Commiato

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    Nel salutarvi dopo l'onore di questa visita mi auguro innanzitutto che non vi sarete troppo annoiati, e vorrei ricordarvi che vi sarei sinceramente grato se vorrete segnalarmi qualsiasi rilievo sulla struttura delle mostra (non sul testo di questo sito che so benissimo....). Comunque di nuovo: grazie!

    Sono sempre soddisfatto quando riesco a portare a termine un lavoro (anche se mi sembra manchi sempre qualcosa) sia se concluso con successo, sia se risolto in tono minore. Non riesco a farne distinzione. Come nel celebre dramma di Arthur Miller, anche per me:  “Eran tutti miei figli!”. E quando devo separarmene me ne dispiace sempre un po’ (forse anche perché non c’è quasi mai contropartita…).

    Naturalmente anche se questo mio hobby mi appaga completamente, non mi abbandono a facili fantasie. Sono consapevole di essere soltanto un buon "copione" (ma vi assicuro che a scuola non era così) o come qualcuno benignamente mi definisce "un bravo falsario di cui è meglio non fidarsi" (non è vero!). Sono nel pieno dell'età dello sviluppo (senile!) e mi auguro ogni volta che l’ultimo lavoro che mi sta impegnando non rappresenti il mio canto del cigno.

     Perciò, per scaramanzia, ho ancora impegnato il cavalletto con una certa idea che mi frullava da tempo nella testa. Non voglio fermarmi. C'è uno bizzarro detto francese che in ogni campo d'attività, può essere citato come esortazione e stimolo ad operare:

FAIRE, FAIRE FAIRE, SAVOIR FAIRE, FAIRE SAVOIR

     A D. p., speriamo di rivederci