2024
Settembre - Ottobre
Articolo tratto da La Gazzetta dello Sport dal titolo:
“Un oro tira l’altro”
Sono iniziate le Paraolimpiadi e anche gli atleti italiani stanno dando prova della loro bravura, del loro impegno e della loro professionalità. La Gazzetta dello Sport dedica a questo argomento molto spazio tra pubblicità e articoli.
La peculiarità di questa manifestazione è la seguente: nonostante disabilità anche gravi le performance degli atleti sono di alto livello.
Gli articoli ci parlano dei principali atleti italiani impegnati nelle gare. Ne riportiamo due o tre come esempio. Carlotta Gilli, medaglia d’oro nel nuoto con una grave disabilità visiva, manda un messaggio a tutti: “andate e tuffatevi, magari scoprirete di sentire dentro quello che sentivo io da bambina, il voler diventare una vera atleta”.
Stefano Raimondi, tre medaglie d’oro nel nuoto, e disabile da una decina d’anni dopo un grave incidente automobilistico, crede nello sport e dice ai ragazzi di dedicarsi a questa attività perché attraverso l’allenamento si impara a non mollare mai, superare ogni fatica e i propri limiti. Si impara anche il rispetto per compagni e avversari.
Francesca Porcellato, la più grande atleta paraplegica nella storia dello sport mondiale, ha vinto 14 medaglie in 11 edizioni dei giochi in 3 sport diversi: atletica, sci nordico e handbike. L’atleta è paraplegica dai 18 mesi di età dopo un grave incidente. Ai giochi olimpici dichiara: “voglio dare il meglio di me stessa e raccogliere i frutti delle lunghe ore e dei sacrifici fatti in preparazione”.
L’Italia è attualmente al sesto posto nel medagliere.
Eu. commenta «Questi atleti sono per me campioni a tutti gli effetti e dimostrano che la disabilità può anche dare “una marcia in più” nello sport e nella loro disciplina. Sicuramente hanno avuto dei traumi a livello anche psicologico e molto probabilmente hanno avuto bisogno di aiuto da parte di specialisti. L’obiettivo dello sport è altrettanto probabilmente una strada che gli ha facilitato il percorso del superamento del trauma».
Gi. Ricorda che a Cremona abbiamo l’atleta Efrem Morelli, medaglia d’argento nel nuoto stile rana, alla sua quinta Paralimpiade e che ha 44 anni. «Mi colpisce il fatto che gareggia e vince ancora alla sua età. Doppio esempio di longevità agonistica ad alto livello».
Ci. è rimasta favorevolmente colpita dall’ampio spazio dato dai mass media, «Un’attenzione particolare rivolta ai giochi paralimpici che mostrano al mondo atleti con disabilità gravi che raggiungono risultati eccezionali».
Pa. Sottolinea come quest’anno, per la prima volta, Olimpiadi e Paraolimpiadi sono state presentate come un unico logo. Questo potrebbe essere un primo passo verso l’unificazione dei due eventi in un’ unica manifestazione. «La simpatia e la capacità comunicativa di alcuni campioni come Alex Zanardi e Bebe Vio sono riuscite ad aumentare considerevolmente la popolarità di queste attività» aggiunge.
A St. fa molto piacere che l’Italia sia all’avanguardia in questo settore sportivo, oltre che in buona posizione nel medagliere, e gli esempi che danno questi sportivi sono sempre molto impattanti. «Spero che aiutino anche chi soffre di problemi di salute mentale a non arrendersi alle difficoltà che si incontrano nei propri percorsi».
Articolo tratto da Autosprint n° 37 dal titolo
“Sfida infernale”
Domenica 1° settembre 2024 si sono disputati due eventi motoristici molto importanti: il primo che ha portato alla vittoria di Charles Leclerc al gran premio d’Italia di F1 disputato a Monza; l’altro, meno noto, è stata la vittoria nella sei ore di Austin, Texas, ad opera della scuderia AF corse di Piacenza che utilizza macchina Ferrari (modello 499), gara valida per il campionato mondiale WEC (acronimo che sta per “gare lunga percorrenza”). La Ferrari è l’unica ad aver vinto lo stesso giorno in queste due categorie motoristiche diverse. Con questo articolo vogliamo focalizzare l’attenzione del lettore sulle gare di lunga percorrenza che non sono molto trattate dalla stampa.
