2. La Tessitura

Premessa

Il metodo eco-biostorico per uno sguardo-mente a frattali osservativi

La semplicità è la sofisticazione suprema. Leonardo Da Vinci.

Il metodo eco-biostorico per uno sguardo-lente a frattali informativi

2. La Tessitura

Premessa

Imparare le tecniche di navigazione per viaggiare nelle conoscenze

Antonia Colamonico © 2015


Maurits Cornelis Escher

La leggerezza del pensiero è uno stato d'armonia tra l'individuo e l'ambiente storico-vitale, imparare a leggerli come un'unica realtà è il salto di Civiltà nella Società della Conoscenza. Antonia Colamonico

Indice saggio: Il Metodo - Copertina 1. Evoluzioni di Echi - Incipit 2. La Tessitura - Premessa a. La funzione di lettura b. Fuochi sdoppiati di ordini 3. La realtà di carta a. Letture e Rotte b. I luoghi di navigazione 4. Topologia a nicchie Biostoria: L'approccio top-down 5. Sistema a influenze-echi Le traslazioni storiche

Leonardo Da Vinci

Le Operazioni del pensiero-mente

La Struttura della Conoscenza è un complesso gioco fluttuante di echi storici che affiorando dal vuoto di memoria, attuano nella coscienza la visualizzazione non degli stati naturali di Vita, passata-presente-futura, ma delle immagini-proiezioni di forme vitali, codificate e forgiate, attimo per attimo, dallo spazio-mente dello stesso osservatore-abitante della vita.

Il sistema cerebrale organizza la visione, dando ad esempio le profondità con le posizioni, con le sfumature di colore... In tali azioni del dare corpo-luogo-tempo-nome-forma-colore... è la coscienza a isolare i segni-echi informativi vestendo di contorni-luoghi i soggetti vitali altri.

Esiste un legame intimo tra l'individuo e il campo, questo prende casa nella mente-uomo, mente l'uomo prende abitazione nel campo-vita, attraverso un viaggio silente di stimoli-rimandi informativi che permettono all'uomo di vestire la vita di significati storici.

Senza le operazioni cerebrali l'occhio-uomo visualizzerebbe, probabilmente, solo un campo pulsante di particelle primordiali, prive di un contorno-evoluzione con sfumature, diradamenti e addensamenti di anonime identità. La realtà che l'occhio-cervello visualizza è una ricostruzione cerebrale che apre la mente-pensiero ad un quid che si presta ad essere circoscritto.

Conoscere è il processo naturale che permette di dare un topos (luogo) e una veste-forma alla vita. Se lo spazio mente-pensiero dà il privato contributo alla visualizzazione della realtà che si muove dentro e fuori l'io-sé, allora il pensiero con le sue capacità di lettura e di organizzazione è il vero valore economico di una Società che si muova in un'economia di tempo, mentre “coltivare il pensiero-mente”, come le donne del neolitico seppero fare con i semi, è il nodo strategico di una Democrazia, come ben intuirono i grandi maestri dell'antichità che fecero dell'insegnamento la leva per sollevare il Mondo dalla cecità dell'ignoranza, infatti dal grado di conoscenza della popolazione si può misurare il grado di tirannia di una Società:

    • - Conoscenza = + Tirannia / - Ignoranza = + Democrazia.

Biostoricalmente parlando la democrazia è intrinseca al naturale movimento creativo della vita, letta questa a corpo unico da una posizione a occhio infinito (occhio di Dio). Se la democrazia è uno stato creativo allora entra nel processo naturale del divenire storico, di contro se la tirannia è una spinta a bloccare la creazione, allora ogni tirannia è una strozzatura-inghiottitoio evolutivo che apre alla morte dei sistemi, sottoposti alla coercizione.

