2. Solidarietà, Rispetto, Partecipazione

2.1 Contrastare la povertà e l’esclusione sociale

Il settore Servizi Sociali dell’Amministrazione comunale deve diventare il fulcro di un’azione capace di rilevare capillarmente i bisogni, troppo spesso non espressi, di un numero crescente di cittadini e famiglie, e di intervenire in modo rapido ed efficace operando in sinergia con le altre istituzioni e soggetti attivi sul territorio.

Va riaperta una discussione sul ruolo e la modalità di erogazione dei servizi da parte dell’azienda consortile So.Le. a cui Legnano ha affidato in parte i suoi servizi sociali. Riteniamo che la gestione associata può essere utile se innalza la qualità dei servizi e offre nuove competenze, mantenendo intatta la responsabilità primaria degli uffici comunali, e non si traduce in una sostanziale privatizzazione, che inoltre spesso non garantisce i diritti degli operatori coinvolti. In particolare siamo contrari alla voucherizzazione delle prestazioni sociali.

Particolare attenzione va riservata ai disoccupati e a chi in questa congiuntura ha perso il proprio lavoro, ai lavoratori e lavoratrici con reddito minimo, e/o che svolgono lavori precari, e con carichi famigliari, agli anziani indigenti e ad altre situazioni di fragilità socio-economica.

Con le organizzazioni sindacali va creato/mantenuto un confronto costante per intervenire su tariffe e fasce di esenzione attraverso lo strumento dell’Isee per sostenere ed aiutare le famiglie e/o persone a rischio di povertà.

Occorre inoltre mettere in bilancio maggiori risorse per rispondere alle esigenze più immediate come quelle di pagare gli affitti e le bollette, la mensa scolastica per i figli, i servizi alla persona.

Poiché riteniamo che la solidarietà non debba essere demandata unicamente al volontariato, una mensa sociale comunale, aperta a tutti e capace di offrire un sollievo immediato a chi si trova in grave difficoltà, darebbe il segno di una Città che non dimentica nessuno dei suoi cittadini. Il coinvolgimento degli studenti che frequentano corsi professionali nel campo della ristorazione costituirebbe per loro un’utile esperienza formativa e il recupero di generi alimentari un esempio anche di buona pratica per la prevenzione degli sprechi.

Spesso alla marginalità sociale si accompagna una povertà educativa che pregiudica la crescita armoniosa e il successo formativo di tanti bambini e ragazzi. Abbiamo visto quanto la “didattica a distanza” imposta dalla chiusura delle scuole abbia accresciuto la dispersione scolastica sottolineando la disparità tra chi ha potuto usufruire di strumenti e aiuti familiari adeguati e chi non ha avuto questa possibilità. Per questo i Servizi sociali devono preoccuparsi in modo speciale del benessere dei cittadini più piccoli, agendo un sinergia con le scuole ma anche coinvolgendo i diversi soggetti operanti nel campo della promozione culturale e sportiva.

Ribadendo la centralità dell’Amministrazione pubblica, pensiamo ad un Governo locale in cui si applichino i paradigmi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ponendo la persona al centro delle scelte politiche. In accordo con le leggi vigenti, va garantita la presa in carico globale e continuativa delle persone con disabilità che ne facciano richiesta, assieme alla corretta applicazione dell’ISEE, ristretto all’utente, per l’accesso ai servizi. Vanno inoltre sviluppati percorsi, servizi e tecnologie che facilitino la partecipazione delle persone con disabilità alla vita cittadina, l’inserimento nel mondo del lavoro, la conduzione di una vita il più possibile autonoma.

Poiché povertà spesso significa anche esclusione sociale, proponiamo di istituire una tessera che dia accesso gratuito ai trasporti pubblici, musei, teatri e cinema cittadini, al fine di promuove la partecipazione di tutti alla vita sociale e culturale, affinché ogni cittadino possa sentirsi parte integrante della comunità legnanese.