La gara di endurance è stata disputata dall’equipaggio Kubica-Ye-Schwartzman su Ferrari 499P. I tre piloti si alternano alla guida della stessa auto per tutta la durata della competizione. Durante la gara si è verificata un’avaria alle gomme che ha condizionato il turno di guida del cinese YiFei Ye. La sua tenacia nella corsa ha consentito di raggiungere l’ottimo risultato nonostante le difficoltà. Il pilota l’anno scorso correva per la Porsche, la quale gli aveva già rinnovato il contratto, che il cinese non ha esitato a stracciare quando è stato chiamato in Ferrari. Nella scuderia è stato ben accolto anche per la sua volontà di imparare il più in fretta possibile la nostra lingua.
Negli ultimi 45 minuti della gara la macchina era guidata dal russo Schwartzman il quale soffriva emotivamente ancora per il ritiro accaduto durante la 24 ore di Le Mans, e ciò gli condizionava la corsa. Da una parte ha visto che la macchina andava bene, dall’altra la Toyota ha scontato una penalità e lui si è sentito meglio tanto che è riuscito a vincere.
St. vorrebbe sottolineare il grande lavoro necessario da parte di tutto il team: piloti, meccanici, ingegneri… che collaborano in sinergia per ottenere grandi risultati. «Senza questa sinergia, i risultati stessi non sarebbero ottenibili. Questo può valere per tanti settori della vita, come per esempio molti tipi di lavori».
Ci. è rimasta colpita dalla tenacia e dalla professionalità dei piloti della Ferrari. «Gareggiare – commenta - è una sfida sempre aperta: si possono incontrare ostacoli come nella vita di tutti i giorni, ma si cerca sempre di superarli».
Ma. non amo particolarmente la F1, bensì il gioco di squadra. «Anche noi a Cremona, nel nostro piccolo – afferma - abbiamo un motto: fare assieme fa bene. Mi riferisco in particolare al mondo della salute mentale dove in un progetto ognuno apporta il suo contributo e ciò consente di raggiungere risultati importanti e di migliorare la qualità della vita».
Eu. commenta, «A proposito di tenacia vorrei ricordare il famosissimo pilota Alex Zanardi. Nonostante la disabilità a seguito di un incidente automobilistico è stato esempio per gli sportivi di tante discipline paralimpiche e non si è mai arreso».
En. vorrebbe ricordare suo zio che era un grande appassionato di F1 e della Ferrari. «Ricordo che tanti anni fa in occasione della gara all’autodromo di Monza, per meglio seguire l’evento, aveva dormito nel suo camper».
Fr. Nota con piacere che l’equipaggio della Ferrari è formato da piloti di tre nazionalità differenti, segno evidente che per raggiungere obiettivi importanti si possano superare le barriere nazionalistiche. «Se si può fare nello sport, non si può fare anche nella vita di tutti i giorni?», si domanda.
Articolo tratto da Corriere della Sera dal titolo:
“Giovani medici dalla Bicocca all’Uganda nell’ospedale fondato dal “milanese” Corti”
Siamo a Milano, e questa settimana vi parliamo di medici che coraggiosamente portano la loro professionalità in Africa, precisamente in Uganda. In un ospedale gestito dai comboniani, il medico milanese Corti, con la moglie, ha voluto portare le cure necessarie a più persone possibili al minor costo. Questo è un progetto che dura dal 1961. I coniugi Corti hanno creato un centro di formazione per medici che provengono da altri paesi in questo ospedale di Lacor.
Questo martedì è stato presentato un progetto dell’Università Bicocca con la fondazione Corti per proseguire il corso di studi di nuovi medici e altre figure sanitarie proprio in quel luogo secondo un approccio di salute globale. Gli studenti trascorrono un certo periodo di tempo in Uganda e questo contribuisce al loro percorso formativo. Secondo i promotori del progetto studiare all’estero rende più attrattive discipline sanitarie. Gli stessi hanno molte richieste e pensano di attivare un’altra sede in Ruanda. Nell’articolo si parla anche di uno scambio reciproco tra studenti e professionisti e una studentessa ricorda con piacere il riconoscimento del suo lavoro come ginecologa.
