Protagonista indiscusso e molto discusso della stagione 2021, Michael Masi è uno dei temi caldi della Formula Uno. Anche a distanza di giorni dalla fine del campionato, a molti non è scesa ancora giù la sua decisione ad Abu Dhabi; anzi, alcuni sono andati a ripescare anche tutte le altre scelte discutibili prese durante la stagione.
Tra i tifosi di Lewis furiosi contro la sua pessima gestione delle gare e i tifosi di Max divisi tra chi critica in maniera obiettiva e riconosce che la scelta di Masi non sia stata la migliore possibile e chi, invece, "gode" perché Max ha battuto Lewis e non gli importa molto di come.
Come scrisse George Russell su Twitter - dopo il podio al Gran Premio del Belgio - "non importa come arriva". E anche su questo è nata poi una polemica, considerando le parole post gara dello stesso Russell su come Masi abbia deciso il campionato. Ma non è questo il punto, o per lo meno non adesso.
Nato a Sydney - e con origini italiane - Masi inizia la propria carriera come vice direttore dell'Australian Supercars e come direttore generale del Rally d'Australia.
Entra in contatto con il mondo della Formula Uno nel 2008, quando viene incaricato dell'inaugurazione del Gran Premio di Singapore e successivamente nel 2010 per l'inaugurazione del Gran Premio di Corea.
Nominato vicedirettore di gara di Formula Uno, Formula Due e Formula Tre, si ritrova a dover sostituire Charlie Whiting a partire dal 14 marzo 2019, in seguito alla sua scomparsa. Una volta portata a termine la stagione 2019, viene riconfermato direttore di gara anche per i due campionati successivi.
Siamo tutti d'accordo sul fatto che il suo lavoro non sia per nulla facile.
Consideriamo che deve:
Gestire la gara e farla procedere in totale sicurezza.
Rispondere alle lamentele dei team, dei piloti e dei team principals.
Prendere decisioni importanti in pochissimo tempo.
Così come sappiamo anche che certi team principals e certi piloti sono delle vere e proprie palle al piede - basti ripensare ai teatrini con Red Bull e Mercedes e alla trattativa stile "mercato del pesce" mandata in onda e poi criticata da Ross Brown, ergo colui che insieme al suo team ha deciso di mandare in onda le comunicazioni radio tra direzione gara e team... La sentite anche voi la musichetta del circo che inizia?
Ma torniamo alle scelte discutibili di Mr. Masi. Personalmente, non sono andata a rivedermi ogni singolo episodio; dunque vi citerò i tre che mi sono rimasti più impressi.
Il primo è il Gran Premio Non Gran Premio di Spa-Francorchamps, dove tutti i piloti hanno dichiarato in radio che fare la gara era una cosa impossibile e rischiosissima. Ma annullare la gara avrebbe comportato il rimborso ai tifosi accorsi al tracciato, agli sponsor e ai lavoratori.
Quindi cosa fare?
La decisione più giusta e onesta sarebbe stata annullare il Gran Premio, rimborsando chi ha speso dei soldi per assistere a uno spettacolo che non è stato messo in scena e agli sponsor che hanno organizzato il tutto. Del resto, molti piloti hanno comunicato più volte via radio che correre in quelle condizioni era impossibile e non era giusto che quelle persone restassero negli spalti ad aspettare il nulla e a prendere freddo.
La direzione gara, invece, ha scelto la strada più conveniente per loro stessi: qualche giro dietro la safety car e metà punteggio ai primi dieci. Così da dichiarare "disputato" il Gran Premio, non dare rimborsi a nessuno. e assegnare i punti - che sono stati dimezzati perché non si è superato un certo chilometraggio.
Voi direte, vabbé si sa che in Formula Uno governa il denaro e avete anche ragione. Ma badate bene che quel mezzo punteggio - a fine campionato - ha avuto un peso non indifferente; e soprattutto le persone che hanno pagato (e non poco) quei biglietti ora verranno rimborsate con dei biglietti (per il prossimo Gran Premio) A SORTEGGIO e dei gadget che se ricoprono forse un 1/4 del costo del biglietto è anche troppo.
Aspettare un intero pomeriggio per vedere 5/6 giri dietro safety car per la mera e pura presunzione di non annullare il Gran Premio e non dare i punti ai primi dieci - personalmente - è una pagliacciata bella e buona.
Il secondo episodio è quello del Gran Premio di San Paolo, dove Max per difendersi accompagna fuori Lewis in maniera irregolare; episodio giudicato irregolare solo a fine gara, dandogli una penalità di 10 secondi che non ha inciso in alcun modo sulla classifica finale.
Ora qualche tifoso accanito di Verstappen tirerà fuori la questione Cops e quei 10 secondi a Hamilton, al che io risponderò dicendo che sono state entrambe penalità imbarazzanti, date tanto per dare un blando segnale che la direzione gara punisce. Punisce sì, ma se alla fine il risultato sono solo 10 secondi di penalità, tanto vale rischiare, no? L'ha detto Charles Leclerc, così come Lando Norris.
Le decisioni ballerine di Masi&Co. hanno solo portato confusione a un regolamento già di per sé pieno zeppo di regole che si scontrano tra di loro, cavilli su cavilli che stonano fra di loro. Al che io mi chiedo, perché aggiungere sempre nuove regole che storpiano con quelle già presenti, quando si può benissimo semplificare il tutto, togliendo regole o rendendole più chiare - magari unendole tra loro?
Prima di passare all'ultimo punto, ho un'ultima cosa da dire; anzi una domanda da porre - in maniera particolare ai tifosi del numero 33 che per la stagione 2022 sarà il numero 1: perché devono essere sempre gli altri ad alzare il piede e mai Max? E non vale come risposta "Perché Max corre così", perché se Max corre così è perché qualcuno gliel'ha permesso e non l'ha mai punito a dovere.
