Deposito

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I capolavori oggi hanno i minuti contati 

                                                ( Ennio Flaiano )

        Nei più grandi musei del mondo come il Louvre o l’Hernitage, tutte le opere sono  esposte nelle diverse sale secondo criteri storici, artistici, culturali, ecc., ed il pubblico può così apprezzarne compiutamente il loro valore. Ma sappiamo che oltre a questi capolavori altre opere provenienti da acquisti e donazioni o perché soggette a restauro, rimangono ben protette negli scantinati dell’edificio senza alcun ordine, in attesa della definitiva sistemazione. Anche nella nostra Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Valle Giulia sin dai tempi dell’allora insigne direttrice Palma Bucarelli (periodo 1941 – 1975) sono sempre state numerose le opere che gremirono i depositi del museo. Potevo considerare il mio sito da meno di questi famosi templi dell’arte? E così nello scantinato di questo stabile ho creato anch’io il mio…. deposito. 

Quelli che seguono sono alcuni dipinti realizzati dopo la prima edizione di questo sito (ottobre 07) e che in attesa delle giusta collocazione (quale ?!), ho pensato di riunire in una sezione a parte. Naturalmente in questa sede le diverse tele si susseguono senza alcun criterio particolare, e il loro ordine è soltanto quello cronologico del tempo in cui sono state eseguite. Anche qui i soggetti originali provengono da riviste d’arte o da foto (mai “en plen air”) alcune scattate da altri e altre da me “rubate” attraverso la vetrina delle più conosciute case d’aste della capitale. Per questo motivo molte riproduzioni non hanno quella dovizia di particolari che l’artista ha profuso nell’originale, e forse di questo se ne nota la mancanza. Comunque come è naturale, una certa “maturazione” rispetto alle prime tele si dovrebbe notare e quindi cerchiamo di non essere troppo esigenti … contentiamoci di questo! E anche qui, come negli altri, debbo constatare con disappunto che queste foto “casalinghe” mortificano non poco i colori originali. Non cerco attenuanti (come pensate!); tanto poi il valore non cambia.

 Buona visione! 

                                                                            L'arte che nel suo mistero

                                                                            Le supreme bellezze insiem confonde

                                                                                                    Tosca, Atto I - Puccini

  E. Roesler Franz (1845 - 1907) - Villa d'Este a Tivoli (cm. 50x40) 

E. Roesler Franz (1845 - 1907) - Via del Campanile (cm. 35x50) 

E. Roesler Franz (1845 - 1907) - Ponte Sublicio (cm. 68x47) 

J. Vettriano (1951 - viv.) - The same old game (cm. 34x48) 

G. Favretto (1849 - 188) - Una calle veneziana (30x51) 

K. Markò (1791 - 1860) - Tramonto sulla palude (cm. 75x40)   

    T. Signorini (1835 - 1901) - Piancastagnaio (cm. 46x35) 

(con i nipoti Stefano e Claudia) 

A. Troiani (1851 - 1894) - Via della Purificazione a Roma (cm. 68x50) 

A. Boldini (1842 - 1931) - Verso la chiesa di San Giacomo (cm. 30x50) 

L'autore - Dintorni di Norcia (da foto) (cm.53x41) 

L'autore - L'Isola di Santorini (da foto) (cm. 88x25) 

 L'autore - Restauro di un vecchio quadro

   P. A. Renoir (1841 - 1919) - La Grenuillare (cm. 48x36)  

   A. Sisley (1839 - 1899) - L'inondazione (cm. 48x36) 

 L'autore - La nipote Claudia (da foto) - (cm. 35x50)

 

LA GLORIA DI SAN BENEDETTO

 

      A questo punto vorrei spendere due parole su questo quadro.

Quale frequentatore della suggestiva chiesina di San Benedetto e S. Scolastica in Via di Torre Argentina, mi sono incontrato con Mons. Vittorio Pignoloni, sagace e zelante sacerdote ex Cappellano Militare e attuale Rettore della suddetta Chiesa Regionale di Nursini a Roma. Questi, saputo del mio interesse per la pittura, alla fine dello scorso 2008 mi propose di realizzare per l'ambiente un quadro del Santo Patrono. Lusingato della considerazione decisi di assecondarlo e subito mi misi alla ricerca di un soggetto adatto, come al solito da copiare.

     L'iconografia sul Santo vissuto prima dell'anno mille non è molto vasta, ma dopo una serie di ricerche, presso la biblioteca di S. Paolo fuori le mura trovai un volume sull'Abbazia di Montecassino, dove era riportato il grandioso affresco di Pietro Annigoni (appunto la Gloria di San Benedetto) che su una superficie di oltre 40 mq. campeggia sulla parete di fondo della chiesa, (foto qui sotto) e che venne dipinto nel 1978, ultimo anno del pontificato di Paolo VI.

P. Annigoni (1910 - 1988) - La Gloria di San Benedetto

     Non potevo aspettarmi un soggetto migliore. Impensabile per ovvie ragioni riprodurlo per intero, per cui - rispettandone per quanto possibile lo stile - ho ripreso con una certa libertà, solo la parte centrale dell'opera su una tela di cm75 x 115.

