Mindfulness

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Mindfulness é una parola inglese che vuol dire consapevolezza e si riferisce prima di tutto a un’esperienza diretta. Tra le possibili descrizioni per me la più chiara è quella, ormai classica, di Jon Kabat-Zinn, uno dei pionieri di questo approccio. “Mindfulness significa prestare attenzione intenzionalmente al momento presente in modo non giudicante”. Si può descriverla anche come di un modo per coltivare una più piena presenza all’esperienza del momento, al qui e ora.

Le applicazioni primarie sono state e ancora rimangono in area clinica: il lavoro pionieristico di Jon Kabat-Zinn, professore di medicina presso la University of Massachusetts, iniziato tra la fine degli anni '70 e gli inizi anni '80, ha avuto un larghissimo seguito sia nell’ambito della medicina che in ambito psicoterapeutico. Tuttavia la Mindfulness ha nel tempo trovato campi di applicazione anche diversi. Oggi la ricerca sui vari temi legati alla prospettiva della mindfulness è un’area in grande espansione, con diverse centinaia di articoli di ricerca pubblicati ogni anno sulle principali riviste scientifiche di settore.   Infatti una caratteristica di fondo dell’approccio della mindfulness è lo strettissimo legame organico con il pensiero scientifico e la ricerca: è nato infattti a partire da personaggi che sono scienziati, ricercatori, clinici e da subito si è sviluppata tanto sul campo, nella sperimentazione pratica, quanto a partire da scientifiche ricerche rigorose che cercano di verificarne l’effettiva efficacia e i meccanismi di funzionamento. 

La Mindfulness deriva ed è basata su pratiche meditative specifiche, dette "meditazione di consapevolezza". Si tratta di pratiche di una delle principali tradizioni meditative del buddhismo classico, sebbene, nella forma di cui sto parlando qui, sia completamente svincolata dalla sua origine "confessionale" ed assuma invece una connotazione del tutto laica.  Consiste infatti in un livello introduttivo di pratica di meditazione, adeguato a contesti quotidiani, all’esperienza di vita normale che sperimentiamo tutti i giorni. Non richiede requisiti particolari per essere approcciata e praticata, nè esperienze precedenti di altre pratiche meditative e nemmeno letture o conoscenze teorico-filosofiche. Consiste in pratiche molto semplici, ma non per questo "facili": è proprio la sua semplicità a rappresentare una difficoltà, perchè non siamo abituati ad essere semplici, spesso siamo educati a non considerare la semplicità un valore, a non vederne i potenziali benefici.  Allora coltivare la semplicità di ritornare a vivere pienamente e con consapevolezza il momento presente, può farci assaporare la pienezza dell'esperienza, come dissetarsi con un bicchiere di acqua fresca quando ci sentiamo accaldati.  Quindi un approccio di cui chiunque, volendo, può fare esperienza diretta, un approccio molto pragmatico che ci permette di sperimentare direttamente una relazione trasformativa con la nostra vita.  Perché un aspetto importante del contattare in profondità la nostra esperienza riguarda gli aspetti di disagio e di sofferenza: la Mindfulness  ci insegna a non negare nè respingere questi aspetti bensì ad affrontarli in modo più utile al nostro benessere e a trasformarli in un'occasione di crescita. Il lato negativo della vita non possiamo evitarlo e allora la prospettiva della consapevolezza (mindfulness) ci offre una possibilità a prima vista strana, contro intuitiva, apparentemente assurda: entrare in relazione più diretta con il disagio e la sofferenza, imparare a rivolgere piena attenzione, a fare spazio anche a quello che non ci piace, che non vorremmo o che ci fa soffrire. In questo senso è un lavoro “contro natura”, un andare “controcorrente”, perchè la tendenza automatica, istintiva che abbiamo è fare esattamente l’opposto. Ma se lo sperimentiamo, allora possiamo scoprire che in questa “mossa” apparentemente incomprensibile troviamo una possibilità sorprendente di essere meno condizionati e quindi meno oppressi  dalle condizioni che ci portano disagio. E, facendo questo, ci mettiamo nelle migliori condizioni possibili per trovare in modo creativo e personale le vie e i modi più efficaci per gestire o risolvere le cause di sofferenza.