Il discorso di Mussolini: leggi razziali

Il discorso di Trieste

DISCORSO RAZIALE DEL 1938

La mattina del 18 settembre 1938, Benito Mussolini pronunciò un discorso pubblico a Trieste, in piazza Unità. Il dittatore si soffermò sull’aggravamento della questione dei Sudeti (il territorio cecoslovacco che Hitler voleva includere alla ‘grande Germania’) e sulla nuova politica razzista e antisemita del regime (il 14 luglio era stato pubblicato il manifesto ideologico intitolato “Il fascismo e i problemi della razza”.)

L’ebraismo mondiale è stato, durante sedici anni, malgrado la nostra politica, un nemico irreconciliabile del Fascismo”: così Mussolini disse a Trieste.

Il duce si riferiva, con le sue affermazioni, alla questione della razza in generale, ossia – come aveva precisato il manifesto razzista diramato il 14 luglio – all’appartenenza degli italiani al preteso ‘ceppo ariano’, distinto da quello semita e da quello camita. Mussolini preannunciò nuove leggi su ebrei, neri e meticci, definendole “necessarie”, attributo che si estendeva automaticamente a quelle già varate.

Proseguì : “Coloro i quali fanno credere che noi abbiamo obbedito a imitazioni, o peggio, a suggestioni, sono dei poveri deficienti ai quali non sappiamo se dirigere il nostro disprezzo o la nostra pietà... Il problema razziale non è scoppiato all'improvviso come pensano coloro i quali sono abituati ai bruschi risvegli, perché sono abituati ai lunghi sonni poltroni. È in relazione con la conquista dell’Impero; poiché la storia ci insegna che gli imperi si conquistano con le armi, ma si tengono col prestigio. E per il prestigio occorre una chiara severa coscienza razziale che stabilisca non soltanto delle differenze, ma delle superiorità nettissime.

Con queste parole Mussolini intende sottolineare il problema, secondo lui, più importante da risolvere, cioè quello razziale in relazione con la conquista dell’impero.

In realtà a Trieste la comunità ebraica era da secoli profondamente radicata e integrata ma, nonostante ciò, il giorno successivo la stampa di regime si affrettò a tratteggiare come luogo di infiltrazioni di una “razza avida di lucro” Curiosamente i 18 minuti in cui il Duce in piazza dell’Unità proclama che il “problema razziale” è di “scottante attualità” e che “adotteremo le soluzioni necessarie” erano stati tolti dal documentario originale che veniva proiettato nelle sale cinematografiche ad opera dell'Istituto Luce per essere recuperato in seguito da una copia positiva.

Gli ebrei di Trieste ebbero dunque l’ingrata sorte di assistere alla storica adunata in cui Mussolini annunciò pubblicamente l’avvio della politica antisemita. Presto avrebbero conosciuto la legislazione discriminatoria e persecutoria che il Fascismo riservò agli ebrei del 9 ottobre 1943) e tra novembre e dicembre la Risiera di San Sabba, complesso di edifici industriali dei primi Novecento, un tempo adibito alla pilatura del riso e poi a caserma, venne trasformato nell’unico campo di sterminio realizzato sul territorio italiano. Una rapida occhiata nel portale sulla Shoah consente di avere una visione del luogo e dei delitti che vi furono commessi. *http://digital-library.cdec.it/cdec-web/ in Italia del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano – basta avviare una ricerca sul campo di San Sabb *http://digital-library.cdec.it/cdec-web/persone/search/result.html?luogoRaccolta_autocomplete=%22S.+SABBA+campo%22a come luogo di arresto e detenzione- ci ricorda tristemente i nomi dei deportati, i convogli per i campi di concentramento di Auschwitz e Ravensbrueck…

http://www.adamoli.org/benito-mussolini/pag0787-.htm

https://www.regesta.com/2015/07/02/il-discorso-razziale-del-duce-a-trieste-la-storia-di-un-documentario-ritrovato/