Fuori strada da paura

Monti Cindrel

Lunedi 25 maggio 2010

L'Avventura...

Il  nostro terzo giorno di viaggio, credo rimarrà nella storia dei badantour come il più avventuroso, travagliato, direi..... scellerato, certamente indimenticabile, con la consapevolezza di aver compiuto quel giorno, visto il tipo di percorso inadatto alle nostre moto, una IMPRESA MEMORABILE.  

Il rischio di rimanere bloccati sui monti Cindrel a quasi 2000 mt, senza mangiare, senza riparo con rischio di pioggia, orsi, ecc. è stato molto reale. Contrastanti e svariate le emozioni vissute per il susseguirsi di eventi, preoccupazione, paura, sconforto, smarrimento e tanto altro, per finire con grande soddisfazione, gioia, ed entusiasmo nel raggiungere la meta uniti e compatti.

 

Gli avvenimenti…

Siamo sui Carpazi meridionali e il finale del percorso di oggi, seguendo la nostra filosofia di viaggio di  privilegiare strade secondarie, prevedeva il passaggio da Sebes a Brezoi su una panoramica strada sui monti Lotruluil  con una serie di laghetti compreso lacul Vidra, percorso evidenziato come turistico sulla mappa di Gianluca.

Percorsi  i primi km tutto bene fino al lago Oasa,  si è fatto un po di sterrato ma nessun problema,  che invece sopraggiunge proseguendo costeggiando il fiume Sebes dove, visto le abbondanti piogge dei giorni precedenti,la strada è dissestata e molto fangosa e soprattutto con le moto dei miei amici comincia a diventare un impresa mantenere l’equilibrio su quel manto melmoso.

 Si  va  avanti  con  difficoltà ma  il  tratto  da  fare in queste condizioni dovrebbe essere breve e finire presto, arriviamo ad un incrocio con 3 strade.

Su questo bivio come in altri la segnaletica non esiste....

Il navigatore satellitare dice che dobbiamo proseguire diritti (strada sulla destra) ... ma a volte non è stato preciso !!

Dalla mia mappa, molto più dettagliata di quella di Gian, sapevo che ad un certo punto avremmo dovuto girare a sinistra…… che fare ?

Per “fortuna”  …nelle vicinanze ci sono proprio due boscaioli a cui poter chiedere informazioni.

Presento loro la mia mappa e indico la nostra meta,  loro confermano che andando diritti, strada di destra (come indicava il GPS) a pochi km comincia la strada asfaltata, mentre andando a sinistra la strada porta dove indico io.

Ci confermano inoltre che quella strada non è asfaltata pero' ben percorribile con le nostre moto, migliore di quella fatta fino a li, veniva inoltre segnalata a pochi km una locanda con ristorante e posti letto secondo loro aperta e funzionante.

Qui il mio errore (solo dopo me ne sono reso conto) di aver indicato ai boscaioli una strada e località che  non erano quelle programmate, ma una deviazione di poco precedente a quella corretta. Una strada presente sulla mia mappa, ma nemmeno segnalata sulla mappa di Gian.

 

Fatto sta che andiamo a sinistra e comincia l'avventura  ..! ~ \^ ..# ..K !

Altro che strada ben percorribile con le nostre moto, molto presto ci siamo ritrovati impantanati in strade fangose scivolose con solchi profondi 30 e più cm adatte a moto da cross, più che alle nostre “mule” cariche a non finire come quelle dei miei compagni con gomme slick, ingombranti  borsoni laterali ecc.  Inoltre la pensione  che avrebbe potuto essere la dimora del giorno trovata si! ma chiusa perchè non era ancora stagione.

 

Eroico il nostro Alex che con la sua moto da strada procedeva senza menarsela troppo, credo sia incredibile ai più dove sia riuscito a condurre la sua moto.

Grandioso e indispensabile il caro Gian senza di lui non ce l’avremmo fatta, ultimo della carovana sempre pronto ad aiutare con pazienza e spirito di abnegazione chiunque in difficoltà, in particolar modo il "povero" Apo.