Si pensi all'esodo di massa delle popolazioni islamiche ed africane (estate 2015), tale fuga dagli stati economico-politici che le stavano asfissiando, è stata la naturale risposta delle menti-uomo che, per sopravvivere, hanno bypassato le gabbie di cecità dei tiranni locali, così come accadde per gli ebrei nel periodo fascista in Italia o nazista in Germania. Ogni tirannia parte dalla pretesa, idiota, d'imbrigliare il divenire in una carta astratta di vita bloccata. In tale errore storico si coglie il limite percettivo, ideativo e visivo, nonché logico di chi confonde la lettura di realtà (costruzione umana) con la naturale dinamica d'evoluzione dei quanti storici che si auto-organizzano in uno/Tutto cosmico di espressioni vitali, posizionate fuori dalla carta di lettura.

    • Le espressioni naturali sono le molteplici forme che l'uomo impara a isolare, chiamare, circoscrivere, confrontare...

Nel movimento di immagini-forme l'osservatore (ogni uomo), in ogni istante, con un processo decisorio, veste e sveste di significato le molteplicità di echi informativi, annotando e annodando di fatto la vita esperita nella lettura-tessitura-forma di realtà codificata e spiegata che si pone su un altro spazio di verità.

https://sites.google.com/site/biostoriamappe/_/rsrc/1375009307628/home/campi/epistemology-biohistory/Biohistorical%20map%20of%20fractal%20thought.png?height=271&width=400
Biostorical map of fractal thought
Edgar Morin and Biohistory: the story of a paternity. In World Futures: The Jounal of General Evolution, a cura di A Montuori. Vol. 61 - n° 6, pp. 441-469, part of the Taylor & Francis Group - Routledge, August 2005.
https://sites.google.com/site/biostoriaspugna/_/rsrc/1369121063356/home/gemmazioni/fotogrammi/Milano%20a%20c.png?height=251&width=320
Antonia Colamonico, Milano 2010Saper agire a tempo 0 - unica dimensione di Realtà - richiede una mente che sappia fare dell'apertura logica, la sua risorsa vitale. Essere disponibili alla Conoscenza implica l'imparare a vivere, sapendo discernere, azione per azione, i gradi di vita/morte da imprime nella Spugna Storica. Antonia Colamonico

La topologia di uno sguardo in un racconto

Immaginazione e Osservazione sono un tutto coeso nella mente-pensiero, poiché quello che si legge assume casa-forma nello stesso spazio mentale e solo dall'azione del vedere può iniziare il racconto.

Enrico

La nave stava prendendo il largo, lasciandosi alle spalle la costa alta con i suoi dirupi pieni di anfratti. Certamente in un passato molto remoto quelle grotte avevano visto uomini poveri di parole, ma colmi d'istinto. La sopravvivenza richiede fiuto e capacità a lasciarsi condurre dal campo. Enrico, subito, distolse lo sguardo. Non voleva innamorarsi di tanta bellezza.

L'amore non rientrava nei suoi schemi, troppo impegnativo e il suo tempo era tutto preso. Sentì, in risposta, una fitta all'altezza del polpaccio, quella vecchia ferita ogni tanto si faceva sentire, era come un'amante che non si dà pace, dopo l'abbandono.


La bellezza dell'andare per mare l'aveva scoperta con la leva, era stato sulla Garibaldi, ne ricordava ancora l'odore acre della stiva. A volte la notte, chiudendo gli occhi, ne percepiva il rollio ora dolce, ora pieno di tonfi spessi.

Non era stato facile, dopo un po' che si è per mare, il mal di terra ti prende all'improvviso e ti esplodono dentro i campi. Senti di aver voglia di correre all'impazzata come un asino che sfugge al giogo e ragliando da incosciente, si lascia inseguire dal padrone che impreca.

Aveva visto spesso quella scena da bambino e aveva riso tanto, tifando per l'animale. Sua madre gli aveva spiegato la differenza tra un cavallo, un asino e l'ibrido mulo.

C'è un momento in cui la nave è consapevole dell'addio, la costa si fa linea e cambia la direzione. Nel suo lavoro di proiezioni di spazi aveva esercitato molto l'occhio. Avvezzo com'era a guardare l'orizzonte, aveva finito col farne l'oggetto privilegiato della sua analisi.

