Territorio
Motta Camastra si trova ad un’altitudine di 453 m e si affaccia sulla sponda settentrionale del fiume Alcantara.
Si trova arroccata sui due lati di un'altura formata da strati di roccia arenaria.
La Montagna Grande è la cima più alta dei Peloritani ed è circondata da boschi di quercia, pini e platani.
Storia
L'origine di Motta Camastra si pensa risalga al periodo fenicio. Nel XII secolo sorse come casale ma, già duecento anni dopo, aveva notevolmente mutato la sua connotazione: diverse famiglie si alternarono tra di loro per detenerne il controllo.
Nel 1719, durante la battaglia di Francavilla, gli Austriaci occuparono Motta per farne la loro base di stanziamento.
Con l'abolizione del sistema feudale, Motta si organizzò amministrativamente.
Economia
L'economia del comune è basata essenzialmente sul settore agricolo soprattutto coltivazioni orticole, agrumi e frutteti, soprattutto le noci, che si sono imposte sul mercato ortofrutticolo per l'ottima qualità.
Fiorente l'attività turistica grazie al patrimonio paesaggistico che offre il territorio.
Tradizioni popolari
Di grande interesse la festa della Noce, una manifestazione legata alla valorizzazione della noce, un prodotto dalle importanti qualità nutrizionali.
Si festeggia San Michele Arcangelo, santo patrono e San Biagio, protettore della comunità.
Beni Culturali
Le Gole dell’Alcantara ricadono nel territorio di Motta Camastra. Si tratta di canyon di lava basaltica, alte 25 m e larghe tra i 2 e i 5 metri.
La Grotta dei Cento cavalli, l'unica di scorrimento vulcanico lungo il fiume, chiamata così per le sue dimensioni.
A valle troviamo il Ponte di San Cataldo, un tempo percorso dalla Ferrovia dello Stato.
La Chiesa di San Michele Arcangelo risale al Seicento, ospita due sculture in marmo del secolo precedente: l’Immacolata e la Madonna di Montalto.
La Chiesa dell’Annunziata è un antico edificio con alcuni elementi pregevoli come per esempio: il presbiterio a pianta quadrata con volta a crociera, la tela tardo settecentesca che ritrae la Madonna del Carmine e le statue lignee di San Calogero e Sant’Antonio Abate.