Il nostro Sguardo sul Mondo

2022
Giugno - Agosto

Giugno

Anoressia e tennis: farcela, questo è il motto - 3 giugno

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La nostra attenzione si è soffermata sulla vicenda della tennista italiana Martina Trevisan che ha ottenuto un ottimo piazzamento nel celebre torneo Roland Garros.

Ma la vera vittoria di questa giovane donna è stata nella sua lotta contro l’anoressia.

Tutti i giornali che abbiamo letto riportavano questa notizia, di seguito alcuni stralci che ci sono sembrati degni di nota.

Corriere della Sera


La Stampa



La Repubblica


Anche per noi del blog Happy News è importante essere consapevoli del proprio disagio e chiedere l’aiuto degli psicologi e degli psichiatri per cercare di uscirne. 

É fondamentale anche capire ciò che piace, trovare delle passioni e coltivarle. In questo modo diamo un significato alla vita e riusciamo a stare bene nonostante le difficoltà.   

Mettersi in gioco non è solo vincere, è prima di tutto partecipare alla propria rinascita da protagonisti ed essere anche di esempio ad altri che vivono la stessa condizione. 

Quello che ci ha colpito in particolare è che Martina abbia fatto “coming out” rendendo così pubblica la sua malattia senza vergogna.


Vincere si può: anche la malattia può essere affrontata e sconfitta. 

Un fiore in mezzo alla distruzione - 10 giugno

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La discussione di questa settimana è dedicata a Valerie, la ragazza ucraina che ha il desiderio di diplomarsi indossando uno splendido abito rosso da sera. Purtroppo, nonostante il suo impegno, non ha potuto coronare questo sogno, perché la scuola - che si trova a Kharkiv - è stata bombardata ed è attualmente un cumulo di macerie. 

Siamo rimasti tutti colpiti vedendo la foto che ritrae la sedicenne con quell’abito bellissimo, e sullo sfondo le rovine della scuola. Questo contrasto lascia impressionati. Molti giornali riportano la notizia, altri semplicemente la fotografia. Ecco alcuni commenti:



La forza interiore che contraddistingue questa ragazza nel contrastare le avversità può essere di esempio nel comportamento di ogni giorno per tutti noi.

Dalla discussione del gruppo emerge la riflessione sull’importanza di coltivare la bellezza, alimentare la speranza e la tenacia, condannare la guerra, impegnarsi per i propri progetti e non darsi mai per vinti. 

Cose facili da dire, ma non da fare!


Valerie è molto forte, lo saremo anche noi nel perseguire i nostri sogni?

Scacchi, allenamento per il cervello - 17 giugno

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In una pagina dedicata all’Alzheimer, pubblicata sul supplemento del Corriere della Sera “Buone Notizie”, il gruppo ha scelto un articolo dedicato agli scacchi.

La prima notizia è che il Mondiale di scacchi seniores (oltre i 50 anni) si terrà in Italia ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria.

La seconda notizia, non meno importante, è che secondo alcuni studi condotti dalla dottoressa Anna Cantagallo del Centro clinico Brain Care il gioco degli scacchi è un ottimo allenamento per il cervello. Giocare a scacchi favorisce la memoria e la pianificazione, attenua la depressione e rallenta l’effetto del tempo grazie all’attivazione delle diverse aree cerebrali.


Ma.  ha scelto di discutere questo articolo perché le ricorda la lunga malattia del padre, che ha contratto l’Alzheimer una ventina d’anni fa. È rimasta positivamente colpita dal fatto che un gioco possa costituire un antidepressivo naturale.

En. aggiunge che il gioco degli scacchi richiede un profondo rispetto per l’avversario e una certa dose di pazienza, per attendere i tempi necessari a decidere le mosse da fare.

Ci. afferma che non è in grado di giocare a scacchi, ma ammira chi è capace di cimentarsi in questo costruttivo gioco di strategia.

Eu. preferisce cimentarsi in partite a carte e sfide a bocce: ciò costituisce una forma di aggregazione con gli altri e un ottimo cibo per la mente.

Molti altri giochi costituiscono un valido allenamento per il cervello: ad esempio la dama, i giochi da tavolo e l’enigmistica.

Dedicarsi a queste attività fa bene anche alla salute mentale.

Noi giochiamo, e voi?

Impariamo a buttarci - 24 giugno

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Il punto di partenza della discussione di questa settimana è un articolo tratto dal Corriere della Sera, dal titolo: “Scelsi d’Annunzio e iniziai a scrivere. Da allora ho imparato a buttarmi”.


