Biblioteca

Home              Opere 


  Il treno della mezza        Antologia sancarlista       Articoli       I miei Ottanta       Il segretario Galante        

       Viaggio in Austria ( New )

Di nulla sono tanto soddisfatto e orgoglioso

quanto della mia biblioteca                       (H. Hesse)  

      Coloro che non fanno della scrittura la loro professione, quando decidono di mettere sulla pagina i loro pensieri, si impegnano il più delle volte a fissare i ricordi della loro giovinezza, quasi nell’intento di riportare al presente  un periodo senz’altro più spensierato e felice.

    Ritornano così in vita persone che richiamate dalla memoria di chi scrive, ma quasi dimenticate dai più giovani, si animano tra quelle vicende con il loro antico stile di vita ormai superato, ma pieno di quel certo fascino che neanche i più scettici riescono ad ignorare.

    E questo è il mio caso. Nel mio primo lavoro “Il Treno della mezza” infatti, vi sono stati momenti in cui le dita scorrevano veloci sulla tastiera quasi che a suggerirmi le parole fossero in quel momento i protagonisti del racconto.

    Lo scopo del mio “sfogo letterario” non era solo quello di far conoscere ad altri un mondo oggi scomparso. Sentivo che quel mio proposito era un atto di riconoscenza e un modo di onorare quelle persone che avevano arricchito con la loro presenza i miei primi anni di vita.

    Nell’altro volumetto “Antologia Sancarlista”, anche se sono stato uno dei promotori dell’opera, il mio impegno è stato marginale. Molto più rilevante è stata la presenza degli altri amici più anziani di me che hanno rievocato in quelle pagine la loro partecipazione attiva alle vicende belliche e alla resistenza partigiana.

    Gli altri scritti sono alcuni fogli sparsi a volte richiesti o in altri casi fugaci divagazioni che non esitato a mettere sulla carta senza pretesa e - quel che è più grave - senza il minimo pudore.