Palestra dell'Attore Scuola per Performer e di Recitazione di Claudio Spadola
da "Corsia N.6" spettacolo di Claudio Spadola
Un movimento non sempre attua un’intenzione e/o risponde ad una reale necessità.
L’essere umano, anche in stato di veglia e quasi sempre a causa di disturbi mentali o altre patologie, può fare movimenti involontari, inconsulti (spasmi, tic etc.), cioè movimenti non ereditati geneticamente in risposta ad uno stimolo (riflessi incondizionati), che non attuano alcuna intenzione, che sono fatti senza alcuna necessità (con la quale invece sono fatti i movimenti organici) e non sono stati memorizzati dal centro motorio in determinate condizioni come i movimenti dei riflessi condizionati.
In ogni caso, quando non è l’organismo, attraverso il sistema neuronale, a indurre il corpo a fare un movimento ma è la mente che, in autonomia, lo impone al corpo, prevaricando l'atavico equilibrio dei nostri centri d’attività in dialogo, il risultato è un movimento artificiale.
Che necessità può avere un siffatto movimento?
(...)
Seppure il corpo ha eseguito ciò che la mente, prevaricatrice o ormai sorda, riteneva necessario al raggiungimento dello scopo in determinate circostanze, è auspicabile, almeno, rendersi conto quanto prima che (...)
siamo stati violentati dalla nostra prepotente e invasiva mente invece che decisi dalla nostra paziente e pacata organicità.
Purtroppo, invece, siamo inclini a trascurare le informazioni del corpo e, se e quando ci rendiamo conto che un movimento è deleterio, spesso è troppo tardi.
Un esempio di scorciatoia imposta dalla mente pur di (...)
Del resto la stessa robotica porta in questa direzione. Cos’è il machine learning se non la comprensione delle variabili?
In ogni caso, un essere vivente, senza risparmio energetico e senza ascolto delle variabili, quali possono essere anche i dolori, si fa male.
Purtroppo chi ha fretta di raggiungere il risultato è mentalmente incline a prendere le scorciatoie e ci vuole un maestro perché gli corregga posture, movimenti o comunque approcci sbagliati all’esecuzione dei vari compiti.
Ma come fare quando chi ha fretta di raggiungere il risultato è da solo?
Se la mente non è decisa dall’atavico sapere del corpo (attraverso cui ci informa l’organismo) o da quello di un maestro, che di quel sapere è diventato l’incarnazione, ci fa solo prendere cattive abitudini.
(...)
Un esempio potrebbe essere quello di quando ci ostiniamo a svitare col solo aiuto delle braccia un tappo molto stretto.
(...)
Perché si produce questo pensiero illusorio?
Potremmo supporre che una causa sia quella della pigrizia del corpo che inclina la mente a queste considerazioni di comodo.
Ma la mente, in effetti, non è né illusa di risparmiare energie né succube della pigrizia del corpo.
Tutt’al più potremmo cadere nell’errore di pensare che sia (...) ma non è neanche questo il retropensiero della mente.
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Chiudendo le sue orecchie, la mente inclina a sua volta il corpo a chiudere anche lui le orecchie alla voce dell’(...)
Più avanti cercheremo di capire chi o cosa produce questo retropensiero, cercheremo di identificare, cioè, quale parte della mente parla con il resto della mente, nell’auspicabile caso in cui queste parti ancora si parlino.
D’altra parte non dobbiamo dimenticarci che nella maggior parte dei casi non siamo più individui con una sola voce, che, cioè, non siamo più padroni di noi stessi.
Il coinvolgimento del centro del corpo è sempre e comunque l’unico modo per (...)
Ben lo sanno i giocatori di bocce o di freccette.
Ciò si verifica subito facendo per esempio gli esercizi col bastone Pendolo e giro laterale, Lancio e ricezione con 1 mano etc..
In sintesi, è proprio la caratteristica del movimento artificiale, di muoversi con (...)
