Dea, Riti e Misteri della Dea   Liturgia della Fellowship of Isis di Olivia Robertson

Riti stagionali: 

Inverno. Rito delle Stelle.

Rito nr. 7

Invocazione : Io invoco la Madre delle Stelle, Rea della Grotta Dittea, che ha dato alla luce gli Dei della nostra Galassia


Oracolo della Dea Rhea 

Se mi volete trovare, guardate dentro voi stessi. Nel vostro intimo risiede lo spazio e il tempo a ci sono tutte le Stelle del Cielo. Non ci sono stelle nel mio essere se non echi di sogni e speranze delle creature che fanno parte di me. Non esiste distanza in me, alcuna separazione:non sono forse il vuoto dello Spazio?Tutto si muove in perfetta armonia nella mia oscurità: e  la mia manifestazione è la Luce.

Non abbiate paura. La mia vita è eterna  e contiene tutto quello che è stato che è che sarà. Figli miei, quando vuoi pensate, riflettete i miei pensieri, quando provate emozioni ascoltate i battiti del mio cuore. Mio è il soffio della Vita e tramite esso voi vivete. Tuttavia ciascuno di voi è unico: se così non fosse, non esistereste. Nessuno fiore è uguale a un altro. Ma in me vi è la perfetta origine. Realizzate la mia grazia nei vostri pensieri e nelle vostre azioni, individualmente. Sorridete!Sono troppo grande per la solennità:troppo grande per essere analizzata,ma nessuno dei miei figli può essere sminuito. Nella mia risata risuona la felice armonia delle costellazioni.


Mettete sull’altare otto candele più una per ognuno dei partecipanti del rito. I devoti dovrebbero condividere le invocazioni nel rituale e offrire dell’ incenso e invocare la divinità stellare scelta per l’ispirazione. Incenso che arde e una coppa con l’acqua dovrebbe essere posta sull’altare.


Devoto: Salute alla Divina Signore del Fiume Celeste. Tu che sei riverita come Rhea dai Greci, Iuno dai Romani e Nut dagli Egizi.  Invoco te il cui corpo stellato forma il ponte- arcobaleno, la via Lattea. Tutte le creature ti adorano, Tu l’essere che si è auto creato, che hai dato alla luce la Natura, che hai generato sia la Luce che l’Oscurità, e l’intera processione dei pianeti, che ruota con eterna armonia 

Il devoto accende la prima candela alla Dea della via Lattea, domicilio della nostra Terra, e offre incenso.


Devoto: Io invoco Callisto, la ninfa dell’Orsa Maggiore, e i suoi figli felici gli Arcadi

“Giove li ha dispersi attraverso i vortici dell’aria

E collocati li nel cielo, dove le nuove costellazioni sorgono

E aggiungono lustro ai cieli del Nord.”

Il devoto accende la seconda candela in onore di Callisto e offre incenso.


Devoto: Io invoco la Regina Cassiopea, Colei che possiede il trono e la chiave.  Nel Nord vi è un luogo dove Cassiopea siede assieme alle luci inferiori per la salvezza di sua figlia, e ancora tiene la chiave della Laconia. Proprio come una porta socchiusa, aperta con una chiave  e la cui serratura è oramai aperta, questo è il suo gesto enigmatico.

Il devoto accende la terza candela in onore di Cassiopea e offre incenso.


Devoto: Io Invoco Arianna della Corona Boreale. Il suo segno è ancora visibile nel Cielo e in mezzo ai simboli scintillanti delle costellazioni la corona di Stelle di Arianna splende.

Il Devoti accende una candela per Arianna e offre incenso.


Devoto: Io Invoco le Sette Sorelle, le Pleiadi, Colombe del Paradiso. E’ l’ora in cui le Pleiadi appiano nel firmamento come gemme su un telaio di seta. A terra è coperta come di un chiarore (come di smalto) e la fila delle Pleiadi sembra appesa a un ramo nel cielo. Salute a Alcione,Maia, Elettra,Taygeta, Celeno, Asterope, Salute alla Sorella nascosta del Mistero, Merope.

Il devoto accende la candela in onore delle Pleiadi e offre incenso.


Devoto: Io invoco Astrea, Dea della Bilancia. Astrea è ascesa a soppesare il tempo (i minuti), posizionata nello zodiaco.L’ultimo degli Immortali a lasciare la terra, la Giustizia, è ora collocata nel cielo, scegliendo questo luogo da cui tuttavia la sera si mostra agli uomini. Alla conclusione delle età Astrea tornerà a noi!

