Binario 21

IL BINARIO 21

Sotto la stazione Centrale a Milano si nasconde un luogo che fa parte del nostro passato, e che in pochi conoscono: il Binario 21, il luogo da cui ebbe inizio l’orrore della Shoah. Da qui partirono, tra il 1943 e il 1945, i treni pieni di deportati ebrei diretti ai campi di sterminio nazisti.

Il Binario 21 è diventato il Memoriale della Shoah di Milano, un luogo dove si può ricordare ciò che è accaduto agli ebrei.

All’entrata possiamo trovare incisa una parola molto importante: “INDIFFERENZA”. Questa parola rappresenta l'atteggiamento che, più di ogni altro, ha caratterizzato quel periodo. All’interno possiamo trovare alcuni vagoni, nei quali venivano collocate dalle 50 alle 80 persone; non c’erano finestre, se non qualche fessura; non veniva dato ai deportati né da mangiare né da bere. Il viaggio durava 7 giorni e, sfortunatamente, non tutti arrivavano a destinazione.

Di fianco ai vagoni si trova il Muro dei Nomi, una grande installazione in cui sono riportati i nomi delle 774 persone che vennero deportate dal binario 21, in bianco le vittime e in giallo i pochi sopravvissuti. All’interno del memoriale c’è anche un luogo di riflessione. La stanza è completamente al buio (l’unico spiraglio di luce è una striscia che indica l’est). Il memoriale non vuole essere soltanto un monumento in ricordo di chi non c’è più, ma anche un luogo per riflettere affinché certi abomini non possano più accadere.

STAZIONE CENTRALE, BINARIO 21

Ferma lì, in attesa, alla stazione

ho visto un binario, della morte

tanti sogni danzare

un mi manchi, scritto

inciso tra l’aria dei vagoni

che svaniscono dentro il ferro battuto

o semplicemente dietro uno schizzo

con tante lacrime d’angoscia

e l’indifferenza dipinta nello scorrere

di giorni che qui, non son mai andati via.

Ti vedo, ora, nel vento

su questo binario vuoto e

qui, sento l’anima vibrare.

Chiara Marinoni

Chiara racconta ciò che vedeva in stazione; persone piene di sogni e di speranze salire su quei vagoni che si dirigevano verso una meta a loro sconosciuta. Ignari del loro triste destino pensavano ai loro cari da cui erano stati brutalmente separati. La loro vita svaniva una volta entrati nel binario della morte, buio e opprimente, come il luogo dove sarebbero andati una volta saliti sui vagoni. Stipati come degli animali andavano verso il loro atroce destino. Nell’aria acre di quel luogo angusto, l’unica cosa che potrà brillare e ritrovare la luce sarà l’anima pura di tutti questi innocenti.

https://chiaramarinoni.wordpress.com/2017/01/26/stazione-centrale-binario-21/