Randazzo si trova a 765 m sopra il livello del mare e si estende dalla cima dell’Etna fino alle porte di Santa Domenica Vittoria. E' attraversato dal Fiume Alcantara, oltre che dal Fiume Flascio, immissario del lago Gurrida, un lago formatosi in seguito a una colata lavica che ha sbarrato il deflusso del fiume verso valle. Randazzo è circondato, oltre che da rocce laviche, da suggestive coltivazioni e piante spontanee della macchia mediterranea.
Il territorio comprende Randazzo, due frazioni, ossia Montelaguardia e Murazzorotto, e un nucleo abitativo, il Flascio.
Lago Gurrida
Fiume Flascio
Le origini di Randazzo
Gran Conte Ruggero I
Stando alle testimonianze degli storici e dei geografi della Sicilia antica, confermate dai reperti archeologici provenienti dalle contrade Sant’Anastasia, Mischi, Jannazzo e San Teodoro, può affermare che nel territorio di Randazzo esistettero, fin dai secoli più lontani, insediamenti abitati da popolazioni di origine greca, ben amalgamatesi con quella indigena, cui, successivamente, se ne aggiunsero altre di origine latina.
Randazzo fu coinvolta nelle vicende belliche tra Bizantini e Arabi, fino a quando i Normanni, al seguito del Gran Conte Ruggero, riuscirono a sconfiggerli e a cacciarli dall’Isola. Nel 1303 fu dichiarata dal re Federico II "città demaniale" e divenne residenza estiva della Corte.
Subì gravissimi danni durante le Guerre mondiali, poiché gran parte del patrimonio culturale della città venne distrutto.
Randazzo ha un'economia basata sulle tradizionali attività agricole e pastorali, su quelle industriali e sul settore terziario, grazie ad un crescente turismo.
Tradizioni popolari
A San Giuseppe, patrono di Randazzo fin dal 1679, nell'anniversario dell'ultima colata lavica (17/19 marzo 1981), viene dedicata una cerimonia di ringraziamento per lo scampato pericolo, che si conclude con una fiaccolata che giunge sino alla statua, posta sulla collina di San Pietro e rivolta verso l'Etna.
Di grande interesse la Festa dell'Assunta, celebrata il 15 agosto, giorno in cui viene portata in processione “'A Vara“, un carro allegorico-trionfale, alto quasi 20 metri, che rappresenta, su diversi piani sovrapposti , ruotanti attorno a un asse centrale, i Misteri mariani della Morte, Assunzione e Incoronazione. Su questo fercolo sono posizionati 30 adolescenti, che sono stati sottoposti a un rigoroso digiuno preventivo, e raffigurano la Madonna, la Trinità, gli Apostoli, Angeli e Santi. Michele Arcangelo da una parte, e dal lato opposto, Cristo e la Madonna.
Molto suggestiva la settimana santa, in particolare la sera del Venerdì Santo, quando in processione vengono portati in spalla dai devoti i simulacri del SS. Crocifisso e della Madonna Addolorata.
La festa dell'Assunta
Festa di San Giuseppe
Crocifisso della Settimana Santa
Beni Culturali
Di grande interesse artistico le tre chiese di Randazzo.
La chiesa di Santa Maria Assunta è il più importante luogo di culto cittadino. L’imponente facciata stupisce per il contrasto tra il basalto nerissimo e le decorazioni in arenaria bianca delle finestre e dei portali. All’interno, sono conservate opere di Girolamo Alibrandi, di Giovanni Caniglia e di Velasquez.
La Chiesa di San Martino risale al XIII secolo e subì dei restauri nel corso del tempo. Originario il campanile. All'interno si conservano pregevoli opere d'arte.
La Chiesa di San Nicola sorge in una piazza medievale, alla quale si accede dalla famosa Via degli Archi. Subì importanti interventi di rifacimento e all'interno conserva sculture di Antonello Gagini.
La via degli Archi a Randazzo costituisce un esempio mirabile dell'architettura Aragonese in Sicilia. La via, molto stretta e abbastanza corta, è abbellita da quattro archi in pietra lavica che si susseguono a distanza regolare. Il primo arco è sormontato da una finestra bifora ad archi acuti sorretti da una colonna in pietra bianca che crea una gradevole bicromia. Nella piazza campeggia la statua in marmo di Randazzo vecchio, una figura maschile nuda, circondata da tre simboli, l'aquila, il leone e due serpenti, identificata di recente come il gigante Piracmone.
Basilica di Santa Maria Assunta
Chiesa di San Nicola
Chiesa di San Martino
Interno della Basilica di Santa Maria Assunta
Interno della Chiesa di San Nicola
Interno della Chiesa di San Martino