Secondo noi, è necessario usare entrambi i sistemi per aiutare la comprensione di come funzioni una certa lingua e la memorizzazione di tali "meccanismi".
- Imparare per contrasto significa fissare l'attenzione dell'allievo sui contrasti che presentino una qualche specie di "simmetria" (o meglio specularità) fra gli elementi di due lingue, una delle quali dev'essere molto ben conosciuta dall'allievo stesso (tipicamene è la lingua madre o L1). Questi contrasti o differenze possono, a volte, rappresentare delle "bizzarrie", quasi degli "scherzi", per chi parli L1 (come si può notare al riguardo dell'uso di "suo" negli esempi sottostanti al b)), aumentando, così, la loro memorizzabilità.
Esempi:
a) al livello fonologico: per un italiano che studi l'inglese (L2), insistere sulla differenza del suono "t" fra le due lingue, nonostante vengano scritte allo stesso modo, oppure far notare che la "c" seguita da "e" o "i" viene letta "ce/ci" in italiano, ma "se/si" in inglese;
b) al livello grammaticale: per un italiano che studi l'inglese (L2), far notare come, in italiano, "suo" cambi a seconda del sesso e del numero della cosa posseduta ("suo letto" "sua casa" "suoi studi", ecc.), mentre in inglese cambia a seconda del sesso del possessore ("his bed" "his house" "his studies" se tutte queste cose sono di un uomo; se fossero di una donna si dovrebbe usare sempre e solo "her" con tutte le diverse parole), oppure il diverso uso del presente fra le due lingue;
c) al livello sintattico e stilistico: per un italiano che studi l'inglese (L2), sottolineare la differenza nella lunghezza del periodo tollerata dalle due lingue (dove l'italiano può fare una frase piuttosto lunga, l'inglese la deve spezzare in due frasi autonome più corte, separate dal punto);
- Imparare per identità significa fissare l'attenzione dell'allievo sulle somiglianze presenti in due lingue, una delle quali dev'essere L1.
Esempi:
a) al livello fonologico: per un italiano che studi l'inglese (L2), sottolineare che la "c" ha un suono duro (viene letta "k") e un suono dolce seguendo lo stesso "meccanismo" in entrambe le lingue (il "meccanismo" è dato dalla vocale successiva alla "c" che determina come la "c" andrà letta; detto "meccanismo" è uguale fra le due lingue: con "a/o/u" la "c" sarà dura, con le altre vocali diventerà dolce);
b) al livello grammaticale: per un italiano che studi l'inglese (L2), far notare la perfetta sovrapponibilità del "meccanismo" con cui si forma il passato prossimo fra le due lingue ("Io ho amato" = "I have loved"). Ovviamente il significato e l'uso corretto del passato prossimo inglese è molto diverso da quello italiano e, quindi, tale aspetto - quello del senso - andrà spiegato per contrasto;
c) al livello sintattico e stilistico: per un italiano che studi l'inglese (L2),