Le sue orlature comprendevano cieli e pianeti, sistemi stellari e nuclei molecolari. Ma quello che più l'appassionava era quella sub-struttura invisibile di fluttuazioni di campo che non si lasciano intravedere e tuttavia producono, con affetto, i corpi dei reali.

Affinare l'occhio a tanta imprendibile finitezza apre al mistero da cui sbocciano, per incanto, tutte le particelle del gioco sottile di nicchie e campi che ora aprendosi, ora negandosi, eseguono la danza della vita.

Quelle fluttuazioni erano come quel rollio della Garibaldi, nelle notti stellate, quando lo stato di coscienza lasciava il posto alla fiaba e tutto si faceva musica.


Da A. Colamonico. Il grido, 2° ordito. Enrico. © 2011 - Antonia Colamonico


Traslando il racconto in una mappa si può registrare la topografia mentale dello stesso narratore che ha indossato lo sguardo del ipotetico protagonista, Enrico, immaginando le possibili emozioni e riflessioni esplose nella sua mente nell'attino dello staccarsi della nave dalla costa.

Carta biostorica: Le nicchie degli spazi visualizzati nel racconto Enrico, in Il Grido. © 2011 - Antonia Colamonico

Pietà di Michelangelo

Dalla ricostruzione a nicchie degli spazi del racconto, emerge tutto il percorso evolutivo della mente-pensiero, che non segue un andamento lineare. La dinamica organizzativa del Pensiero-visione infatti non procede a linea-retta per successioni temporali ma per appigli informativi con gemmazioni spazio-temporali di intuizioni-visioni che rendono la presa di coscienza simile più ad un fuoco di artificio che illumini la notte che ad un rigo di successioni di parole su un quaderno.

L'ipotetico protagonista del racconto è uno studioso di fisica quantistica che imparando ad ispezionare gli spazi nascosti dell'organizzazione della materia, apprende ad investigare con un'apertura logica le fluttuazioni delle pieghe della sua psiche, scoprendo così le affinità di universi tra il sapere della fisica e quello della psicologia (sguardo a dentro/fuori). L'uomo allontanandosi dalla costa mostra tutta la sua fragilità emozionale, facendo sue le fluttuazioni quantiche disegnate nelle carte fisiche, egli è un re nudo difronte alla melodia della Vita. La musica, attraversandogli la coscienza, lo aprirà allo spazio dell'infinito, in cui l'uomo-re e la scena-vita si annulleranno in un abbraccio di eternità.

La stesura-filatura del racconto ha richiesto un notevole studio dei contorni semantici che formano lo sfondo-cornice della scena visualizzata che può essere sintetizzata in un esodo - l'addio. La scrittura nella sua brevità è solo la chioma di un fitto intreccio informativo, immaginativo e riflessivo (area del vuoto di parola). Da tale preparazione del terreno di coltura l'osservatore-scrittore, con un gioco di chiaro/scuro, ha saputo far emergere le parole, ordinate in sequenze, in cui circoscrivere il significato della produzione letteraria.

La linearità della scrittura non rende nota la dinamica organizzativa delle ideazioni, per cui tutto il lavorio di preparazione resta area del non-visto per un lettore frettoloso, fermo alla superficie-membrana del significato. La superficie è la pelle-membrana che racchiude il lavoro mentale in una veste di più o meno bellezza.

La bellezza è la bisettrice informativa della congruenza di valore tra l'angolazione scrittore e quella lettore.

Il lavoro di preparazione dello sfondo-cornice-contorno richiede uno studio approfondito, a tempi discreti, a spazi allargati che, come effetto di ricaduta, ordinano lo spazio mentale. Ogni riordino è un affinare l'occhio-sguardo alle variazioni minime degli effetti farfalla da cui solo possano fioriture le visioni nuove. Ogni produzione è il risultato di un lavoro osservativo e valutativo di echi informativi, a multi-occhi e a multi-campi, ordinati nella produzione finale di oggetto-finito.