Eu. nota piacevolmente che anche in altri paesi poveri la Fondazione è attiva, come mostrano anche i servizi televisivi. «Ho visto salvare un bambino colpito da schegge di una bomba appena in tempo», cita come esempio.
Ci. è rimasta colpita favorevolmente dall’operato di questi medici che intraprendono un percorso di formazione in un paese povero come l’Uganda. «La loro presenza rappresenta un aiuto concreto e insostituibile per quella popolazione».
Secondo Ma. è importante sottolineare la cura che questi medici adottano come stile di vita e nel lavoro. «Anche io – racconta – sono stata assistita con cura da medici e dottori molto valenti nel campo della salute mentale e questo mi ha portato a stare meglio, tanto che adesso sto terminando un corso che mi permetterà di aiutare gli altri. Le cure ricevute mi hanno fatto crescere e donato tanto affetto».
En. Mette in evidenza gli sforzi che sono stati compiuti da questi medici per operare in un paese diverso dal loro. «Parlo di cambiamento di abitudini, cultura, alimentazione e di affrontare situazioni come la lontananza da casa», precisa.
Per St. è molto bello che siano direttamente le università a coordinare questi progetti: «spero che questo aiuti l’accesso alle discipline sanitarie, come auspicato nell’articolo, visto che nel nostro paese attualmente mancano molti medici e infermieri».
Articolo tratto dal supplemento Buone Notizie del Corriere della Sera di martedì 24 settembre 2024 (pag. 25) dal titolo:
“Questa è buona. Libri minimi a Viadana, si stampa la mitezza”
Esiste da 15 anni a Viadana la casa editrice più “povera del mondo”: si tratta della Fuocofuochino, fondata da Afro Somenzari. Somenzari è un artista un po’ particolare, che si auto-definisce “artista patafisico”. La patafisica è una corrente artistica che esplora mondi paralleli tramite i canali dell’assurdo, dell’ironia e del nonsenso; è una parodia della metafisica.
La casa editrice si distingue per la pubblicazione di libri minimi, oggi sono 346 in catalogo, sono micronarrazioni composte da soli 4 fogli e generalmente stampate in 20 copie. Tra gli autori citiamo i più noti: Pupi Avati, Gianni Celati, Giuseppe Pederiali e Valerio Magrelli. La maggior parte però sono autori del tutto sconosciuti. Due titoli molto curiosi e significativi? Ecco allora il “Piccolo dizionario delle nuvole” e “Sentenze senza giudizio”.
È proprio una casa editrice bizzarra: anche la sua nascita è inusuale, vede la luce infatti da un dialogo occasionale di Somenzari con un anziano del paese.
Ci. rimane colpita dalla presenza di questa casa editrice: «una scoperta insolita di un mondo guidato dall’ironia, dal nonsenso e dall’assurdo. Una strada da seguire per essere in contrapposizione alla metafisica».
Eu. si racconta. «Da ragazza leggevo molti fumetti nei quali la fantasia superava il reale e che esploravano mondi diversi. A volte facevo confusione fra fantasia e realtà e pensavo di essere nel mondo dei fumetti. Mi sono allora resa conto dell'inizio della mia malattia che ai tempi non era molto compresa. Ho ricevuto un buon aiuto dai servizi per la salute mentale. Con il tempo si sono trovate le cure che mi hanno permesso di vivere una vita migliore».
Mas. sostiene che la scienza è sempre in progresso. «Qualche volta è rapida, - spiega - qualche volta un po’ meno. I moderni strumenti di indagine, e mi riferisco per esempio ai telescopi orbitali, gettano nuova luce sulle scoperte che magari una volta non si riuscivano a fare. Ciò che ieri era fantascienza oggi è realmente riconosciuto dalla scienza moderna. Mi riferisco alla patafisica che è un movimento artistico ma si definisce come una scienza che studia un universo supplementare al nostro. Quante volte l’arte moderna ci aiuta nella comprensione del mondo reale?»