Tutto ciò, se ripetuto prestando sempre più orecchio alle inclinazioni del corpo, del cuore e, soprattutto, della mente, genera cattive abitudini difficili da eliminare.
Il chitarrista del nostro primo esempio, se non ascolta le informazioni che il corpo gli sta dando, si procura una tendinite.
In genere il corpo non ammette che ciò avvenga solo perché la mente gli ha imposto un movimento artificiale, ma purtroppo il corpo può sopportare a lungo prima di presentare il conto. Può capitare anche che chi ha preso una cattiva abitudine abbia una soglia del dolore alta e allora i danni diventano davvero cronici e irreparabili.
Ecco perché è necessaria una reiterazione per un tempo lungo affinché l’organismo riesca a trasformare un movimento organico in riflesso condizionato.
Figuriamoci quanto tempo deve passare prima che un movimento, che non è nemmeno organico (necessario), possa essere automatizzato dal corpo in una cattiva abitudine superando gli avvertimenti dei dolori o delle sensazioni di maldestrezza e sgraziata artificialità.
Eppure è quello che avviene agli esseri umani e sempre più spesso.
Questo dimostra quanto può essere forte la voce di una mente scissa dal proprio organismo.
Per rimanere con mens sana in corpore sano, per rimanere, cioè, sani fisicamente e salvi dal mentire al nostro organismo e all’essenza di noi stessi, la condizione necessaria è che (...)
(...) ci fa essere integri, non divisi, cioè, letteralmente, individui e non solo persone.
Perché salvi dal mentire al nostro organismo? Perché la mente mente al corpo e a sé stessa?
(...) come si approfondisce nel paragrafo AGIRE OSSERVANDOSI. Perdita dell’Eden (...)
Ma torniamo ad analizzare il movimento artificiale e la sua insita falsità.
Il movimento artificiale è falso non solo perché non è mosso da una reale necessità ma anche per le sue pretese di farci credere il contrario.
Il movimento artificiale è il movimento di chi pretende di far credere a chi osserva che si sta perseguendo un risultato necessario senza (...)
(...) un uomo che, seppur ancora capisce o quanto meno sente di agire artificialmente, preferisce comunque ingannare confidando nel fatto che chi lo osserva non capisca la differenza tra (...)
L’essere umano è l’unico animale che fa movimenti artificiali, tutti gli altri animali non possono fingere in maniera falsa e non credono ad un essere umano che agisca artificialmente.
(...) riporta il caso di un orso che non cadeva nelle finte di uno schermidore e parava i colpi solo quando venivano inferti per colpire veramente.
(...) l'osservatore rifiuta quella falsità anche nel caso in cui non ne abbia consapevolezza. Semplicemente, smette di osservare cose false e si volta ad osservare quelle credibili.
A meno che anche l’osservatore non abbia irrimediabilmente compromesso l’equilibrio dei suoi centri d’attività al punto da non registrare alcuna differenza rispetto alle azioni credibili. Tale spettatore potrebbe addirittura essere attratto da tali azioni artificiali fatte per lui e non, come quelle credibili, fatte (...)
Il fatto dannatamente grave è che chi di solito agisce artificialmente lo fa anche quando è da solo (...)
AGIRE OSSERVANDOSI. Perdita dell’Eden Paragrafo in cui si approfondisce il caso in cui l’osservatore del movimento artificiale coincide con l’esecutore, caso che purtroppo è quello di ogni uomo comune, in gran parte dei suoi movimenti, da quando l’essere umano ha perso la grazia dell’innocenza.
Definiamo in sintesi il movimento artificiale (...)
Kovalёv si guarda allo specchio dallo spettacolo "Il Naso" di Claudio Spadola AGIRE OSSERVANDOSI. Perdita dell’Eden
Kovalёv e la morte dallo spettacolo "Il Naso" di Claudio Spadola