Bagli e preesistenze

La Torre ed il Casale di Rebuttone (XII sec.).

Poste lungo la Trazzera Regia che veniva da Parco e da Palermo e che giunge, continuando nel suo percorso verso l’interno della Sicilia.

Questo Casale risale al XII secolo; infatti il nome “Rebuttone” deriva da “Rahl-Butont”, Casale appartenente all’Ospedale di San Giovanni dei Lebbrosi, come si legge in un diploma di Guglielmo I del maggio 1156 (pubblicato dal Mongitore e citato anche dall’Amico nelle note alla “Sicilia Sacra” di Rocco Pirri, f. 1345, recto, ed. 1733).



La Villa Alimena-Caruso in contrada Orestano.

Essa risale almeno al XVI sec., considerato che, secondo il latinista Nicolò Di Carlo, il letterato palermitano Mariano Valguarnera (1564-1634), avrebbe qui scritto la maggior parte delle sue opere. L’edificio appartenne alla nobile famiglia Alimena, passò quindi ai conti di Roccella e, prima del 1860, divenne proprietà della famiglia Orestano.


Il Baglio "Romei".

I bagli e le ville nel territorio

Nel territorio sono presenti numerosi manufatti (esempi soprattutto di architettura rurale e povera) che testimoniano le trasformazioni agricole che esso ha avuto nei secoli per opera dell’uomo. Essi sono legati agli antichi feudi in cui furono suddivise le proprietà dell’abbazia, lungo le strade che percorrevano le varie contrade dai nomi caratteristici.

I principali tra questi bagli o casali, che in alcuni casi, oltre a essere strutture di servizio per l’agricoltura (magazzini, stalle, ecc.), erano dei veri e propri nuclei abitati, con la loro piccola piazza (il cortile interno), le loro residenze (anche signorili), la loro chiesetta, e addirittura le loro processioni propiziatorie, sono:

il Casale di Rebuttone (con la sua Torre); la Villa Alimena-Caruso, in contrada Orestano; il Baglio Romei nelle campagne sotto l’abbazia (con la sua chiesetta dedicata a San Cristoforo, protettore dei viandanti che si recavano per i pellegrinaggi a Roma (i cosiddetti “Romei” dai quali, forse, prende il nome l’edificio); le Case Baglio a Valle di Fico (anch’esse attorno ad un cortile con una chiesetta); il Baglio “il Monaco” in contrada Torrettella (anch’esso con un’antica chiesetta e nei pressi di un abbeveratoio), appartenente ai Padri di San Nicolò Tolentini di Palermo; le Case “Taverna” nell’omonima contrada, vicina al “Biviere” e alla Trazzera Regia; le Case “Salamone” nell’omonima contrada (anch’esse munite di una chiesetta); la Villa “Torretta”, in contrada Piano Maglio, lungo la strada che porta a Monreale, così come le Case “Vassallo”. E inoltre le Case “Romei”, le Case “Santuzze”, le Case “Marcanza”, le Case “Nanfera”, le Case “Di Bella”, le Case “Baronello”, ecc. . Ogni contrada, ogni angolo sapientemente coltivato, porta queste tracce umili, ma dignitose, della presenza rispettosa dell’uomo (oggi però molte di queste strutture versano in un avanzato stato di degrado edilizio); gli stessi acquedotti per i mulini o per l’irrigazione delle campagne “a terrazze” che scendono verso la valle dell’Oreto, testimoniano tale cultura e sono oggi risorsa per lo sviluppo.

Nella zona su cui sorge Altofonte confluiscono le acque che scendono dalla Moarda, (il cui nome deriva da un toponimo arabo che significa colmo e zampillante d'acqua). Il complesso montuoso conta sette punte quasi allineate, un tempo dette "cieli" ed è proprio il settimo "cielo" quello che ospita alle sue pendici Altofonte, da alcuni indicata come la più alta, 1090 metri, da dove si ha una visuale panoramica di Altofonte, Piana degli Albanesi, Rocca Busambra, Giacalone e, nelle giornate più limpide, anche le Eolie e parte dell' Etna.

Tutto il complesso si può considerare l'ultimo polmone verde a ridosso della Conca d'Oro, sulla Valle dell'Oreto e su Altofonte, grazie alla presenza di aree con vegetazione arborea naturale, querceti e conifere.


La cresta della Moarda è delimitata da due portelle (selle o passi).


La Portella di Rebuttone, ad est, dove si incrocia la Regia Trazzera, la strada che metteva in comunicazione la rete viaria trapanese con Santa Cristina Gela e nei pressi della quale si trova una delle soste preferite dagli escursionisti presso il "Gorgo di Rebuttone", uno stagno che si trova a circa 700 metri, interessante per la fauna acquatica, per gli anfibi e per l'incredibile varietà di libellule.


La Portella del Pozzillo, a ovest, dove si trova un'antica casa forestale con uno storico abbeveratoio adiacente ad un ampio pozzo circolare.


L'itinerario geonaturalistico sulle punte della Moarda offre agli amanti della natura e del paesaggio, un ricco percorso naturalistico che conserva anche molti elementi storici e antropologici, come la "Casa del soldato".


Lavoro a cura di:

  • Catania Nicolò
  • La Barbera Rebecca
  • Puleo Emanuel