MBSR - Mindfulness per la Riduzione dello Stress 


Mindfulness significa “consapevolezza non giudicante del momento presente, coltivata attraverso il prestare attenzione”. Il potere terapeutico e liberatorio di questo stato di presenza mentale è sempre più al centro dell'interesse scientifico e della ricerca in psicoterapia, medicina comportamentale e in ambito educativo.

MBSR sta per Mindfulness-Based Stress Reduction ossia un protocollo per la riduzione della sofferenza psico-fisica basato sulla pratica della mindfulness.

Il programma MBSR è un programma scientifico sviluppato nell’ambito della medicina comportamentale dal prof. Jon Kabat-Zinn e i suoi collaboratori, tra cui Melissa Blacker, Florence Meleo-Meyer e Saki Santorelli. Jon Kabat-Zinn, Ph.D. in Biologia molecolare nel 1971 all' MIT (Massachusett Institute of Technology), laureato con il premio Nobel per la medicina Salvador Luria, è fondatore della “Clinica per la riduzione dello Stress” dell’ University of Massachussets Medical School (U.S.A). Il protocollo MBSR è stato sperimentato e scientificamente validato presso tale centro, che successivamente si amplia (a metà degli anni ’90) nell’attuale “Centro per la Consapevolezza nella medicina, nella cura della salute e nella società”, attivo presso la medesima Università.

Sviluppato quindi da oltre 30 anni (1979), il protocollo MBSR è stato completato ad oggi da oltre 18.000 persone e viene proposto in più di 400 ospedali negli Stati Uniti e in Europa nel contesto della medicina integrativa.

Il percorso, strutturato in otto incontri settimanali, che si snodano quindi nell'arco di due mesi, è indicato per tutte le persone che desiderano coltivare un approccio consapevole per la riduzione dello stress e dei disturbi dovuti ad un eccessivo stato di tensione prolungata.

Il protocollo è stato utilizzato per una varietà di cause fonti di stress e patologie correlate quali: dolori cronici, fibromialgia, malattie cardiovascolari, tumori, malattie polmonari, ipertensione, cefalea, disturbi del sonno, disturbi digestivi, psoriasi. Trova inoltre grande efficacia nelle problematiche psicologiche: ansia, depressione, disturbi alimentari, attacchi di panico; tutte le situazioni di vita difficili di breve o lunga durata come lutti, separazioni, problematiche di coppia.

Il programma MBSR supporta l’apprendimento, rafforzamento e integrazione di una gamma di competenze di autoregolamentazione basate sulla consapevolezza, attraverso lo sviluppo e l’affinamento delle risorse interne innate. Scopo primario è l' empowerment della persona: incentivare modi di apprendere e di essere che possano venire utilizzati oltre il completamento del programma, coltivare comportamenti salutari e positivi, elicitare una resilienza psicologica ed emozionale da utilizzarsi efficacemente nei diversi ambiti della vita quotidiana. Strumento d'elezione per il raggiungimento di questi obiettivi è un addestramento intensivo alla meditazione di consapevolezza, intesa e praticata come forma di “auto-regolazione intenzionale dell’attenzione”.

Come dimostrano anche recenti e numerosi studi di neuroscienze, questa pratica si è rivelata utile nell’aiutare le persone :

- a prendersi cura di se stesse per vivere in un modo più sereno, imparando ad adattarsi alle circostanze della vita ed alleviando la sofferenza che accompagna i disturbi fisici, psicosomatici e psicologici;

- a coltivare una modalità di relazione decentrata (dis-identificata) verso l’esperienza cognitiva, emotiva e sensoriale dolorosa;

- a disattivare intenzionalmente gli automatismi dei pensieri e a lasciare andare la tendenza alla proliferazione mentale, liberandosi in tal modo da un compulsivo e doloroso “rimuginìo” sulle esperienze spiacevoli.

Dati di ricerche di validazione del protocollo MBSR su campioni di soggetti che hanno seguito il programma di otto settimane mostrano, rispetto a soggetti di controllo, un significativo aumento di attivazione di base nelle aree prefrontali sinistre (collegate ad emozioni ed affetti positivi), differenza che resta significativa anche a quattro mesi dall'interruzione della pratica. Anche la funzione immunitaria è significativamente migliore nel gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo. Questi dati si sono mostrati di grande interesse non solo per la loro valenza strettamente clinica ma anche per le ricerche in ambiti di punta quali l'emotional processing e la neuroplasticità.