3. Cultura e sport

3.1 Una biblioteca come piazza del sapere

Al centro della nostra proposta è la realizzazione di un polo culturale che sia promotore e punto di riferimento per le iniziative culturali cittadine, che devono proiettarsi e connettersi con tutti i quartieri, a partire dalle periferie.

Il Manifesto Unesco per le Biblioteche pubbliche dichiara la sua fede “nella biblioteca pubblica come forza vitale per l'istruzione, la cultura e l'informazione e come agente indispensabile per promuovere la pace e il benessere spirituale delle menti di uomini e donne.” Perciò “incoraggia i governi nazionali e locali a sostenere le biblioteche pubbliche e a impegnarsi attivamente nel loro sviluppo.”

È da qui che vogliamo partire per costruire quel pezzo del nostro programma che riteniamo fondamentale per una città che voglia dirsi inclusiva, partecipativa e all'altezza delle città europee.

La biblioteca deve puntare ad essere un luogo aperto, accessibile, amichevole, con spazi attrezzati, attraenti e flessibili e con orari ampi che vengano incontro il più possibile alle esigenze dei cittadini, convogliando magari nello stesso luogo servizi come l'anagrafe, i servizi scolastici e l'ufficio cultura.

In un periodo in cui i luoghi di incontro e di socialità si sono purtroppo commercializzati e di conseguenza diretti ad allontanare i “diversi” e gli “ indesiderabili”, la biblioteca deve rappresentare un'inversione di rotta tornando ad essere una nuova “piazza del sapere” a disposizione di tutti, al di là delle differenze di censo e di istruzione, che possa invogliare i cittadini ad andarci anche senza una ragione particolare, dobbiamo pensare alle biblioteche come spazi dove le persone possano passare del tempo in maniera significativa senza dovere essere costrette a “consumare”.

Quello che noi vorremmo per la nostra città è un sito che ospiti oltre alla biblioteca, un polo culturale che sia contenitore di spazi in cui le persone possano scegliere in libertà di leggere un libro, un quotidiano, una rivista, di assistere a una proiezione, di partecipare a corsi e seminari, di visitare una mostra, di giocare con i propri figli, di studiare, di trovare aiuto per compilare un curriculum, di condividere esperienze e saperi. Tutto questo non è un sogno impossibile. Non aspiriamo certo di arrivare nell'immediato agli standard del nord Europa, ma già ora in Italia abbiamo degli esempi eccellenti da poter imitare, comuni di dimensione simile al nostro hanno realizzato dei poli culturali hanno contribuito alla rinascita della vita culturale e sociale della città.

Noi siamo più che convinti che investire sulla cultura non sia un lusso, ma al contrario una risorsa preziosa che può far rinascere anche economicamente la nostra comunità. In Europa vi sono infiniti esempi di città o di quartieri cittadini che sono rifioriti grazie all'apertura di musei, di teatri o di biblioteche.

Assolutamente contrari ad altro consumo di suolo, la nostra idea per la collocazione dell'edificio, è quella del riutilizzo di strutture già esistenti come una fabbrica dismessa, adattandola alle esigenze sopra descritte. Riteniamo che la Manifattura Legnanese, per la sua storia e per il significato che riveste per la città, sia il luogo ideale a questo scopo.

Non pensiamo ovviamente alla vendita della vecchia sede della Biblioteca che potrebbe essere comunque riutilizzata come sede per attività culturali e/o archivio storico.

3.2 Una città che promuove la cultura

Vorremmo che Legnano si facesse promotrice di importanti iniziative che la portassero alla ribalta anche a livello nazionale. Molti comuni attorno a noi organizzano eventi diventati ormai un appuntamento irrinunciabile, citiamo solo il Baff di Busto Arsizio o il Festival di Villa Arconati: riteniamo che anche la nostra città abbia le potenzialità per fare questo salto di qualità ed entrare a far parte dei grandi circuiti culturali nazionali. A Legnano sono nate compagnie teatrali e attori di fama nazionale: una ricchezza e una tradizione che andrebbero valorizzati.

Anche la Banda musicale legnanese meriterebbe maggiore attenzione e una sede appropriata: in particolare vanno valorizzate le sue potenzialità educative, da sviluppare anche in collaborazione con le scuole dell’obbligo legnanesi. Sarebbe interessante anche un coordinamento con le Scuole di musica presenti sul territorio, che offrirebbe nuove opportunità a questo proposito.

3.3 Una memoria per il futuro

La nostra città ha una storia industriale e operaia che rischia di venire dispersa. E’ necessario lavorare perché la memoria storica venga raccolta e messa a disposizione delle nuove generazioni, perché la conoscenza delle proprie radici e della storia di cui si è figli offre solide basi alla progettazione del proprio futuro.

Proponiamo la realizzazione di un archivio storico e spazio espositivo dove raccogliere le testimonianze della Legnano produttiva del nostro recente passato, della vita di uomini e donne legnanesi che anche con fatica e sofferenza hanno fatto crescere economicamente la città e hanno lottato per conquistare i diritti di cui oggi godiamo.

3.4 Uno sport per tutti

Lo sport può costituire, all’interno di una comunità, un momento importante di partecipazione e inclusione sociale, una palestra di tolleranza e rispetto.

E’ necessario dunque non solo prendersi cura dell’efficienza delle strutture sportive cittadine attraverso una costante manutenzione e, dove necessario, l’adeguamento degli impianti per garantire fruibilità, accessibilità per tutti e sicurezza, ma anche coinvolgere le associazioni sportive legnanesi per la promozione di una cultura che superi una visione tutta competitiva e finalizzata alla selezione e alla prestazione di eccellenza, per valorizzare lo sport anche come benessere, partecipazione e inclusione, rivolto a tutti e accessibile a tutti.

Il riferimento è alla “Carta dei principi dello sport per tutti” approvata dal Forum permanente del terzo settore, in cui vengono declinati i criteri che caratterizzano questo modello di sport rendendolo strumento di promozione umana e sociale, e vengono altresì indicati alcuni elementi su cui fondare una politica di sviluppo dello sport per tutti.

Uno sport che assuma un "ruolo formativo, di prevenzione sanitaria, di inclusione e coesione sociale, di educazione alla democrazia e di economia sociale".