L’autore - lo scrittore Emanuele Trevi - racconta dei suoi sogni ricorrenti nei quali si trova nudo davanti alla commissione d’esame, con un dizionario al posto della “classica” foglia di fico. Altre volte sogna che la sua biro perde inchiostro e allaga il banco, oppure si trova bloccato e non riesce a scrivere nulla. 

In una riflessione, l’autore accosta la maturità scolastica a quella personale. Quest’ultima è la più difficile da conquistare.

In conclusione, racconta che il suo vero e proprio esame di maturità andò bene nonostante le tante insicurezze. Scelse la traccia che riguardava il Decadentismo e in particolare Gabriele d’Annunzio. Il buon esito dell’esame lo porta ad affermare che – oltre a studiare - l’importante è "buttarsi". Il suo messaggio per tutti è “Buttatevi e qualcosa verrà fuori!”

Dopo aver letto l’articolo ci siamo chiesti che cosa sia davvero la “maturità”. Per alcuni di noi è l’indipendenza e la capacità di autonomia, da coltivare assiduamente. Per altri, essere maturi significa fronteggiare le situazioni di difficoltà e risolverle, pensare bene prima di agire, acquistare consapevolezza di se stessi, coltivare i propri talenti per raggiungere la propria realizzazione, fare esperienza e correggere i propri errori, sentirsi a proprio agio e attivi nella società. Ma soprattutto: non smettere mai di provare! 

Luglio

Di corsa … lontano dalla malattia - 1 luglio

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L’articolo scelto oggi s’intitola “Stefano e i Parkinsonauti Obiettivo Olimpiadi” ed è tratto dall’inserto del Corriere della Sera Buone Notizie.

Racconta di un atleta che, nonostante il Parkinson affronta varie discipline sportive. Tra queste il triathlon, per migliorare il fisico e la mente.

«Vietato arrendersi», dice Stefano Ghidotti, 58enne di Palazzolo sull’Oglio. «Perché, insieme alle terapie farmacologiche, serve anche questo contro la malattia».

Per aiutare chi convive con questa patologia, Stefano ha fondato l’Associazione Parkinson & Sport, finalizzata a diffondere l’attività sportiva come pratica complementare alle cure mediche.

Stefano ha intrapreso un percorso interiore che, dopo la diagnosi, lo ha portato ad una nuova consapevolezza di sé e della malattia. Oggi desidera che altri possano percorrere lo stesso cammino.

La sua storia ci insegna che «Lo sport è il nostro viaggio verso la cura», in cui nessuno deve sentirsi solo. Questo pensiero interessa soprattutto i giovani, perché hanno una strada più lunga da condividere con il Parkinson. Il messaggio è chiaro: «Non smettete mai di sognare nemmeno davanti ad una diagnosi».

Il gruppo Happy news riflette sulle assonanze tra il Parkinson e i disturbi mentali, convinto che oltre alle cure farmacologiche e psicologiche sia importantissimo svolgere anche attività fisica. Proprio a Cremona – ricordano - qualche giorno fa si è disputata una Gara Provinciale di bocce, nella quale gli atleti del Centro Diurno (Area Riabilitazione Psichiatrica ASST di Cremona) hanno raggiunto il terzo posto.

Anche nel nostro caso, è molto importante essere consapevoli dei punti di forza e di debolezza, per reagire al nostro stato di disagio.

Ciò a porsi degli obiettivi per realizzare il proprio potenziale: per esempio, la scrittura settimanale di un buon articolo per questo blog.

Le sfere e la matematica - 8 luglio

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L’Ucraina Maryna Viazovska ha vinto la medaglia Fields. È l'equivalente del Nobel in campo matematico. Dopo l’iraniana Maryam Mirzakhani, è la seconda donna ad aggiudicarsi questo prestigioso riconoscimento. L’Ucraina è nota per l’eccellenza delle sue scuole di matematica: Maryna ne è la prova, e a nome del proprio Paese si recherà ad Helsinki per partecipare alla premiazione, inizialmente prevista in Russia. 

Il problema matematico che ha saputo risolvere brillantemente risponde alla seguente domanda: «Qual è il modo più efficace d’impacchettare il maggior numero possibile di sfere in una scatola?» Curiosamente, secondo quanto ha dichiarato Viazovska, la soluzione del problema è più semplice considerando otto o dodici dimensioni.

La storia di Maryna ha suscitato la curiosità del gruppo Happy News: 

Eu. sostiene che la matematica sia importante in tutti i settori della vita. En. ricorda che quando andava a scuola preferiva la matematica all’italiano, mentre ora è il contrario. Alle scuole medie, Ma. preferiva la matematica all’italiano, per poi cambiare idea alle superiori. Come sottolinea En., «nella vita si cambia»!


E voi, che rapporto avete con la matematica?