Fra. afferma «La patafisica ci invita a guardare il mondo con occhi estrosi, particolari, bizzarri. Anche chi ha problemi di salute mentale può avere visioni della realtà alterate e strane. In entrambe i casi si tratta di sguardi profondi che vanno attentamente considerati e rispettati. Ricordo, per esempio, che dalla elaborazione della legge Basaglia (1978) in poi i terapeuti hanno utilizzato spesso la cosiddetta “arte terapia” che usa disegno, pittura, musica, teatro, scultura e molte altre forme artistiche come strumento di cura. Tanti artisti sono stati coinvolti in questi interessanti percorsi, nel territorio cremonese per esempio è bello ricordare le figure di Nino Lipara, Giovanni Solci, Walter Benzoni e Fiorenzo Puerari».
Articolo tratto dal “Corriere della Sera” di mercoledì 2 ottobre 2024 dal titolo:
“Dialogo fra imprese e politica per le Olimpiadi 2026 e il turismo”
Venerdì, si terrà a Sondrio la nuova tappa a tema del Forum della Regione Lombardia per lo sviluppo sostenibile. Si parlerà di Olimpiadi Invernali, sport e turismo.
Al centro del Forum ci sono i concetti di economia circolare, sviluppo sostenibile, transizione ecologica e circolare. E quindi stili di vita, istruzione, uguaglianza, ambiente, modelli produttivi, modelli di consumo. Nell’incontro di Sondrio si parlerà di turismo rispettoso delle città e dell’ambiente circostante. Anche lo sport, e in particolare le Olimpiadi, dovranno portare attenzione a questi temi, visto che ci sarà un apporto di turismo molto maggiore rispetto al resto dell’anno.
La riflessione portata dal Forum sarà anche accompagnata da finanziamenti alle Pmi (Piccole medie imprese) che presentino progetti costruttivi, innovativi e in linea con i valori proposti.
A Ma. è piaciuta moltissimo la capacità di mettere insieme tutte queste persone per un unico obiettivo: fare assieme. «Anche noi a Cremona – racconta – utilizziamo la stessa modalità per diversi progetti in essere come per esempio “Arte Assieme”. Quest’ultimo vede come protagonisti utenti, familiari, volontari, operatori impegnati nell’esposizione di un’opera d’arte collegandosi alla salute mentale. Anche nel campo della salute mentale è importante avere una rete di persone intorno che operano per lo stesso obiettivo».
En. sostiene «Al giorno d’oggi è molto importante la sostenibilità per il futuro dell’ambiente. A tal proposito ognuno dovrebbe fare la sua parte nel settore in cui opera. Io personalmente, come tante altre persone, faccio del mio meglio, per esempio con la raccolta differenziata, rispettando le direttive del comune. Oltre a ciò, in paese ogni anno viene organizzata la giornata ecologica che consiste nella raccolta di rifiuti abbandonati nelle vie e nelle strade».
St. apprezza molto l’iniziativa e spera che la notizia arrivi a chi verrà a Milano e in Lombardia in occasione delle Olimpiadi Invernali. «La sostenibilità ambientale è un concetto molto importante per ogni singolo aspetto della nostra vita, come detto anche nell’articolo, e dobbiamo ricordarcene sempre» afferma.
Fr. trova molto significativo che si rifletta su queste tematiche di interesse collettivo anche a partire dalle Olimpiadi: «quelle dell’antica Grecia erano l’occasione per sospendere le guerre, ai nostri tempi sono occasione di crescita culturale. Sottolineo anche che nell’ambito dell’incontro di Sondrio terrà una relazione Andrea Macrì, un atleta paralimpico: un gesto di vera inclusione e di lotta allo stigma» commenta Fr.
Articolo tratto da La Stampa di mercoledì 16 ottobre 2024 dal titolo:
“Nell’abisso della mente - Cosa ci insegna questa foto”
Il famoso attore Bruce Willis è affetto da demenza frontotemporale, una patologia neurodegenerativa progressiva e senza cura. Attualmente i farmaci utilizzati servono solo per attenuare i sintomi comportamentali.
Le persone affette da demenza cambiano personalità: possono essere a volte disinibite, apatiche o irritabili. Molto comune anche la perdita del linguaggio. Oltre all’interessato è, ovviamente, molto coinvolta anche la famiglia che deve affrontare un grande impegno.
I dati dicono che si tratta di patologie in aumento: nel 2050 sarà triplicato il numero di persone che soffriranno di malattie analoghe.
Attualmente in Italia i vari tipi di demenze (frontotemporale, Alzheimer e quella dei corpi di Lewy) sono circa un milione.