Apoteco anche lui Glorioso, pur non avendo esperienza di fuori strada senza mai demordere ha portato in vetta il suo “transatlantico” con spirito da vero guerriero, nonostante qualche impantanamento. 

Il suo urlo di soddisfazione, iu..uuuu!!! nell’oltrepassare un parziale traguardo è nella storia: in particolar modo quel "soave vocalizzo" di Apo udito in tutta la valle, direi un inno alla gioia . . .qualcosa come questa si che e' avventura!! è stato "molto apprezzato"  L da Federico, sua guida spirituale...

 ...se avesse potuto l'avrebbe dato in pasto ad un orso!

Federico  un Gladiatore un vero combattente, la sua moto sembrava procedere più per la sua forza fisica che non per quella del motore, forse l'unico con la testa sulle spalle.

Angelo ammonito ! ,credo di essermi meritato un bel cartellino giallo, (per l’errore), tutto è bene quel che finisce bene, ma poteva andare peggio.

Con il mio tipo di moto sono stato quello che ha avuto meno difficoltà: all'inizio ero soddisfatto di come avevo superato alcuni tratti impegnativi e la bellezza del panorama mi faceva pensare che ci saremmo gustati questa escursione in fuoristrada senza grossi problemi, solo con un pò di adrenalina e vivacità in più.

Poi quando il gioco si è fatto duro, con davanti una strada senza fine, l’arrivo del buio, non nego che ha prevalso la preoccupazione e un pò di paura, per i possibili imprevisti come guasti impantanamenti ecc. , ma a quel punto che si poteva fare ? !  solo andare avanti.

Alla fine appena trovato l'asfalto, l'espolosione di gioia è stata incontenibile!

Ma la storia è stata lunga come la strada: oltre 40 km, 3-4 ore di lotta col fango alternando  tratti  buoni a tratti veramente impraticabili,  conducendo le nostre moto a volte solo con la forza della disperazione .

Ho ancora negli occhi e non posso dimenticare lo sguardo di quella famiglia di boscaioli rom, padre madre e figlio baraccati in mezzo a quella fitta pineta che, increduli per un attimo, sono rimasti a bocca aperta con gli occhi sbarrati nel vederci transitare da li come fossimo dei marziani.

Si saranno chiesti da dove arrivano questi ? !

Come non posso dimenticare quella discesa davanti noi, una marea di fango da non sapere che solco imboccare, il sopraggiunto buio che aumentava le difficoltà e la notizia  che ho cercato di nascondere ad Apo (per non alimentare ulteriore sconforto) che la nostra meta era a 40 km e che secondo nuove indicazioni era meglio deviare a sinistra dove a 16 km avremmo trovato il primo centro abitato.

Notizia confermata dal boscaiolo con i denti d’oro, "l’amico" di Federico: infatti è stato lui a notare questo particolare dei denti utilizzando una dote naturale che gli permette di farsi capire e comunicare con chiunque senza problemi di lingua …mezzo italiano una parola romena, qualche gesto ed è fatta.

Troppo forte il nostro Gladiatore !!

Fatto sta che poco oltre prendiamo a sinistra e si comincia di nuovo a salire: il buio si è fatto ancor più fitto e non si vede altro che poco  avanti alla nostra moto, nemmeno la luna ci aiuta...

 

Finalmente arrivati sulla cima si intravedono le luci di alcuni ripetitori Tv o qualcosa del genere ed in lontananza altre luci che fanno ben sperare.....

Credo si sia percepita la stessa sensazione di un naufrago alla vista della terra!

La probabile “fine del tunnel” ci appare come una "visione divina" ....il pensiero è "siamo salvi " !!

 

L’animo sale alle stelle, gli ultimi km sono percorsi con ritrovato slancio e poi quasi increduli ritroviamo finalmente l’asfalto ...  ...  ...

 

Una grande emozione ....veramente !

Spontaneo è il gesto di fermar le moto ed abbracciarci, saltare e esprimere la nostra gioia con rumorosa esultanza!!

 

 

Bello il rifugio in quota, ma chiuso...