Con la stessa finalità, come abbiamo detto parlando delle periferie, occorre che le iniziative sociali e culturali cittadine si svolgano in misura sempre maggiore nei quartieri periferici, dando una risposta concreta al sentimento di abbandono espresso da molti legnanesi residenti ai margini della città.

2.2 Prendersi cura dell’infanzia

I più piccoli sono l’orizzonte del futuro della città. Preoccuparsi di loro è un investimento per la Legnano di domani. Oltre che promuovere lo sviluppo socio-educativo dei bambini, i servizi all’infanzia sono anche essenziali per le giovani donne che non devono essere costrette a scegliere tra maternità e lavoro, con ricadute negative su natalità e occupazione femminile.

E’ perciò fondamentale che essi vengano sostenuti in modo che siano accessibili a tutti e fruibili in modo flessibile, integrati con un albo comunale di educatori a domicilio a cui le famiglie possano ricorrere in caso di necessità.

Anche nella progettazione delle aree verdi cittadine, un’attenzione particolare va posta perché esse siano accoglienti, interessanti e sicure anche per i più piccoli.

2.3 Promuovere i diritti delle donne e la parità di genere

I Diritti Sociali vanno di pari passo con i Diritti Civili. Per questo vogliamo rendere Legnano una città aperta, accogliente, rispettosa delle identità e delle differenze, inclusiva. Purtroppo, anche nella Legnano del XXI secolo, la libertà femminile è troppo spesso minacciata. Per questo l’Amministrazione comunale deve assicurare un impegno costante e rigoroso per garantire i diritti delle donne e la parità di genere.

Ciò attraverso la realizzazione di iniziative culturali, che coinvolgano anche le scuole, per promuovere una cultura del rispetto e prevenire situazioni di disparità di genere e ogni forma di violenza sulle donne.

Riteniamo utile il contributo che una ricostituita Consulta femminile può dare all’amministrazione della città: uno strumento importante di partecipazione e proposta e il vaglio di uno sguardo “di genere” sulle scelte che troppo spesso si ritengono “neutre” ma tali non sono, ignorando le loro ricadute sullo specifico femminile.

Occorre valorizzare, far conoscere ed estendere il ruolo della Rete contro la violenza sulle donne presente in città con lo sportello gestito in collaborazione con Auser Filo Rosa, attuando anche campagne mirate al contrasto della violenza sulle donne, coinvolgendo tutte le Associazioni impegnate in tale ambito.

Vanno individuati, in collaborazione con la Rete Antiviolenza Ticino Olona, luoghi protetti in cui le donne vittime di violenza possano trovare rifugio e sicurezza.

E' inoltre da promuovere il ruolo del Consultorio pubblico per la salute femminile.

2.4 Fare di Legnano una città accogliente

Gli enti locali, in Italia come in altri paesi, si caratterizzano sempre più come la prima porta di ingresso nel sistema dei diritti di cittadinanza delle persone migranti o profughe.

I flussi migratori, che non sono un fenomeno solo dei nostri tempi, ma che la crisi ecologica e l’aumento delle diseguaglianze a livello globale rischiano di far esplodere in modo drammatico, non devono diventare motivo di conflitto, o peggio di guerra tra poveri: essi possono infatti costituire un’occasione di crescita per tutti se sappiamo valorizzarne gli aspetti dell’incontro e dello scambio tra culture diverse. A tale scopo è importante:

  • lavorare nella direzione dell’accoglienza diffusa e promuovere attività di integrazione sia culturale che lavorativa;

  • consentire alle persone immigrate ancora in stato di irregolarità e ai profughi, la possibilità di conseguire i minimi diritti di cittadinanza come l’assistenza sanitaria;

  • incentivare le pratiche di insegnamento della lingua italiana;

  • promuovere gli scambi culturali e la conoscenza diffusa di culture diverse, anche attraverso momenti ludici e ricreativi;

  • creare un apposito Ufficio stranieri con funzioni di prima accoglienza e orientamento e predisporre modulistiche plurilingue per facilitare l’accesso e il disbrigo delle pratiche burocratiche;

  • facilitare l’autorganizzazione delle comunità di origini straniere e promuovere la partecipazione alla vita sociale, culturale e politica della città.