Sottolineiamo le parole dell’attrice americana Demi Moore, ex moglie di Willis, “la malattia si deve accettare. Quando ci si aggrappa a ciò che è stato si perde una partita, ma quando ci si presenta per incontrare i malati dove sono, c’è grande bellezza e dolcezza”.
All’articolo segue un commento nel quale viene evidenziato il coraggio dell’attrice nel fare le dichiarazioni sull’accettazione della malattia, significative specialmente per chi appartiene al mondo splendente e “perfetto” dello spettacolo.
Emblematica la foto a corredo del testo: i due ex coniugi sono ritratti sul divano uno di fronte all’altra. Sembrerebbe la foto di due persone che tanto si sono amate e che mantengono una grande intimità nonostante la separazione. In realtà si tratta di due mondi distanti che forse comunicano: lui assente e con la mente compromessa, lei che cerca un livello di comunicazione nonostante le difficoltà attuali.
Eu. sostiene che anche la sua malattia, pur non trattandosi di patologie come quella del famoso attore, è stata affrontata sempre meglio negli ultimi vent’anni. «Sono stati utilizzati nuovi farmaci e nuove forme di cura che mi hanno consentito di avere una qualità della vita soddisfacente. Spero quindi che anche per le varie forme di demenza vengano trovate al più presto delle cure efficaci».
Ci. è rimasta colpita dalle parole profonde dell’attrice Demi Moore che ha percepito una realta’ differente, uno scoprire un mondo nuovo a seguito della malattia dell’ex consorte. «Non fermarsi alle apparenze ma apprezzare la nuova dimensione che la patologia offre» commenta.
Anche Ma. vuole valorizzare le parole della famosa attrice. «Vorrei sottolineare quando dice di non soffermarsi al passato ma di pensare al presente inquanto pensare al passato è inutile. Anche io , come molti, ho avuto una patologia che influiva molto sul mio comportamento. Per affrontarla sono stati utili le parole di diversi psicoterapeuti che mi hanno seguito durante il mio percorso analitico: pensare al “qui ed ora” è fondamentale, pensare al passato, se mai, può servire solo per migliorare il presente».
En. sottolinea «Oltre alla demenza ci sono davvero tante altre malattie che purtroppo colpiscono qualsiasi parte del corpo. Mi conforta il fatto che tanti ricercatori lavorano con impegno per trovare farmaci o procedure per curare le cause e i sintomi delle varie patologie. Al giorno d’oggi i farmaci efficaci sono già molti».
A St. fa piacere che i due ex coniugi siano rimasti in buoni rapporti dopo la separazione, cosa rara per il loro mondo a quanto si apprende dai giornali. «Penso che questo sia fondamentale anche per la relazione della Moore e sia di sostegno anche per i figli».
Secondo Fr. «È importante che personaggi famosi facciano testimonianze di comportamenti positivi. In questo caso il discorso dell’accettazione della malattia e della modalità in cui può essere affrontata sono degli esempi che contribuiscono a far crescere una cultura corretta di cura».
Articolo tratto da La Provincia di mercoledì 23 ottobre 2024 dal titolo:
“Solidarietà - Il Bistrottino prende per la gola il G7 ”
Questa volta parliamo di un G7 particolare: quello dedicato a disabilità ed inclusione che si è svolto recentemente ad Assisi. È la prima volta che i grandi della Terra si riuniscono per discutere di queste tematiche, passando dall’inclusione alla valorizzazione delle persone con fragilità e per garantire il diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica dei nostri Paesi.
L’articolo è incentrato sul Bistrottino, furgone solidale per lo street food gestito dai ragazzi della cooperativa sociale Gamma di Cremona, in collaborazione con la cooperativa sociale l’Officina di Lodi. Il Bistrottino offriva le specialità gastronomiche del territorio ai presenti all’incontro. Riportiamo alcune interviste degli addetti ai lavori.
“Ero addetto alla griglia e al pane e mi sono divertito” dice Gianpietro.
Giada afferma “Anche stare alla cassa è stata una bella responsabilità che non dimenticherò”.
Andrea riferisce “È stata una bella scommessa ma ce l’abbiamo fatta con lo spirito di squadra e l’impegno di tutti”.
Chiara racconta che “Non capita tutti i giorni di avere dei clienti d’eccezione come ministri e personale internazionale”.
