Date: 2-6 maggio 2022
Attività: Teaching assignment
Ente ospitante: Colegio Salesiano Don Juan Bosco, Granada, Spagna
Partecipante: Valeria Viola
Obiettivi: migliorare le competenze linguistiche e metodologiche, comprendere le politiche educative di altri paesi europei, condivisione di buone pratiche.
A PAROLE SUE:
Granada è una città che toglie il fiato per le sue bellezze artistiche. All’interno del complesso dell’Alhambra, si passa dai Palacios dei sultani, circondati da giardini lussureggianti, al monumentale edificio dell’imperatore Carlo V. Nelle vie del centro abitato, Granada sorprende con le sue chiese barocche in cui ci si perde tra miriadi di angeli intagliati, affreschi coloratissimi, enormi retabli dorati e preziosi sacelli sacri, i camarìnes.
Come insegnare arte in un posto del genere?
In realtà, mi sono stati d’aiuto i miei alunni di Belmonte. Quando parlo loro di arte, leggo sui loro visi cosa gli interessa e cosa no, e soprattutto fin dove mi posso spingere con l’analisi e l’interpretazione di temi nuovi e complessi… e così ho usato questa mia esperienza con le classi del Colegio Salesiano Don Juan Bosco di Granada. L’istituto è certo più grande e meglio equipaggiato del nostro. Sono presenti una palestra, una caffetteria, un teatro, un parco giochi, un campo sportivo all’aperto, una chiesa, laboratori con strumentazione audio-visiva… persino una postazione radio! Il clima tra i docenti è senza dubbio più rilassato. Sin da subito sono stata accolta come una di famiglia da tutti i colleghi e in particolare dalla mia referente, Victoria Román Jiménez. Ma gli studenti hanno negli occhi la stessa curiosità dei nostri.
Durante la settimana dal 02 al 06 maggio ho insegnato ad alcune classi dei seguenti livelli: 5° e 6° della primaria (10-11 anni), 3° e 4° ESO (14-15 anni) e 1° bachillerato (16 anni). Mentre coi più piccoli ho fatto un laboratorio CLIL sui colori, ai più grandi ho proposto due temi complessi legati alle prospettive postcoloniale e di genere. Si tratta di temi che -al momento- hanno rilevanza soprattutto nel mondo anglofono, ma che, nel mio caso, sono stati portati in territorio spagnolo da una docente italiana. Penso che proprio questa combinazione multiculturale sia il cuore dell’esperienza di teaching assignment del programma Erasmus+.
La multiculturalità è emersa anche da un altro aspetto dell’esperienza. Per una buona interazione con gli studenti, la questione principale rimane la lingua. In questo caso, l’uso veicolare dell’inglese è stato, in corso d’opera, integrato dall’uso dello spagnolo. Inoltre, il linguaggio delle immagini (su slides) è stato di notevole supporto. Infine, anche la gestualità – e miei alunni sanno bene quanto gesticolo! – ha aiutato. Sicuramente, l’esperienza mi ha dato modo di mettermi in gioco e, alla fine, ha incrementato le mie competenze di espressione e comunicazione anche nei confronti di studenti con un background culturale differente da quello italiano.
La massima soddisfazione? Sentire un’alunna dirmi alla fine della lezione ¡Muy interesante!