Qual'è il "momento migliore" per fare un rinvaso alle nostre dionaea?
La prima cosa da chiarire è che parliamo di “momento migliore o ideale” per fare un rinvaso ossia quello che porterebbe miglior beneficio alla pianta e/o minori problemi o complicazioni. Quindi non di rinvasi di emergenza per problemi o perché ci è arrivata una pianta appena acquistata (io rinvaso da febbraio a novembre..) , ma quel rinvaso annuale che posso programmare io quando fare.
Tutto parte dalla conoscenza del ciclo annuale della pianta: le dionaea dopo una stagione estiva in cui hanno dato il massimo (trappole enormi, fiore e ancora trappole ..) si trovano più indebolite, motivo per cui hanno bisogno di andare in dormienza per ricaricarsi a dovere e poi ripartire “a paletta” in febbraio/marzo, dipende dalle zone di coltivazione. Quanto riescono a crescere nel primo mese è di una vigorosità che fa capire quanto si siano ricaricate e siano forti per ripartire al meglio. Poi invece arriva ottobre e vediamo che si fermano, già da un po' sono lente nel far crescere quell’ultimo picciolo … sono esauste.
Quando noi facciamo il rinvaso, in modo più o meno impattante richiediamo uno sforzo alla pianta per ri adattarsi alla nuova situazione da qui l’esigenza di avere una pianta forte per affrontare questa operazione. Sicuramente un corretto metodo di rinvaso permette meno stress alla pianta, ma non sempre ci si trova con piante sufficientemente forti per superarlo (troppo spesso si vedono post di piante debilitate con il coltivatore stesso non riconosce come tali).
Il momento migliore quindi diventa quando la pianta sta per ripartire, da me verso i primi di marzo, quando sarà in grado di “apprezzare” la qualità del nuovo substrato, perché nel periodo invernale la riduzione del ciclo vitale farà si che inciderà molto meno anche un eventuale substrato sbagliato o “consumato”.
So benissimo di coltivatori (venditori) che iniziano i processi di rinvaso già da ottobre/novembre, ma anche se consci di “non essere nel periodo migliore” per loro questa è una scelta "tecnica", ponderata, e condizionata soprattutto dall’alto numero di piante da rinvasare, fatto in un periodo per loro di maggiore disponibilità di tempo, ma soprattutto fatto con il giusto metodo e su piante che loro sanno essere forti e in grado di adattarsi presto e bene.
Quindi il "momento migliore" , da seguire , ma soprattutto da consigliare a chi potrebbe trovarsi alle prime armi, è alla ripresa vegetativa, lo dice la logica e la natura.
Certo, qualcuno potrebbe dirvi che non è così, e che lui stesso non fa così .... ma.. il fatto che ci siano i " terrapiattisti" non vuol dire che ci sia qualche possibilità che la Terra sia piatta!!
E per i rinvasi di emergenza ….. beh .. questa, come detto sopra, è un’altra cosa.
Buona coltivazione
APPENDICE:
Come anticipato nella parte finale del post esistono alcuni coltivatori con punti di vista diversi e per i quali “Rinvasare a febbraio ,e quindi in un periodo vicino alla ripresa abbia molti lati negativi” .....
Riporto una vecchia discussione con uno di questi coltivatori, in cui alle sue presunte motivazioni rispondo , dopo i puntini 😎 , con il mio punto di vista.
--------------
“Rinvasare a febbraio ,e quindi in un periodo vicino alla ripresa ha molti lati negativi perché :
1) non si da il tempo alla pianta di rimangiare completamente eventuali ferite su rizoma o radici.
😎……………..> Ferite su rizomi e radici non si rimargineranno mai in novembre dal momento che la pianta è pressoché in dormienza, si porterà la “cicatrice aperta” fino a marzo .. se non muore prima. In Marzo una pianta appena “sveglia” le rimarginerà in pochi giorni.
2) non si da il tempo al substrato di creare un equilibrio microbiologico e biochimico .. e questo può portare alla formazione di funghi o muffe che potrebbero danneggiare le ferite sulla pianta .
😎…………………> Muffe e funghi si formeranno molto più facilmente in inverno, quando manca “l’amico sole” che è il fungicida per eccellenza per i nostri substrati. Poi non capisco che microclima si possa creare in inverno, non sarà certamente quello che chiede la pianta e che la accompagnerà per i sette mesi di massima rigogliosità
3) le radici non hanno tempo di svilupparsi per bene e quindi la pianta potrebbe svegliarsi senza un apparato radicale ben sviluppato.
😎……………..> stesso discorso delle cicatrici scritto sopra, in aggiunta al fatto che la pianta al risveglio getta nuove radici.
...
😎 Se sbaglio mi corrigerete.