietà e sfruttamento

La tematica del lavoro rientra nelle politiche che vengono attuate a livello nazionale e su cui diamo un giudizio nettamente negativo, a partire dal JOB-ACT. Esso ha fallito e non ha dato risposte alla necessità di avere un lavoro dignitoso e rispondente all’attuazione dell’Art. 4 della nostra Costituzione.

Oggi i nuovi livelli di automazione e le nuove tecnologie riducono sostanzialmente il lavoro manuale dell’uomo: a maggior ragione, che l’evoluzione del lavoro deve prevedere un’occupazione sempre più qualificata, dignitosa e retribuita in modo equo per arrivare all’obiettivo di “lavorare meno e lavorare tutti”. Occorre contrastare il lavoro precario e perseguire la parità di genere nelle retribuzioni. Il nostro riferimento è la proposta della Carta dei Diritti della CGIL.

All’interno dei propri compiti e capacità, anche il Comune può dare delle risposte concrete alla necessità di creare buona occupazione.

Nei servizi che ricadono sotto la responsabilità dell’ente comunale, compresi quelli forniti in associazione con gli altri enti del territorio, occorre partire dal blocco delle esternalizzazioni e della voucherizzazione dei servizi, in particolare quelli di rilevanza sociale. Questo va fatto mantenendo, e ove possibile ampliando, il volume dei servizi erogati e i livelli occupazionali, migliorandone la qualità degli interventi e valorizzando competenze e professionalità del personale dipendente dagli enti.

E’ inoltre necessario garantire la massima trasparenza nella gestione degli appalti e il massimo controllo da parte del Comune, per evitare sia assegnazioni al ribasso e subappalti che penalizzano la qualità dei servizi e dei lavori pubblici e utilizzano lavoro precario e sottopagato, sia fenomeni di corruzione e di infiltrazioni della criminalità organizzata.

La collaborazione con le organizzazioni sindacali si è sempre rivelata preziosa per il raggiungimento di questi obiettivi. A seguito della pandemia, sarà inoltre compito dell’amministrazione contribuire a rafforzare l’attività ispettiva e di controllo di applicazione del protocollo sulla sicurezza nel mondo del lavoro, firmato a livello nazionale nel marzo 2020 tra Governo, Sindacati e Impresa.

Nell’attuale congiuntura, è fondamentale che l’Amministrazione Comunale promuova anche una specifica formazione per tutti i suoi dipendenti di ogni grado e livello per prevenire e individuare ogni forma di illegalità da cui possa essere sfiorata, perché, con le parole di Nando Dalla Chiesa, “solo se si conosce come opera la mafia, la si può riconoscere quando è in azione”.

5.2 Contrastare la disoccupazione

Una comunità è tale se è impegnata a costruire una rete di solidarietà e di sostegno attorno al fenomeno disoccupazione. Infatti la mancanza di un lavoro, in particolare per i giovani, ha un effetto devastante sulle persone e sulla coesione sociale e conduce all’isolamento di chi non riesce a superare questa condizione.

Il reinserimento nel mondo del lavoro deve essere l’obiettivo di ogni intervento posto in essere dall’Amministrazione comunale per sostenere chi si trova in una condizione di disoccupazione, attraverso una progettualità che coniughi l’impiego in lavori socialmente utili con la formazione professionale, coinvolgendo anche le associazioni imprenditoriali del territorio.

Assieme alle organizzazioni sindacali e di settore, dobbiamo promuovere Legnano come polo metropolitano di orientamento e riqualificazione dei lavoratori per restituire una prospettiva di futuro, di sicurezza sociale e di dignità della propria condizione di vita.

Nella prospettiva della rigenerazione delle aree dismesse, il Comune deve prevedere aree destinate a nuove attività o vecchie professioni andate perse nel tempo ma ancora ricercate, anche attraverso contratti di comodato d’uso destinati in modo specifico a giovani o disoccupati che presentino progetti valutati da una commissione istituita ad hoc.

Proponiamo inoltre la creazione di un “Albo delle Competenze/ Professionalità” per giovani diplomati e laureati attualmente disoccupati o sotto-occupati. L’obiettivo è duplice: da un lato mettere a disposizione dei cittadini particolari professionalità, dall’altro permettere agli iscritti all’Albo di mantenere e ampliare la propria cultura professionale, creando una rete di contatti favorevole a sviluppare nuove opportunità di lavoro.

La riapertura degli sportelli per i migranti e per le badanti, dove gli interessati possano ricevere informazioni e indicazioni per dare risposte ai propri specifici problemi, sarebbe un’utile strumento di integrazione e valorizzazione di una parte oggi troppo trascurata del mondo del lavoro.

5.3 Promuovere uno sviluppo economico sostenibile

E’ ormai evidente che l’economia del futuro dovrà essere molto diversa da quella che ha messo in crisi l’equilibrio del nostro Pianeta.

E’ importante che anche il Comune si faccia promotore, interagendo con le realtà produttive legnanesi, di uno sviluppo economico che vada nella direzione di una riconversione ecologica della produzione e che premi innovazione e ricerca.

Riteniamo che Legnano, per la sua storia industriale, possa raccogliere questa sfida. Pensiamo al campo dell’energia e delle infrastrutture per le energie rinnovabili, ai nuovi materiali, al riutilizzo delle materie seconde in un’ottica di economia circolare, alle tecnologie digitali e alle loro applicazioni, all’edilizia di riqualificazione ed efficientamento, alla rigenerazione ambientale del territorio …

Essenziale è che in questo processo siano coinvolti e diventino protagonisti i giovani. Non solo attraverso una relazione proficua con gli istituti tecnici e professionali legnanesi, ma anche individuando luoghi in cui mettere a disposizione, oltre alla rete informatica, supporti tecnici e di consulenza: una sorta di hub del coworking, ovvero un luogo dove anche attraverso la collaborazione e il confronto reciproco sia possibile innovare, promuovere, sperimentare il futuro, “inventarsi un lavoro”, mettendo a fattor comune le conoscenze, le capacità e la creatività dei giovani. Il coinvolgimento delle Associazioni d’impresa potrebbe produrre un proficuo scambio tra esperienza e creatività giovanile.