Diffusione
Il Giainismo nacque nell'India nord orientale e da li si diffuse non solo in tutta l'India, ma anche in altre regioni dell'Asia. Nell'arco di migliaia di anni l'influenza giainista sulla filosofia e religione indù è stata considerevole. Attualmente è una religione che sta raccogliendo proseliti anche in Inghilterra e negli Stati Uniti. I giainisti sono 6 milioni, di cui 150.000 fuori dall'India. In India vivono soprattutto negli stati del Maharastra, del Gujarat e del Rajasthan.
Presentazione
La dottrina
Questa religione è stata fondata tra il V e il VI secolo a.C. dall'asceta Vardhamana Mahavira, chiamato Jina, ossia il "Vincitore" e considerato l'ultimo dei 24 profeti che rivelarono la dottrina necessaria per superare l'"Oceano delle esistenze".
Il mondo intero è fatto da jiva, lo spirito, intrappolati nell'ajiva, la materia; ci sono jiva nelle rocce, piante, insetti, animali, negli esseri umani e negli spiriti. Qualsiasi contatto tra jiva e ajiva causa la sofferenza del primo.
Scopo del cammino giainista è la rescissione dei legami che esistono fra l'anima, Jiva, e il corpo; affinchè l'anima, attraverso una serie di reincarnazioni, diventi così pura da acquistare lo stato di siddha, cioè liberata. Lo scopo finale è uscire dal samsara liberandosi dal Karma. L'anima liberata è onnisciente e possiede le tre gemme: retta fede, retta conoscenza e retta condotta.
L'etica giainista prescrive una vita di totale rinuncia e privazione, mortificazione del corpo, pratica ascetica, l'assoluta non-violenza e una forma estrema di vegetarianesimo.
Alcuni monaci, detti sadhu, arrivano perfino a praticare la morte per inedia: rinunciano addirittura all'alimentazione, pian piano si lasciano morire ottenendo la liberazione dal ciclo delle rinascite. L'anima sale verso le regioni superiori del cosmo e vive nella comunione con le altre anime nella condizione di perfezione e conoscenza assoluta.
Questa dottrina influenzò profondamente il Mahatma Gandhi e condizionò il suo stile di vita pacifico che non danneggia nessuno e la sua dottrina della non violenza.
Mahavira, detto Jina, ovvero "il vincitore"
Vajsali, antica città situata nello stato di Bihar, dove nel 599 a.C. nacque Mahavira il fondatore del Giainismo.
Simboli
La svastika è uno dei simboli del Giainismo. Indica il ciclo continuo delle rinascite. I quattro punti blu indicano le quattro condizioni di nascita: divina, umana, infernale e animale (compresi i vegetali). I tre punti verdi indicano le tre gemme: retta fede, retta conoscenza e retta pratica. Mentre la mezzaluna con un punto sopra indica il luogo in cui si trovano le anime perfette dopo aver raggiunto la liberazione.
Il vero significato della Swastika
Dopo il travisamento del significato della svastika da parte del nazismo, la comunità giainista scelse un altro simbolo: la mano con la ruota sul palmo, che simboleggia la dottrina della non violenza.
La mano è nella posizione che invita a non aver timore, la ruota al centro è la ruota del samsara. La parola al centro della ruota è Ahimsa. Rappresenta la fine del ciclo delle reincarnazioni attraverso il raggiungimento della purezza.
La comunità
La comunità giainista è composta da monaci e laici, è divisa in varie scuole, circa 84, guidate da un determinato maestro. Chi vuole intraprendere la vita monastica deve compiere un periodo di noviziato e alla fine ricevere una consacrazione vera e propria. Il monaco è tenuto ad osservare i vari voti: la non-violenza (ahimsa), la rinuncia alla menzogna, non rubare, castità assoluta, privazione dei beni materiali.
Dotato di una veste, di una ciotola di legno, di una stoffa per filtrare l'acqua, di una pezzuola da mettersi davanti la bocca per evitare l'ingestione involontaria di qualche essere minuscolo, un bastone, uno scopino per pulire il luogo in cui ci si siede, il monaco si dedica allo studio, meditazione, predicazione e alla questua.
E' vietata ogni cura del corpo, non si può mangiare carne e non si può nutrirsi dopo il calare del sole. Si deve mortificare il proprio corpo e il proprio desiderio in tutti i modi. Deve osservare ulteriori regole: autocontrollo, vigilanza, moralità, meditazione, sopportazione dei disagi, retta condotta.
Per i laici la disciplina è meno severa. A loro tocca il mantenimento dei monaci. Vi sono alcune professioni che sono vietate: caccia e pesca, commercio di armi e avorio, l'agricoltura e tutte le attività che potrebbero comportare uccisioni di animali. Oggi la maggior parte dei giainisti in India pratica il mestiere del commerciante e la fiorente attività bancaria che li rende influenti nella società.
Templi giainisti
Il più bello di templi giainisti è quello di Kumbhariya Jain Temple, un complesso di cinque templi costruiti da Vimal Shah nel corso del XII secolo. Costruiti con marmi bianchi, sono gli unici rimasti di 360, al suo interno è possibile ammirare statue e intagli scolpiti nel marmo bianco che ritraggono dei, dee, cavalieri e musicisti.