Salviamo la vita agli anziani - 15 luglio

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L’articolo scelto questa settimana dal gruppo Happy News riguarda gli anziani e il rischio di disidratazione nella stagione estiva. Durante la terza età, infatti, si riduce il senso della sete e si rischia di bere meno del necessario e non integrare i liquidi necessari, soprattutto quando il caldo aumenta la sudorazione.

Nasce così l’esigenza di creare una rete di persone attorno agli anziani: «La negligenza verso l’anziano fragile è paragonabile ad un maltrattamento», sostiene Francesco Landi, Presidente della Società di geriatria.

Seguire una corretta alimentazione è il primo passo per scongiurare questo pericolo: bere tanta acqua e mangiare frutta e verdura in abbondanza è fondamentale per restare idratati.

La solidarietà per le persone anziane ha spronato la Comunità di Sant’Egidio a creare un Programma di protezione contro l'isolamento sociale degli ultraottantenni, partito dalla capitale italiana e operativo in altre undici città italiane.

Gli interventi comprendono chiamate telefoniche, per ascoltare i bisogni di queste persone e offrire supporto dove necessario. Nel nostro piccolo, cosa possiamo fare per prenderci cura dei nostri anziani, vicini di casa, amici e parenti?

Ma dove vai se il risciò non ce l’hai? - 22 luglio

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L’articolo scelto questa settimana racconta di un mezzo di trasporto poco usato in Italia: il risciò. Si tratta di una carrozzella per il trasporto di persone, sospinta (nel nostro caso) a mezzo bicicletta da un’altra persona.


Un’associazione di volontariato danese ha attivato un progetto che ha la finalità di portare a passeggio - proprio con un risciò - persone anziane che altrimenti rimarrebbero chiuse in casa o in un istituto.

Chi usufruisce di questo “servizio” dice di voler “sentire ancora l’aria”: non è solo questione di brezza, ma anche di relazioni sociali. Molto spesso infatti queste persone chiedono di essere lasciate al tavolino di un bar per socializzare.

Anche in Italia ci sono realtà che potrebbero attivare un progetto analogo: pensiamo ad esempio alle associazioni ciclistiche, ai tour operator e ai negozi di biciclette.

Pa., che conosce bene la realtà di alcuni ricoveri per anziani, sostiene che un'iniziativa del genere sarebbe molto difficile da realizzare in Italia per questioni di sicurezza.

Tutti sono d’accordo con le perplessità sollevate da Pa., ma allo stesso tempo sostengono sia importante svolgere attività stimolanti che danno sapore alla vita.

Ma., che ha scelto l’articolo, pensa che anche nel campo della salute mentale vi siano delle limitazioni e che insieme agli operatori si svolgano delle attività per superarle

En. con il consueto senso dell’umorismo, dice che preferirebbe di gran lunga essere portato sul risciò invece di pedalare.

Per Ci. è bello uscire dalle “quattro mura” dell’istituto con un mezzo di trasporto così inconsueto. Si tratta di un passatempo costruttivo per stare insieme ad altri, rompere l’isolamento quotidiano e riempire la giornata con qualcosa di positivo.

Fr. sottolinea che questo progetto è già stato varato in cinquanta città nel mondo: questa è un’ottima cosa perché le buone pratiche si devono copiare e diffondere. 

Con musica e arte, la memoria diventa un dialogo - 29 luglio

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Tratto dal quotidiano “La Repubblica” del 27 luglio 2022

Il Concerto: Il Requiem di Mozart al Monumentale per le vittime di Via Palestro

Questa settimana abbiamo scelto un articolo che parla della cerimonia in memoria delle vittime della strage compiuta di via Palestro, compiuta a Milano da Cosa Nostra il 27 luglio 1993. In quella tragica circostanza un'autobomba posizionata nelle vicinanze del Padiglione di Arte Contemporanea dall'organizzazione mafiosa uccise cinque persone e danneggiò gravemente i locali del vicino museo.

La commemorazione ha voluto celebrare il ventinovesimo anniversario dell’attentato, instaurando un dialogo spirituale tra i tre elementi architettonici e artistici in dialogo: il Cimitero Monumentale di Milano (dove si è svolto l’evento), l'opera "Lullaby" (Ninna nanna) dell'artista Maurizio Cattelan e il Requiem di Mozart.

L'opera di Cattelan è posta di fronte all'Ossario Centrale: unisce il rispetto per i defunti e il loro ricordo, ed ha una grande valenza artistica. Con intuizione e creatività, Lullaby trasforma i detriti in opera d'arte e ci ricorda che sono parte integrante della vita. Il Requiem di Mozart, suonato per l'occasione anche con arrangiamenti e strumenti moderni, ha fatto da cornice alla suggestiva performance commemorativa.