Il processo mentale isolato in questa finestra è trasferibile a ogni produzione umana, quella di un artista-artigiano o un matematico o un cuoco... Si pensi alla Pietà di Michelangelo, dietro la plasticità di tale forma isolata (foto), c'è un processo mentale e cognitivo di altissima presa emotiva e osservativa che ha reso l'artista attento al tempo zero di vita. In tale essere presente l'artista è uscito dalla gabbia dei luoghi comuni ed è entrato nella dimensione della genialità. Ogni pensiero se ben "coltivato" può sviluppare le sue genialità da spendere in tutti i campi delle produzioni. La coerenza di ogni produzione (oggetto finito) dà lo stato di oggettività storica alla particolare lettura di realtà. Una oggettività, a ben guardare, fortemente permeata di tanta soggettività.

L'impegno a conoscere è l'impegno a vivere. Dall'attenzione e professionalità con cui ogni uomo si spende nell'azione dell'osservare, consumando il suo tempo, dipendono i gradi di bellezza/bruttezza delle medesime società. Se ogni produzione richiede una preparazione, tutte le espressioni umane hanno un valore storico e non ha più senso creare le scale di importanza tra i mestieri, le scienze, le operazioni, gli uomini. In tale crollo delle mura dei pregiudizi, perde significato la dicotomia tra sapere umanistico e sapere scientifico o tra lavoro manuale e lavoro intellettuale, poiché immaginazione e osservazione sono un corpo unico nello spazio coscienza e ogni coscienza produce le sue "filature" storiche, nella Democrazia della Vita.

https://sites.google.com/site/lageografiadellamente/_/rsrc/1386672615808/home/il-piglio-eco-biostorico/l-osservatore-e-il-linguaggio/oss-ling-ii-parte/preludio/il%20volo%20p.png
Lo sguardo-mente de-coordinato di SpazioliberinaPrendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore. Italo Calvino

La dimensione del volo


Il nuovo paradigma eco-biostorico è una topologia di pensiero alieno ai pregiudizi dai sensi chiusi in una forma statica di realtà; una lente-sguardo attrezzato a visualizzare gli effetti farfalla nell'attimo del loro radicarsi (prendere radice) nella compagine Presente; un occhio-mente dunque che sappia, con un gioco di lenti e posizioni nello spazio-tempo, anticipare le proiezioni delle creste future dei fatti, onde selezionare con grande consapevolezza e vitalità le risposte idonee al permanere nella vita. Una forma-Mente così organizzata permette di superare il vizio di forma della Globalizzazione monolitica che tende a ingabbiare la vita nella logica di Mercato, posto a unità-misura del valore storico.


Ogni salto epocale ha prodotto il suo primato economico, nel sistema di raccolta si implementò intorno all'arte della caccia, quello agricolo all'arte della preparazione dei suoli. L'industriale sullo sfruttamento dell'energia-materia, infine l' informatico sul trattamento esponenziale delle informazioni. Il passaggio da una topologia logico-economica all'altra ha significato l'evoluzione-superamento dell'idea-forma Economia:

    • da una economia naturale in cui l'uomo era il semplice fruitore di risorse spontanea;

    • ad una di sussistenza con l'accumulo e l'equilibratura delle risorse naturali, si pensi al terrazzamenti dei terreni o alle rotazioni delle colture a maggese con le tecniche di preparazione dei suoli o alla selezione dei semi...

    • Ad una di Mercato, come il luogo-piazza, in cui mettere in mostra le ricchezze immaginative, concretizzatesi in prodotti, vincolando sia le idee che le manifatture alla sola legge dell'offerta/domanda.

    • Ad un'economia di tempo che, anticipando gli eventi, sia in grado di rompere le frontiere dell'immaginazione aprendo gli scenari nuovi. In questo sistema oggi sta emergendo sia il valore economico dell'intelligenza umana, la sola in grado di produrre i sistemi informativi plurimi e sia la funzione partecipativa e attiva del osservatore-soggetto Uomo. Una Società questa in cui si sta evidenziando il salto storico da uomo-massa a uomo-co-creatore di eventi. La nuova società, nata da un nonnulla, il microchip (1973), sta rendendo obsoleti gli sguardi-orizzonti di lettura del vecchio sistema, con il superamento dell'idea prototipo a uomo massa, consumatore convulso di beni inutili.

