Penso che a ciascuno di noi piacerebbe tornare bambino, giocare tutto il giorno senza pensare agli errori e agli sbagli che si possono commettere; quando si è piccoli, non ci si sofferma sulle conseguenze, si fa e si gioca in modo spensierato.
Unico obiettivo è divertirsi. Sarebbe bello avere uno spazio in cui poter tornare bambini, in cui lo sbagliare diventa una regola del gioco, in cui si può agire con spensieratezza.
E se tramite questo spazio si potesse anche imparare? Non sarebbe bello poter apprendere in modo divertente?
Ecco cosa si intende per GAMIFICATION: una strategia di insegnamento e apprendimento che prende spunto dal videogioco.
O MEGLI ANCORA mi piace il termine PLAYTHINK derivato dalla fusione di giocare e pensare: parlo cioè del pensiero creativo, laterale che permette di stabilire dei collegamenti e trovare le risposte che meglio soddisfano ad un problema; è la capacità di uscire dagli schemi e ragionare diversamente: la creatività molto spesso infatti sta nell’inconscio quindi per farla emergere bisogna disattivare la coscienza (volontaria, razionale, sequenziale e faticosa da usare).