Ci., che ha scelto l'articolo, è rimasta colpita dall'esecuzione del Requiem in un contesto così particolare e suggestivo, dove regnano pace, tranquillità e silenzio. Inusuale e inconsueto, l’evento costituisce il modo migliore per ricordare le vittime di questa strage.

Eu. immagina che durante la commemorazione vi fosse uno spirito leggero, un'atmosfera delicata che suscitava ricche emozioni nel pubblico presente. Anche En. è favorevolmente colpito dall'esecuzione di Mozart in chiave moderna, frutto di contaminazioni e sperimentazioni musicali.

 

Pensando ai bancali di detriti dell'opera Lullaby, Ma. pensa che a volte purtroppo alcune persone possono essere considerate "scarti" della società, non più utili o di poco valore; questo accade per esempio anche nel mondo della salute mentale.

 

Come chiosa Fr., l'attentato è un ricordo tragico e vorremmo non fosse mai successo. Per questo motivo è estremamente importante coltivare la memoria di questi accadimenti.

 

Leggendo questo articolo, tra i nostri lettori nasce qualche nuova considerazione?

Agosto 

Il cinema su tre ruote - 5 agosto

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Tratto dal supplemento “Buone notizie” del Corriere della Sera: 

L’Apecar rosa ti porta il cinema

Anche quest’anno è ripartita l’iniziativa cinematografica che porta il cinema nelle periferie romane, a bordo di un’Apecar elettrica di colore rosa. Giunta alla nona edizione, la rassegna organizzata da sole donne porta il cinema in quartieri e luoghi dove non esistono sale di proiezione.

Il progetto è rivolto agli spettatori delle periferie romane e delle isole di Ponza e Ventotene, cui vuole offrire occasioni di socializzazione e di riflessione.

I film sono dedicati all’universo femminile e scelti in base alla regia o per le tematiche trattate. Non mancano appuntamenti che affrontano temi legati al mondo Lgbtq e altri dedicati al cinema per l’infanzia.


Ma. ha scelto l’articolo attratta dalla tematica femminile, inoltre apprezza molto l’idea di portare il cinema dove non c’è. Anche Eu. approva l’iniziativa, che favorisce lo sviluppo della cultura.

A En. piacerebbe provare a guidare un Apecar.

Fr. sottolinea l’importanza dei tanti piccoli e grandi festival che si trovano “in giro” per l’Italia. Questi eventi sono organizzati da associazioni e gruppi di persone che propongono tematiche a loro care, realizzando quindi un’importante azione di cittadinanza attiva.

E voi che idea vorreste diffondere con un Apecar?

La solidarietà vince - 12 agosto

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Tratto dal Corriere della Sera: 

La maxi colletta che può ridare la vista al piccolo Achille

Achille è un bambino di cinque mesi. Abita a Calolziocorte, in provincia di Lecco. È affetto da una rara malformazione agli occhi che provoca cecità, e può causare sordità e difficoltà nello sviluppo cognitivo. Per questo motivo, sarebbe molto importante sottoporre al più presto Achille ad una serie di interventi chirurgici, per consentirgli di recuperare almeno la percezione di luci ed ombre. Purtroppo queste operazioni - da effettuare negli Stati Uniti - sono molto costose: così i genitori del bambino hanno deciso di lanciare una raccolta fondi sulla piattaforma on line GoFundMe. L’iniziativa ha riscosso un enorme successo: sono stati raccolti ben 300 mila euro grazie anche agli eventi organizzati sul territorio (karaoke. aperitivi, cene, tornei…).

Le prime due operazioni saranno effettuate il 7 ed il 21 settembre dal dottor Antonio Capone, considerato uno dei massimi esperti in materia, l’unico con conoscenze della rara malattia di “Norrie”.

Un’ulteriore buona notizia è che parte dei fondi verrà utilizzata per la ricerca su questa rara malattia, che colpisce un neonato su cinque milioni.


Ci. ha scelto l’articolo colpita proprio dalla grande solidarietà espressa dai tanti partecipanti all’iniziativa lanciata dai genitori: un esempio di gratuità e di aiuto concreto. 


Siamo rimasti stupiti dalla grande partecipazione della gente, segno che esistono tante brave persone pronte a compiere buone azioni ed in modo disinteressato.


Questo senso di solidarietà si è sviluppato anche grazie a importanti iniziative di rilievo mediatico, come le raccolte fondi televisive o i vari tipi di donazione di sangue od organi.


Decisamente preziosa anche la possibilità di lanciare iniziative di questo tipo tramite piattaforme web, in modo rapido ed efficace. 

Sono tante le occasioni per donare qualcosa agli altri, questa storia ce ne ha raccontata una davvero bella.