Il nuovo uomo ha uno sguardo multi-dimensionale, multi-etnico, funzionale alla permanenza nella vita, in grado di saper intravedere nel seme la foresta futura.

Come si sviluppa tale quadratura osservativa?

Per comprendere l'architettura di una sì fatta logica necessita aprire una finestra di riflessione sul campo Poesia.

Che cosa è la poesia? Cosa il poeta?

Come prende casa nella mente-poeta una parola nuova? Quali funzioni cerebrali attivano la gemmazione dei linguaggi-parole? Come le parole danno la forma-veste alla vita?

La vita narrata e quella vissuta in quale punto-luogo si interconnettono?...

La ricerca di risposta ai quesiti è il campo di lettura del quaderno Il metodo. Un metodo è il percorso personale di costruire una chiarezza storica, ogni uomo segue un suo metodo, una sua via, con una minore o maggiore consapevolezza di sé che osserva.


Parlare dell'occhio-mente de/coordinato di Spazioliberina che visualizza i frattali di ordini multipli, significa in tale contesto espositivo aprire le produzioni letterarie del ciclo Le stagioni delle Parole (A Colamonico, 1994) per tracciare il percorso mentale che ha prodotto il nuovo Paradigma Biostoria, così come fu per Galilei nella stesura del metodo scientifico-sperimentale. Egli, nella vecchia, tracciando il processo cognitivo-esplorativo a contorno delle sue scoperte e invenzioni, apri una finestra di lettura sullo spazio-mente Galileo per isolare e tracciare le operazioni elementari che lo portarono alle invenzione o scoperte. Una finestra dunque su l'Osservatore osservante che scopre in un colpo d'occhio, lampo-abbaglio informativo, una novità logica che turbando il suo stesso schema di ordine, apre il nuovo significato di verità.

Ogni novità è una "pietra d'angolo", un punto d'inciampo-rottura dell'equilibrio che mettendo in crisi un sapere noto, cristallizzato, apre i nuovi indirizzi-versi con un effetto moltiplicativo; allargando di fatto le Società-personalità-realizzazioni ai piani dei non ancora immaginati e osservati in una dimensione di un futuro aperto. Sicuramente Galileo non ebbe la visione dei livelli così raffinati a cui sarebbero approdate le scienze oggi, ma il suo dono all'umanità è in quel aprire l'osservazione agli spazi nascosti della psiche-pensiero, individuando gli strumenti di amplificazione degli echi informativi e di traslazione degli sguardi in tutti i campi di lettura. In tale ottica questo nuovo quaderno di Biostoria ha come obiettivo l'essere uno strumento cognitivo-emozionale per le moltiplicazioni dei saperi storiografici, a multi-campi e a multi-profondità di multi-sguardi. In tale capacità de-coerente/coerente di ordini multipli l'uomo della Società a sistema Planetario acquisirà una notevole velocità immaginativa e attuativa, imparando a tenere a freno i pregiudizi che nascono dalle generalizzazioni che da semplici strumenti cognitivi e astrattivi si trasformano in gabbie ideative ed emozionali di una realtà di carta.

lenti di lettura

Spunti di operatività per il viaggiatore

1. isola le parole non note e fai una ricerca lessicale e storica.

2. trasferisci l'esempio mappando, in una carta degli spazi-luoghi, un racconto (ad esempio di Pirandello) e prova a disegnare il percorso mentale dell'autore, come nel percorso di apprendimento evidenziato in alto.

Obiettivo metodologico: potenziare la capacità a traslare le forme in un piano organizzativo nuovo.

La carta-mappa in alto (in A Colamonico. Ordini Complessi. Il filo, 2002) ripercorre la dinamica del pensiero di Luigi Pirandello nell'elaborazione del racconto Il treno ha fischiato; nella lettura emergono 2 tracciati quello dell'autore (occhio di lettura) e quello del personaggio (percorso reale e percorso ideale). Pirandello si pone come occhio egli che osserva il personaggio.