Tra i tanti incontri, particolarmente significativo quello con Alessandra Locatelli, ministro per le disabilità.
Ci. sostiene che questo esempio di inclusione «È molto importante per me, perché offre la possibilità alle persone con disabilità di mettersi a confronto e permette di portare l’attenzione della cittadinanza sulle tematiche delle fragilità. Una manifestazione di solidarietà nei riguardi delle categorie più deboli».
Anche per En. è importante questa iniziativa. «Anche io partecipo a un progetto di inclusione e di valorizzazione delle capacità personali che si chiama “Arte Assieme”.» commenta. «Utenti, familiari, operatori della salute mentale – spiega En. – diventano guide speciali per presentare al pubblico opere e monumenti artistici».
St. trova che l’istituzione di un G7 così particolare sia fondamentale e spera che ciò possa portare globalmente all’abbattimento di barriere sia fisiche che culturali verso chi soffre di una qualsiasi disabilità.
Eu. si chiede «Inclusione cosa vuol dire? Molti usano questa parola a sproposito, io l’ho sperimentata in anni di frequenza al Centro Diurno in tante iniziative in cui abbiamo incontrato persone al di fuori dei nostri servizi per farci conoscere e apprezzare».
Fr. afferma «In questo G7 il tema dell’inclusione è stato sicuramente ampiamente discusso, ma quello che più mi colpisce è che sia stato anche realizzato nei fatti: la partecipazione del Bistrottino ne è un bellissimo esempio».
Articolo tratto da La Provincia di mercoledì 30 ottobre 2024 dal titolo:
“Torriani - Il centro Sinapsi si apre agli studenti ”
I ragazzi del Liceo scientifico sportivo Torriani hanno vissuto un’esperienza inusuale di orientamento. Sono stati ospiti del centro riabilitativo Sinapsi facente parte dell’associazione Occhi Azzurri, centro con doposcuola, riabilitazione, palestra, ludoteca e anche piscina. Il centro è aperto sia ai ragazzi con disabilità sia al resto della cittadinanza e si propone di effettuare ricerca su disabilità e malattie rare.
Per i professori è importante sensibilizzare i giovani su volontariato e inclusione sociale.
Sicuramente gli studenti hanno apprezzato questo bell’esempio di fare assieme aperto alla comunità e collocato nella bellissima cornice del parco del Morbasco.
Eu. sostiene «I ragazzi del Torriani hanno potuto respirare una cultura diversa, fatta di esempi positivi che pongono in risalto i valori del vivere quotidiano, costituito non solo dall’apparenza di abiti firmati e di smartphone all’ultimo grido, ma soprattutto da aiuto verso il prossimo. Inoltre, credo sia importante indirizzare i giovani verso la valorizzazione delle proprie capacità e invogliarli a restare in Italia e a concentrarsi anche sulle tematiche sociali e sanitarie».
Ci. ritiene che questa visita al Centro Sinapsi sia stata costruttiva per i ragazzi del Liceo Scientifico Torriani e che «La presenza di questa struttura in città per i ragazzi disabili abbia un dato in più: l’apertura alla cittadinanza. Un esempio concreto di inclusione e di solidarietà.
L’utilizzo di palestre e piscine rende migliore la qualità di vita degli ospiti».
En. sottolinea che dopo la media inferiore non ha partecipato a nessun incontro per l’orientamento scolastico. «Ho scelto così l’indirizzo dell’elettronica – afferma – ma ho sbagliato perché’ una volta terminati gli studi e affrontate le prime esperienze lavorative , mi sono reso conto che non ero proprio portato per quel settore. Anche durante gli studi avevo avuto qualche dubbio, ma ho voluto comunque portare a termine quello che avevo iniziato. Visti i miei successivi interessi credo che avrei fatto meglio a intraprendere degli studi nel campo linguistico. Credo che partecipare ad incontri di orientamento mi avrebbe aiutato a scegliere con maggiore consapevolezza».
Fr. afferma «Mi sembra proprio interessante il progetto del Centro Sinapsi che mette insieme ricerca, riabilitazione, gioco, inclusione e solidarietà. Si tratta di una miscela di ingredienti che dovrebbe animare tutte le realtà educative. Mostrare questi esempi a persone in formazione lascerà sicuramente un segno positivo in loro».