La Cooperativa ASS di Salerno nasce come proposta innovativa nel mondo della cooperazione, con obiettivi tesi a coniugare le istanze dei lavoratori con quelle delle imprese e al servizio delle cooperative stesse, per garantirne un miglioramento e una qualificazione sempre maggiore, nel contesto odierno complesso, caratterizzato da una profonda crisi sociale ed economico.

Il suo obiettivo è quello di migliorare e superare la situazione che tale crisi ha portato, per essere d’aiuto nella costruzione di un progetto sociale condiviso e dunque aiutare gli individui nello sviluppo di una formazione e di un’educazione condivisa, dove la persona è al centro.

Suo obiettivo prioritario è potenziare il sistema di welfare e concorrere ad attivare percorsi virtuosi di inclusione socio-lavorativa, in un’ottica di welfare comunitario e integrato al fine di garantire l’universalità dei diritti, mediante la valorizzazione e la centralità della funzione pubblica.

La Cooperativa ASS ha lo scopo di perseguire la promozione umana all’ integrazione sociale della comunità attraverso la costruzione di processi di opportunità di accesso ai diritti al lavoro e alle garanzie di cittadinanza per tutti, senza distinzione di sesso, nazionalità, religione, favorendo il prevalere dell’incontro e della cura come base dell’incontro attraverso la gestione dei servizi socio sanitari ed educativi .L’ A.S.S. è un soggetto in grado di offrire a Istituzioni pubbliche e privati soluzioni avanzate ai bisogni socio-assistenziali, sanitari ed educativi. A.S.S. è inoltre consapevole che le persone destinatarie dell’assistenza rimangono sempre integre protagoniste della loro storia .La coop.A.S.S. crede in un nuovo “Welfare di prossimità”, inteso come sistema organizzato per avvicinare i servizi socio-sanitari-assistenziali ed educativi alle persone che ne hanno bisogno (e non viceversa). Pertanto i propri servizi: devono concorrere a costituire e rafforzare i legami che sostanziano e mantengono coesa la società civile, devono rendere vitali le relazioni all’interno delle comunità, devono allargare alle categorie più deboli e svantaggiate la partecipazione alla vita sociale, attraverso azioni di solidarietà, di inclusione, di coinvolgimento e partecipazione che promuovono a vantaggio di tutti il patrimonio culturale e ambientale delle comunità .Per realizzare la propria mission A.S.S. interagisce e coopera con i propri soci, i quali possono essere influenzati dall’attività dell’impresa e possono al tempo stesso influenzarne lo sviluppo.

La Cooperativa Ass crede che fare impresa sociale nel rispetto di questi principi significa fare “servizio pubblico”.

Favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate


Il problema

Uno degli aspetti più preoccupanti del fenomeno della disoccupazione è legato al fatto che essa tende a concentrarsi sulle persone svantaggiate, cioè persone che, anche in presenza di una situazione favorevole dell’economia e del mercato del lavoro, continuano a trovarsi in situazioni di marginalità ed esclusione. Svantaggiata è, infatti, qualsiasi persona appartenente ad una categoria che abbia difficoltà ad entrare, senza assistenza, nel mercato del lavoro. Una parte di questo svantaggio è già così grave da essere riconosciuta e presa in carico dai servizi pubblici: è il cosiddetto svantaggio certificato che ricomprende, ad esempio, disabili fisici, sensoriali, psichici, soggetti in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcolisti, detenuti e ammessi alle misure alternative alla detenzione.

Un’altra quota rilevante degli svantaggiati è costituita invece da soggetti che, pur non rientrando in categorie definite e facilmente censibili, subiscono processi di indebolimento e marginalizzazione che comportano l’esclusione dal mondo del lavoro: disoccupati di lungo periodo, adulti soli con figli a carico, lavoratori over 40 espulsi dal mercato del lavoro. Molte di queste persone, lasciate senza sostegni, rischiano di arrivare ad uno stato tale di devianza o patologia che confluisce nello svantaggio certificato.

Per le persone svantaggiate il lavoro svolge un ruolo fondamentale. Come per le persone con normali opportunità, l’inserimento a pieno titolo nell’attività lavorativa attua uno dei principi fondamentali della Costituzione e fornisce le risorse economiche necessarie alla vita. In aggiunta, poiché buona parte delle interazioni sociali sono connesse al lavoro, l’attività lavorativa favorisce la costruzione e il riconoscimento di un’identità attraverso il ruolo professionale e l’inclusione nella rete sociale. Il lavoro, quindi, non fornisce solo reddito, ma è luogo di realizzazione, di rafforzamento di fiducia e rispetto di sé, di scambio e di relazioni sociali, di valorizzazione, di apprendimento, di accrescimento personale e professionale e di acquisizione di indipendenza e autonomia. Lavorare costituisce quindi un elemento fondante e qualificante nella costruzione di un percorso di inclusione sociale, diventando l’imprescindibile punto di partenza per un percorso di crescita umana e di riabilitazione sociale.

Le ragioni dell’intervento della Cooperativa

Le politiche sviluppate per favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, sia quelle legate a forme diverse di incentivazione sia quelle basate sull’ introduzione di vincoli alle assunzioni, si sono dimostrate insufficienti per creare pari opportunità di accesso al lavoro per tutte le categorie di svantaggio. In questo, la cooperazione sociale costituisce una robusta struttura dedicata al recupero e al reinserimento di risorse umane che il mercato altrimenti emarginerebbe.

Per garantire lo sviluppo e l’aumento del numero degli inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati si ritiene che sia necessario continuare a sostenere la creazione o lo sviluppo dei progetti delle cooperative di inserimento lavorativo. Dall’ esperienza della Cooperativa Sociale Ass è emerso che la buona attenzione nella definizione dei percorsi di inserimento lavorativo, diano un adeguato rilievo alla redazione di piani di impresa.

I progetti della cooperative ASS dovranno quindi focalizzarsi sulla capacità lavorativa di ogni singolo individuo svantaggiato per garantire la competitività dell’impresa sul mercato. I piani di impresa dovranno essere esplicitamente ancorati al raggiungimento di precisi risultati occupazionali; per aumentare la capacità del sistema non profit di inserire soggetti psichici e in trattamento psichiatrico si intendono promuovere nuove forme di accompagnamento al lavoro partendo dalle buone prassi già realizzate dalle cooperative sociali e costruite non solo su un disegno occupazionale in senso stretto, ma anche nella progettazione e realizzazione di un progetto di vita più articolato.

Date la complessità dello svantaggio legato alla disabilità psichica o a problemi di salute mentale, si ritiene inoltre fondamentale promuovere i rapporti tra pubblico e privato e attivare collaborazioni con enti, istituzioni, organismi pubblici e privati che a vario titolo si occupano del problema; più in generale, verranno sostenute azioni che rafforzino il rapporto tra cooperazione sociale e sistema pubblico (enti locali, servizi sociali e sanitari, servizi per l’impiego), aspetto cruciale di un potenziamento delle attività di inserimento lavorativo di persone svantaggiate nel nostro paese, per rafforzare il ruolo della cooperazione sociale all’ interno delle politiche attive del lavoro, allo scopo di favorire l’inserimento di persone svantaggiate nel mercato del lavoro ordinario, appare necessario rafforzare i processi di gestione di percorsi e snellire la burocrazia inerente agli inserimenti individuali.