La mappatura della geografia del pensiero dello scrittore evidenzia la non linearità del percorso immaginativo; incanalare nella linearità della scrittura alfabetica, a uni-verso, richiede una notevole fatica, in quanto non è facile ridurre a linee-sequenze di periodi una realtà immaginativa che è a gemmazione di spazi tempi-fatti-emozioni. Tale difficoltà si traduce in una molteplicità di operazioni ordinative con una serie di tagli e salti logici che rendono il racconto una struttura porosa a vuoti/pieni (spugna) di parole-sensi espressi e sottintesi:

  • Il vuoto è il campo dei non detti che fa da sfondo-cornice alla lettura. L'osservatore-lettore per comprenderne il significato profondo dovrà ripercorrere l'iter mentale dello scrittore, partendo dal senso inverso, cioè dall'ordine-lineare (scrittura) per approdare a quello-gemmato (geografia mentale).

Con l'acquisizione-conoscenza si attua la comunicazione silente Pirandello-lettore, in tal modo il passato prende casa-storia nel presente e si fa eco-biostorico.

Il senso profondo dell'idea di Pirandello è nel portare alla luce, in primo piano, un comportamento mobbizzante per fare emergere un processo liberatorio che svincoli la coscienza di Belluca dalle comunicazioni tiranniche. Il significato profondo apre al futuro e si fa trama evolutiva di una cresta storica.

Acquaviva delle Fonti, 21 settembre 2015

Antonia Colamonico

https://sites.google.com/site/biostoriaspugna/home/struttura/riversare/la-comunicazione/assenze%20111.png
da A Colamonico, Le filastrocche di Spazioliberna, in Le stagioni delle parole. © 1994

Il Pensiero a frattale è nel salto dalla linearità di lettura di una mente che si muove con una successioni di fasi temporali ad una che visualizza in un solo colpo d'occhio più spazi-luoghi informativi.

Saper vedere lo Spazio

è diverso dal

Saper vedere il Tempo

da A Colamonico, Il filo, in Le stagioni delle parole. © 1994
La Società della Conoscenza: L'Uomo “bussola cognitiva” nella costruzione di Realtà In L'Eco di Acquaviva, 6 Dic. 2019 - Rubrica: Lo sguardo eco-biostorico, p.6

Le Stagioni delle Parole

Raccolta di poesie e racconti


Antonia Colamonico © 1990-1994

Storia di un volo

Spazioliberina, passeggiando una mattina, dietro una porticina, intravide Strutturato Spaziostretto:

  • tutte linee intersecanti, tutto muri portanti, tutto pilastri rotanti, tutto vani privati.

La liberina, curiosina di sapere il perché di tanti se, volle dare un’occhiatina.

Ma lo strutturato spaziostretto, geloso di tanta libertà, in un recinto fatto di tanti se… se… se… se… rintanò la birichina.

Piangeva, piangeva la poverina, non capendo il perché di un se sì e di un se no. Pensa… pensa… e … un’idea le balenò!

Liberare in un sol colpo, dai suoi se, Strutturato Spaziostretto.

Una fata l’aiutò, una canzone le mandò, una voce l’intonò, una luce l’inquadrò.

Strutturato Spaziostrettto, non avvezzo a tante melodia, per la grande nostalgia di fiaba, sogno e fantasia, una lacrima versò. L’incantesimo sciolto fu.

Strutturato Spaziostretto una soffice nube diventò e la dolce Liberina con sé portò in uno spazio senza linee e senza se.

Uno spazio di fantasia, senza alcuna ipocrisia.

(da A Colamonico, Le filastrocche di Spazioliberna, in Le stagioni delle parole. © 1992 )

La Raccolta Le Stagioni delle Parole scritta a tempi discreti (1992-1994) si divide in 3 parti:

    • Le filastrocche di Spazioliberina: Il tempo dello Spazio.

