Sono circa 100 milioni i fedeli shintoisti. Lo Shintoismo è la religione nazionale del Giappone: è una religione etnica.
Si presenta in due forme:
da un lato è un insieme di pratiche, credenze e atteggiamenti religiosi ben radicati nelle varie comunità locali (shintoismo popolare e templare)
dall'altro lato è una religione perfettamente definita a livello di corte imperiale e di stato (shintoismo imperiale e di stato). Tutto questo si manifesta negli atteggiamenti tipici dei fedeli shintoisti di fedeltà alla famiglia, alla stirpe, alle istituzioni e allo stato.
Lo shintoismo di Stato si chiuse bruscamente con la fine della seconda guerra mondiale. L'imperatore annunciò pubblicamente la rinuncia al suo stato di divinità terrena e smentì la discendenza della famiglia imperiale dalla dea Amaterasu.
Simbolo religioso
Il Torii è un portale formato da due pilastri sormontati da due travi orizzontali. Serve a segnalare l'ingresso in un luogo sacro, separando il mondo profano da quello sacro, che può essere un tempio o una zona naturale di particolare bellezza. Di solito è in legno e di colore rosso vermiglio. La tavoletta centrale, tra le due aste orizzontali, porta il nome del tempio o dell'area sacra.
L'immagine stilizzata del portale sacro è il simbolo della religione shintoista: simbolo di misticismo perché rappresenta l'eterna interazione tra il mondo umano e il mondo divino.
Torii sul mare al santuario di Itsukushima
Le origini
Il termine Shintoismo deriva dal cinese Shin "esseri spirituali" e Tao "la via" e significa "culto degli esseri spirituali".
Lo shintoismo non ha un fondatore perché si rifà a tutte le antiche concezioni religiose del Giappone prima dell'arrivo del Buddhismo. Quest' ultimo entrò in Giappone dalla Cina nel VI sec. d.C. e subito si confrontò con lo Shintoismo. in alcune epoche le due religioni furono rivali, in altre complementari. Oggi la maggior parte dei giapponesi si considera sia Buddhista che Shintoista, usando le credenze secondo necessità.
Lo shintoismo non possiede neppure testi sacri; le fonti più antiche, Il Kojiki e il Nihongi furono redatte solo nel VIII sec. d.C. e descrivono la creazione del cosmo con racconti mitologici.
Lo shintoismo non conosce dogmi e non ha un professione di fede; per questo viene considerato come il mondo in cui la società è tenuta unita da valori e atteggiamenti comuni.
La dottrina
Lo shintoismo è una religione cosmica, cioè vede tutto il cosmo, tutto ciò che esiste, come una manifestazione del divino, ed è dunque una religione dai caratteri panteistici (vedi induismo), ogni cosa è sacra, poiché la materia che costituisce tutte le cose ha un fondamento divino. La principale forma di entità divina è l'esistenza stessa, la Natura. Ogni cosa è detentrice di una forza divina, divinità, di uno spirito che la presiede e ne forgia l'esistenza. Ecco il motivo per cui un fedele shintoista ha un grande amore e venerazione per la natura in tutte le sue manifestazioni: valli, montagne, foreste, fiumi, laghi, isole, scogliere e persino le città sono manifestazioni dell'essenza divina dell'universo. Conseguenza è l'usanza di costruire templi (jinia) sopratutto nel cuore di boschi e zone di pace e silenzio meditativo.
Particolarmente sentiti nello Shintoismo sono il culto della natura, degli antenati e delle divinità protettrici di luoghi particolari.
Le divinità: i Kami
Elemento centrale dello Shintoismo è la credenza nell'esistenza dei Kami, spirito o divinità presenti in ogni luogo. Esiste una moltitudine di Kami: spiriti che abitano gli alberi, le montagne, quelli che proteggono coloro che svolgono alcuni mestieri, quelli che hanno fondato una famiglia, villaggio o nazione. I giapponesi parlano con queste figure con estrema naturalezza, coinvolgendoli spesso nella loro vita. E' molto frequente nello Shintoismo moderno l'utilizzo di uno specchio per rappresentare le divinità per far comprendere un concetto profondo: ogni cosa riflessa dallo specchio è incarnazione e manifestazione degli dei.
I kami sono divisi in terrestri e celesti. I più importanti sono i creatori Izanami e Izanagi e il Kami del solee Amaterasu. Anche il mondo è una creatura dei Kami perché è una loro manifestazione, e ogni essere animato è sacro, in esso c'è la presenza spirituale del Kami.
L'insieme di tutti i Kami è detto Yaoyorozu no Kami che significa "otto milioni di Kami", un modo per indicare l'infinito.
Izanagi, divinità shintoista, fratello e compagno di Izanami, è il dio creatore, padre di tutti i Kami. Il loro primo gesto fu quello di far emergere le terre dall'oceano (tra le quali il Giappone) e mescolarle con una lancia. Le due divinità abbandonarono il Regno del cielo e stabilirono la loro dimora sulla terra, dalla loro unione nacquero le altre divinità.
Amaterasu, dea del sole, che esce dalla caverna e torna ad illuminare la terra. E' considerata la mitica diretta antenata della famiglia imperiale. La prima dei tre figli nobili di Izanagi, a lei il padre affidò il governo della Alte Pianure Celestiali. Il solstizio d'inverno, 21 dicembre, si celebra la sua uscita dalla caverna.
Luoghi di culto: i santuari
I templi shintoisti sono le dimore dei Kami. Generalmente sono situati su aree ritenute sacre. All'ingresso in questo luogo sacro troviamo il portale sacro detto Torii. Il fedele crede fortemente nella sacralità dell'intero universo col quale deve entrare in armonia, per questo i tempi sono un microcosmo in cui viene rappresentata la natura stessa. Nei templi tutto è simbolo del cosmo e della natura. In Giappone ci sono circa 100 templi e vi si svolgono moltissime feste religiose, molto ricche di simboli e riti che testimoniano il carattere religioso del popolo più moderno e tecnologizzato del pianeta.
Al tempio possiamo trovare le vergini consacrate al culto, chiamate miko, che eseguono il rito dell'immersione nell'acqua calda, versando un mestolo di terra dei Kami in una ciotola di acqua calda consacrata ai Kami, acqua e terra che poi vengono offerte al'altare del santuario interno loro riservato.
Al Tempio si prega, si presentano offerte, si ricevono le iniziazioni alle varie età della vita, si celebra il matrimonio.
All'ingresso si trova un gong o campana con cui il fedele avverte la divinità della sua presenza e la cassetta delle offerte.
Prima di entrare bisogna compiere un rito di purificazione che consiste nello sciacquarsi la bocca e lavarsi le mani. La zona delle abluzioni si chiama chozuya o temizuya.
Il primo edificio, il più grande, è l'Haiden, in cui si recitano le preghiere e si pongono le offerte.
Il secondo edificio è quello sacro, al quale non possono accedere i laici, chiamato Honden, contenente il "Sacro Corpo del Kami" con vari oggetti sacri tra cui spade, specchi, gioielli e rappresentazioni visive del kami.
Troviamo anche lanterne di pietra, dette Tōrō e statue guardiane cane-leone, denominate Koma-inu.
Gli Ema
Al tempio si possono trovare delle bacheche ripiene di tavolette di legno, dette ema, sulle quali i fedeli scrivono i propri desideri, le proprie richieste di grazie da rivolgere agli dei. Vengono appesi così i Kami li possono leggere e poi bruciati per simboleggiare la liberazione dalla richiesta. Il termine significa "pittura del cavallo" e deriva da una antica tradizione secondo la quale i cavalli erano i messaggeri degli dei.