Terzo e ultimo punto: il fatidico Gran Premio di Abu Dhabi. A mio avviso, la scelta peggiore delle sue cavolate. Tralasciamo la difesa magistrale e molto al limite di Checo, che si contro bilancia a quella di Bottas di qualche Gran Premio precedente, e arriviamo dritti al punto.
Latifi la mette a muro - e per chiunque gli abbia intasato i social con messaggi di odio e morte a lui e ai suoi cari, sappiate che fate schifo a livelli estremi e siete la feccia dell'umanità. Viene mandata la safety car. E fin qui, tutto regolare: il manuale dice esattamente di fare così.
Inizialmente vediamo le macchine girare dietro alla safety; da lì a poco tutti si sarebbero aspettati una bandiera rossa - soprattutto dopo la decisione della direzione gara di non interferire più del dovuto (tant'è che Lewis quando avrebbe dovuto ridare la posizione a Max, non gliel'ha ridata e la direzione non ha aperto nessuna indagine). Tutti si aspettavano una bandiera rossa che non è mai arrivata.
Le macchine continuano a girare dietro la safety car e quelle doppiate non possono sdoppiarsi. A un certo punto MAGICAMENTE si possono sdoppiare solo e soltanto le macchine numero 4, 14, 31 e 16 - ovvero quelle tra Hamilton e Verstappen; con grande stupore di Daniel Ricciardo, che essendo doppiato avrebbe dovuto avere a sua volta il via libera, ma non l'ha mai avuto e si è goduto la scena da perfetto privilegiato. Sappiamo tutti che Lewis su gomma bianca con molti giri non avrebbe retto contro la gomma rossa e fresca di Max; lo sapeva il box Mercedes, lo sapeva il box Red Bull, lo sapeva Lewis, lo sapeva Max, lo sapeva Masi.
Masi aveva davanti a sé tre possibilità:
Favorire Max Verstappen - scelta che ha preso.
Favorire Lewis Hamilton.
Lasciare che fosse la pista a decide.
Il terzo punto - quello che avrebbe previsto il regolamento - avrebbe dato sicuramente molto più spettacolo di quello che abbiamo avuto in realtà, perché avrebbe dato vita a diversi possibili scenari. Tutti partono con la sequenza: bandiera rossa, ingresso in pit, Lewis cambia gomme, standing start (o anche start lanciato dietro safety car)
Scenario 1: Lewis parte bene e riesce a tenere dietro Max. Lewis vince l'8 titolo mondiale.
Scenario 2: Lewis parte male, Max lo supera e vince il suo primo mondiale.
Scenario 3: entrambi partono bene e si scontrano in pista. Zero punti a entrambi; il titolo lo vince Max in virtù di una vittoria in più rispetto a Lewis.
Come vedete, Lewis aveva molte meno probabilità di vincere rispetto a Max.
Quindi perché Masi si è preso questo impiccio, creando un dramma? A Max sarebbe bastato buttare fuori Lewis per vincere il mondiale, perché per Verstappen fare 0 non avrebbe tolto nulla, mentre a Lewis avrebbe tolto tutto.
Mossa alquanto stupida quella di Masi, vero?
Vi lascio qualche meme trovato online, giusto per farci due risate e cercare di curare l'acido che ci è venuto ripensando a certe, come dire... cagate? minchiate colossali? stronzate senza capo né coda, né senso logico nel regolamento che (SPOILER) lui stesso firma a inizio anno?
La disputa Mercedes-Red Bull è andata avanti e siamo giunti a una svolta importante: Michael Masi è stato licenziato e non sarà più il Race Director delle gare di Formula 1, a partire dalla stagione 2022.
Che il suo ruolo non fosse semplice è risaputo e le indiscrezione uscite fuori hanno reso ancora più chiaro e - oserei dire addirittura lampante - quanto il suo lavoro fosse uno tra i più complicati, anche a chi è più duro d'orecchi...
Pare, infatti, che esista un team radio tra il muretto box dei "bibitari" e il direttore di gara, in cui il membro del team austriaco abbia espressamente detto a Masi come agire e quali decisioni prendere. In pratica, con questa prova scovata sembrerebbe che in Red Bull si siano buttati la zappa sui piedi e Masi si sarebbe cacciato in un guaio enorme da solo.
Io ho trovato questo video in cui si sente la conversazione, quindi ho certezza di quello che ho sentito, ma continuerò a usare il condizionale. L'unica cosa certa che vi dirò - e che già sapere - è la seguente: Masi ha perso il lavoro.
E sapete chi lo sta difendendo? Indovina indovinello: Christian Horner ed Helmut Marko.
Coincidenze? Personalmente non credo, perché tutti hanno condannato la scelta di Masi - persino e soprattutto quei piloti che avrebbero voluto vedere Max festeggiare il suo primo mondiale, primo fra tutti il connazionale di Masi, Daniel Ricciardo.
Gli errori si pagano e sebbene io sia una sostenitrice del "cu lassa a sttrada vecchia pi chidda nova, sapi chiddu ca lassa ma non sapi chiddu ca ttrova" (chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova), credo sia giusto che Masi non ricopra più quel ruolo. Non perché non ne sia capace, perché siamo onesti anche altri direttori di gara hanno fatto porcate enormi quanto Masi; ma perché è debole, cade facilmente vittima dei ricatti dei team, non riesce a imporsi e proseguire con l'unica strada percorribile - cioè applicare il regolamento. Mai come nel 2021 non si è dimostrato all'altezza del suo ruolo ed è giusto faccia un passo indietro.