Premessa

    • Ed Altro: I tempi del Tempo

Racconti: foto/grani di vite

    • Il Filo: l'occhio eco-biostorico

Premessa

Visioni a frattale, gioco di lettura per un occhio a multi-sguardi:

I frattali poetici - I frattali narrativi - I frattali immaginativi

_____________

Nota Autrice: Quando pubblicai (2011) queste pagine-finestre tanti amici intellettuali furono "senza parole", certo in molti pensarono ad una forma latente di follia, ma stavo semplicemente educando l'occhio lettore alle osservazioni a spazi-multipli.

La vera conoscenza nasce non dall'enunciato detto-parola, ma dalla forma mentale che dà il quadro di realtà di un significato.

L'organizzazione a campi-finestre della storia che isolai nel 1985, con Internet ha avuto un'accelerazione, infatti lo spazio rete virtuale entra da protagonista nella nuova spaziatura della mente-realtà eco-biostorica, tale struttura-strumento permette di visualizzare la Spugna storico-mentale come un complesso gioco di echi informativi a tempi discreti. La difficoltà a comprendere la porosità del paradigma è legata al metodo di lettura lineare-sequenziale che non permette all'occhio gli esercizi di lettura spaziale.

Spazioliberina è la nuova Coscienza a mente-lente multi-proiettiva per legge in un sol colpo d'occhio gli ordini multipli, in tale essere una nuova topologia spazio-mente è il nodo-chiave per la intelaiatura-rete della nuova Civiltà.

Il frattale poetico

(Da A. Colamonico, Il Filo, in Le stagioni delle parole © 1994.)

" ... L'azione del saper cavare è il cardine-nocciolo della vita stessa, intesa come un apprendimento continuo e consapevole, che porta ad elaborare intorno agli appresi un contorno, gli stessi campi semantico-fattuali, in senso ampio, che si fanno collegamenti nodali di un unico reticolo a multi-strati.In tale processare il diritto e il rovescio dei sensi di parole-nodi e di campi-rete si crea la dimensione prospettica del poter ruotare e traslare il significato di un appreso precedente in un'azione storica nuova.

Filare le parole. Ricomporre i gomitoli dei segni le matasse dei punti i velli dei pensieri... e poi... Cardare i pensieri. Comporre le Matasse e i gomitoli. Tessete le parole.

Nella facoltà di poter giocare con le parole e i loro versi, si attua la spaziatura del pensiero che assumendo profondità, può invertire gli ordini e passare attraverso gradi-lenti più affinati di lettura. Nella meta-lirica Tessuti è spiegato tale dinamismo di chiarificazione con i passaggi di letture: - l'agire sulle differenti sgranature dei significati produce un'azione di andata e di ritorno (tessutigomitolimatasse→velli→matasse→gomitoli→tessuti) che dilata e ristringe i gradi di finitezza storica. Gli ordini informativi calati nei disordini (velli dei pensieri) simili al vuoto caotico dei “fili non tesi”, permette di connettere il tempo reale (Tessuti) con il tempo immaginario, area ignota da cui è sorto come processo d'emergenza quel tessuto codificato.Si possano proiettare le parole e le immagini dei fatti nei piani dei passati prossimi e remoti o dei futuri semplici e anteriori, per riscontrare i costi/benefici di ciascuna scelta, a breve o a medio termine, e perché no, spingersi fino ai confini dell'infinito, area dei valori universali:

  • L'attuazione del “fatto” implica sempre la presenza di un grado di consapevolezza dell'effetto d'azione, come grado d'evoluzione prospettica dell'eco nel tempo, e intorno a tale proiezione si edifica la vita. In tale intreccio di tempi immaginari e di tempi reali si sviluppa la capacità dell'occhio-mente-mano ad elaborare spazi su spazi di significati che si fanno stanze storiografiche nei differenti tempi 0 di realtà.

(Da A. Colamonico.Lo sguardo biostorico tra echi di realtà e tempi 0 - Il ruolo storico dell'Osservatore nella costruzione della realtà multi-proiettiva. 3° Campo - Il vuoto cognitivo e l'apertura dello spazio individuo/campo, p. 2. © 2011 - Il filo, Bari)

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