     D'accordo con Mons. Pignoloni si è deciso di inserire, nel ridotto stuolo dei religiosi che fanno corona al Santo, le sembianze di alcune personalità di spicco del secolo scorso conosciute dallo stesso Annigoni che sono: Pio XII e Giovanni XXIII ai lati del Santo, e al centro in basso, Paolo VI con accanto lo statista Alcide De Gasperi, uno dei  principali artefici della rinascita italiana del dopoguerra.

 Il risultato è stato soddisfacente, e la tela debitamente incorniciata è ora collocata nella sacrestia della chiesina che rimane aperta al pubblico nei giorni feriali dalle 18,00 alle 19,00 e nei giorni festivi anche dalle 10,30 alle 12,00.

      UN'ULTIMA CONSIDERAZIONE

     A dire la verità il quadro è stato accolto con viva soddisfazione e specie il rettore Mons. Pignoloni si è prodigato in lodi e ringraziamenti. Naturalmente mi ha fatto piacere, ma quanto ai ringraziamenti ho già detto a tutti che sono io che li debbo a loro.

     Questo impegno mi ha consentito di riempire le mie vuote serate con un'opera che mi ha appassionato, inoltre saperne la destinazione mi ha riempito di orgoglio. Ricordo che tanti anni fa, quando iniziavo a imbrattare i primi fogli con dei miseri acquarelli rimediati non so come, non avrei lontanamente immaginato che un giorno avrei dipinto un quadro per UNA CHIESA DI ROMA.

     E poi, considerata l'ubicazione, l'ho dedicato a tutti i miei defunti: dovevo farlo, perché come cita il titolo di un vecchio film, io lo so: "Lassù qualcuno mi ama".


Quadri di  nuova esposizione

Don Adorisio e il campetto del S.Carlo – ((52x30)

A. Pasini (1865) – Il ponte di S. Maria Formosa – 45x29) 

Caravaggio (1597) – La Madonna dei pellegrini (part.40x30)

Anonimo - L’addolorata (60x40)

La stessa immagine sistemata in un’edicola su strada a Norcia

M. Pazzini (1957) – L’arabo (38x18)

A. Bontempi (2003) – Campagna toscana (12x48)

A. Maselli (1968) – Il lago di Massaciuccoli (14x58)

P. Mariani (1890) – Gelata (40x29)

P.Mariani (1887) – Donne sul pontile a Genova (38x27)

P. Mariani (1892) – Cascinale (45x29)

P. Mariani (1881) – In risaia  (52x32)

P. Mariani (1860) – Dopo la tempesta (42x28)

P. Mariani (1868) – La signora dal libretto rosso (35x19)

P. Mariani (1889) – Pesca mattutina (44x65)

Mariani (1891) – Al calar della sera (45x70)

G Buovard (1941) – Acqua bassa a Venezia (42x64)

S. Remondini (1937) – Mare calmo a Capri (43x73)

J. Vettriano (1996) – The man in the mirror (78x90)

M. Turbini (1999) – Maternità (36x28)

A. Pasini (1885)– I giardini dell’harem (62x37)

 M. Atckinson (1880) – Verso sera a Liverpool (65x83)

 (particolare)

Raffaello (1512) – La Messa di Bolsena – Palazzi Vaticani, stanza di Eurialo 

               (particolari)

              L’autore – La nipote Claudia (60x28)

R. Maianella (1899) – Gondole a Venezie (40x20)

P. Mariani (1862) – Saint George Londra (49x34)

C. Corot (1823) – Veduta dal Palatino (34x50)

Barche ( cm. 30x50)

Fiori ( cm. 40x60 )

Corteggiamento ( cm. 60x30 )

C. Corot (1825) – Il ponte di Narni (34x50)

L’autore (da una foto) – Palazzo Castelli (60x40)

L’autore – Audrey – (32x44)

G. Giovannelli (1890) – Natività (80x60), Palazzi Vaticani 

P. Veronese (1550) – Resurrezione (80x60)

L’autore – Panorama di Viticuso, FR (80x140) 

A. Pasini (1867) – L’abbeverata (35x64)

G. Ranieri (1880) – A te la mossa! (52x75)

(particolare)

G. Induco (1848) – Dall’antiquario (60x41)

(particolare)

N. Monti (1910) – Meriggio estivo (39x62)

A. Rotta (1872)  – Il cacciatore ferito – (42x56)

(particolare)

I quadri che seguono sono riportati senza didascalie e dimensioni e sono stati dipinti dopo il 2015.

La copia di Sciltian ( Inverno in Cadore ) risale a molto tempo prima e viene inserita in quanto nel 2016 ho voluto presentarla ad un sito che commercia in dipinti e gli ha dato la sua valutazione. Naturalmente io mi accorderei per molto meno ma finora sembra che quel lavoro sia sfuggito all'occhio di tutti quelli che si sono inoltrati da quelle parti.

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