2.5 Promuovere i diritti delle persone LGBT

Nonostante le tematiche LGBT+ e il riconoscimento dei diritti civili esulano in gran parte dalle competenze comunali, riteniamo necessario:

  • informare e sensibilizzare la popolazione riguardo alla diversità di identità di genere, orientamento sessuale, rispetto e tutela delle minoranze, educazione sessuale affettiva e sanitaria con iniziative culturali volte a favorire il dialogo tra le varie realtà;

  • promuovere e tutelare i diritti civili delle persone LGBT nei diversi aspetti della vita sociale, culturale e lavorativa, oltre a promuovere attività nelle scuole e per i giovani con l’obiettivo di contrastare l’omotransfobia;

  • collaborare con associazioni e gruppi LGBT per valorizzarne le attività, promuoverne la formazione e sviluppare iniziative comuni;

  • inserire il comune di Legnano all’interno della rete Re.A.Dy, ovvero la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti-discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, con l’obiettivo di mettere in sinergia l’azione delle amministrazioni locali per promuovere politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone LGBT+, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima di rispetto e di confronto libero da pregiudizi.

Dopo aver contribuito in passato ad istituire il registro delle unioni civili ci impegniamo ad istituire anche a Legnano il registro dei matrimoni omosessuali contratti all’estero, in funzione del superamento della legge Cirinnà e a costruire una base sociale per il matrimonio egualitario e per tutelare a livello comunale i diritti dei figli.

2.6 Tutelare la laicità

Nella sfera dei diritti rientra l’evoluzione civile dell’ultimo saluto al defunto. Normato, ma nel nostro Paese spesso disatteso. In una società multiculturale e multiconfessionale, il rito funebre deve essere garantito a tutti nel rispetto dei diritti umani prescindendo da qualsiasi provenienza e orientamento culturale, religioso e filosofico.

Il Consiglio comunale precedente si è già espresso favorevolmente all’unanimità per l’individuazione di un luogo adatto alla realizzazione di una sala del commiato per l’ultimo saluto ai propri cari in uno spazio pubblico e laico, ma ciò attende ancora di essere realizzato.

2.7 Promuovere la partecipazione

Compito del Comune è facilitare e promuovere la partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative della città. Riteniamo che quanto previsto nello Statuto Comunale vada tradotto in atti concreti che avvicinino sempre più e facciano sentire tutti i cittadini protagonisti della vita della città, anche attraverso l’istituzione di nuove Consulte su problematiche specifiche.

Riteniamo che l’attuale Regolamento delle Consulte territoriali lasci poco spazio all’iniziativa e alla proposta da parte delle Consulte stesse, limitandone in modo eccessivo le competenze, che andrebbero invece ampliate. Anche la dimensione e la varietà del territorio che esse hanno il compito di rappresentare ci sembra un ostacolo all’efficacia della loro azione, dati gli strumenti di cui attualmente dispongono.

Anche lo strumento del Referendum cittadino andrebbe rivisto, abbassando la soglia delle firme necessarie alla sua indizione (a Legnano servono 2.500 firme, a Milano ne bastano 15.000 per una popolazione di 30 volte superiore) e prevedendo anche altre forme di consultazione della cittadinanza su problematiche non solo cittadine ma anche di uno specifico quartiere.

Riteniamo prezioso lo strumento del Bilancio partecipativo, laddove esso si coniughi con una maggiore accessibilità per i comuni cittadini alla lettura e alla comprensione del Bilancio comunale e delle sue regole, e possa incidere significativamente sulle scelte di destinazione di alcune quote di questo.