Nabbovaldo e il ricatto del cyberspazio è un serious game gratuito nato su iniziativa della Ludoteca del Registro.it, l’organismo del CNR di Pisa che da anni assegna e gestisce i domini online italiani. Nabbovaldo si propone si accompagnare per mano il giocatore alla scoperta di internet e delle buone norme da tenere in questo spazio, allo stesso tempo virtuale e reale, e lo fa attraverso una storia semplice ma coinvolgente, condita da tanti minigiochi. Il protagonista muove i suoi primi passi a Internetopoli, la città della rete, conoscendo pian piano i suoi abitanti: l’appassionata di gattini, il flamer sempre intento a scatenare furiosi litigi, la ragazzina che vuole sfondare su Twitch, il troll con il suo bagaglio di provocazioni, la ragazza di Instagram che incanta i follower con le sua avvenenza… fino a che non dovrà fare i conti con un virus informatico. Ogni ambiente di gioco, raggiungibile dal giocatore attraverso la mappa della città, consente di collezionare le pagine di un’enciclopedia con più di 100 termini e concetti specifici legati alla rete (modem, ransomware, cookie, scam, wi-fi, per fare alcuni esempi). Il videogioco è adatto ai ragazzi a partire dalla scuola media.

Per giocare occorre effettuare il download di un’app (Android · iPad · iPhone).

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Teaser Videogioco Nabbovaldo e il Ricatto dal Cyberspazio (1080p_24fps_H264-128kbit_AAC).mp4

Cos’è la cybersecurity?

Questa curiosa parola, apparentemente così lontana dalla linguaggio comune, descrive un concetto in cui in realtà ci imbattiamo ogni giorno. Si tratta della fruizione sicura degli spazi online. Se infatti siamo abituati a rispettare le regole e a cercare di non metterci in situazioni pericolose nella vita offline questo succedde ancora troppo poco online. Questo è vero sopratutto nel caso dei ragazzi più giovani, già abili a districarsi tra app e social ma spesso ignari dei pericoli che si possono celare negli spazi virtuali. Nabbovaldo e il ricatto del cyberspazio muove i suoi primi passi a Internetopoli, la città della rete, conoscendo pian piano i suoi abitanti, che rappresentano diversi personaggi archetipici che si possono trovare online, e aiutandoli a risolvere i loro grattacapi. C’è l’appassionata di gattini, il flamer sempre intento a scatenare furiosi litigi, la ragazzina che vuole sfondare su Twitch, il troll con il suo bagaglio di provocazioni a cui è meglio non abboccare, la ragazza di Instagram che incanta migliaia di follower con le sua avvenenza. Dopo le prime missioni completate con successo, improvvisamente davanti alla porta di casa dell’amica viene lasciato un pacco da un personaggio sconosciuto. Nabbovaldo, ignaro del pericolo, lo apre e le case della città si ritrovano magicamente chiuse dal lucchetto di un virus informatico che può essere rimosso solo dal suo autore. Attraverso queste metafore (sempre contestualizzate e spiegate) il gioco riesce ad affrontare argomenti complessi arrivando al nocciolo della questione, con situazioni comprensibili anche ai più piccoli. Questa complessità viene progressivamente sbrogliata attraverso le vicende e gli incontri di Nabbovaldo ma non solo. Ogni ambiente di gioco, raggiungibile dal giocatore attraverso la mappa della città, consente di collezionare le pagine di un’enciclopedia con più di 100 termini e concetti specifici legati alla rete (modem, ransomware, cookie, scam, wi-fi, per fare alcuni esempi).

Nabbovaldo è ispirato al fumetto “Nabbovaldo contro i PC zombie” (edito nella collana Comics and Science dal CNR) che già faceva trasparire dalle sue pagine un chiaro intento educativo.

Nel videogioco di Nabbovaldo questo aspetto viene arricchito da una maggiore interattività rispetto alla carta. I contenuti di Nabbovaldo e il ricatto del cyberspazio sono classificati come PEGI 3 ma per una migliore fruizione consigliamo il gioco per studenti dalle scuole secondarie.