Il Devoto accende una candela a Astrea e offre incenso.


Devoto: Io invoco Sothis, la Dea della Stella Sirio, e sempre quando la Stella di Knephhas porta l’estate e il Nilo s’innalza  veloce e pieno attraverso la terra assetata, benediteci. Poiché in realtà siete due Stelle Gemelle.

Quando l’audace Zulamith e la fiera Salami costruirono la via Lattea, sono rimasti separati per mille anni e hanno lavorato duramente. Una volta finita la strada si sono potuti riunire l’uno nella braccia dell’altra  e mescolarsi fino a diventare una cosa sola! Cosi sono diventati la stella più brillante nell'alto arco dei cieli che è abitato dalla Grande Sirio, il potente sole posto sotto la cintura di Orione.

Il devoto accende una candela e offre incenso a Sothis


Devoto: Tutti gli onori alla Kore, la Principessa Andromeda, Fanciulla della nostra Galassia Sorella;

“Nello stellato piano del Cielo 

Al confine dell’aria è assisa la Fanciulla

E li è che cullava il fuoco

in una culla d’oro lo dondolava

Con catene d’argento lei la muoveva.

E La Fanciulla Trasognata l’ha fatto cadere

Ha fatto cadere il fuoco la Ragazza Trasognata.

Allora in una parte del cielo si è aperto uno squarcio

E l’aria è stata piena di varchi di luce aperti dalla scintilla infuocata.

Come da una ferita,  una goccia rosso sangue è colata velocemente da uno squarcio al centro del cielo. 

Le nove Sfere celesti la goccia ha attraversato

Attraverso le sei spirali lucenti del Cielo.”

Il devoto accende otto candele e offre incenso ad Andromeda.


Meditazione sulla divinità stellare scelta per l’ispirazione. Una volta ricevuta l'ispirazione, dedicarsi all’aiuto dell’evoluzione cosmica in silenzio


Devoto:  Siano ringraziate le Divinità delle Stelle per l’ispirazione

Il devoto beve l’acqua che continuerà a portare l’ispirazione nella sua vita quotidiana. Le candele vengono spente appena si torna completamente alla consapevolezza terrena



traduzione di Gianluigi Plutarchos



Fonti: "Star Names, Their Lore and Meaning", Richard Hinckley Allen, first published G. S. Stechert, 1899, Dover Publications reprint, 1963. “Baccanals of Euripides Rendered into English in the Original Metres", translated by Margaret Kinmont Tennant, Methuen & Co. Ltd., London, 1926. “A New Translation of Ovid’s Metamorphoses into English Prose”, translated by Joseph Davidson, London, 1748, re-printed 1754, published by J. Robinson, London, 1759. Zakris (Zacharias) Topelius (a famous Finnish author of the nineteenth century). His writing covered a range of topics, often incorporating allegories of an esoteric nature into his work, employing themes of ancient mysteries, alchemy and Rosicrucianism. Other selections from his literary output examined effects of industrialisation on Finnish society, the folklore of his native region, even stories of Christmas elves. His children's stories were especially loved, and translated into English editions. One example of the latter is “Where Stories Grow: A Topelius Collection from Finland”, translated and adapted by Margaret Sperry, Russak & Co., New York, 1977 still readily available used. “The Phenomena”, Aratus a third century poet, wrote an astronomically based poem paraphrasing the “Phenomena“ of Eudoxus. Apollonius Rhodius, “The Argonautica” (The Quest of Jason for the Golden Fleece), translation by Edward P. Coleridge, preface by Moses Hadas, illustrations by A. Tassos, Limited Editions Club, Athens, 1957. “Hesiod, Homeric Hymns and Fragments of the Epic Cycle, Homerica”, Hugh G. Evelyn-White translator, Loeb Classical Library no. 57, Harvard University Press, Cambridge, and William Heinemann, London, 1959. “Nonni paraphrasis Evangelii Ioannis, Graece”, (Greek Paraphrase of the Gospel of St. John by Nonnus) Nonnus of Panoplis, Estienne, Renouard (second edition), 1578. “A Selection from the Poetry of Elizabeth Barrett Browning", in two volumes, Smith, Elder & Co., London, 1884. "Tales from the Gulistan, or Rose Garden of the Sheik Sadi of Shiraz“, Amru al Kais author, translated by Sir Richard F. Burton, Phillip Alan & Co., London, 1928. From "Kalevala, The Land of Heroes" - "Rune XLVII", trans. W. F. Kirby, J. M. Dent & Co., Everyman’s Library, in two volumes, 1961-1962, London.