Un movimento oscillatorio
Entrando nel Friuli da ovest, dalla zona di Conegliano, viaggiando verso Pordenone, il paesaggio diventa più netto: sul lato settentrionale si alzano le pendici delle montagne, svaniscono i dolci rilievi collinari del trevigiano, mentre la pianura si apre verso sud, iniziando la lunga discesa verso il mare, tagliata a metà dal percorso autostradale. Allo stesso modo, anche lo sprawl edilizio si dirada, riportando alla luce una suddivisione più netta tra centri urbani e campagna.
In questo contesto spaziale, da cui traspare un governo del territorio diverso rispetto al nord est veneto, le scelte operate nella presente antologia individuano alcune realizzazioni esemplari, sia in ambito pubblico che privato.
Una casa urbana, a Sacile, di Edo Furlan e Vittorio Pierini; due edifici dalle connotazioni più agresti: ad Azzano Decimo, casa Sartor di Giovanni De Roia e casa Pezzot a Pordenone, di Aldo Peressa. Uno spazio pubblico, la piazza del mercato di Budoia, su progetto di Studio Elastico, ed infine un edificio pubblico, l’autorimessa e sala da musica realizzata, a Porcia, da Michele De Mattio e Stefano Colin.
I progetti declinano, com’è ovvio, le tipologie consolidate in chiave contemporanea.
A Sacile la villa riprende le tripartizioni classiche, pur non esplicitandole nei prospetti, ma piuttosto articolandole nelle piante. Le altre due abitazioni, invece, enfatizzano temi architettonici tradizionali, come il tetto a due falde accentuate di casa Sartor o il volume puro di casa Pezzot (per quanto questa ripresa sia stata fortemente condizionata dal regolamento locale). La piazza del mercato di Budoia ridisegna in chiave astratta gli elementi del mondo contadino; l’autorimessa invece, sorta di barchessa contemporanea, riprende coerentemente proporzioni e materiali adatti alla tipologia automobilistica.
Ciò che è possibile riconoscere in questi progetti è ancora una volta l’intrecciarsi delle istanze locali, sia che derivino da condizioni burocratico-legislative (la volumetria di casa Pezzot), oppure da ispirazioni ironizzanti - nella piazza, gli elementi della cultura contadina, apparentemente soffocati dalla cultura industriale contemporanea, in realtà dimostrano la loro forza forando superfici dure ed emergendo da esse - o da stratificazione storiche (a Sacile), con l’aderenza a pensieri architettonici che non sono necessariamente autoctoni.
L’equilibrio che costruiscono gli architetti – ed i committenti che appoggiano queste scelte – ci parla di nord Europa: stereometrie nette e astrazione dei volumi, come giochi di legno giganti. Ci parla di una percezione cittadina poetizzante del mondo agricolo. Ci parla di necessità sociali considerate e messe in rilievo nel corso di anni recenti - nell’edificio con sala polivalente destinata alle associazioni giovanili, uno spazio dedicato ad eventi in genere, ed in particolare ad attività musicali (tra cui la registrazione) e mostre.
Un racconto complesso il cui tema portante è l’interrelazione continua tra la cultura locale e stimoli diversi, che vengono percepiti, metabolizzati, assorbiti e poi restituiti al progetto, in una sorta di movimento continuo oscillatorio tra il qui e l’altrove, tra ciò che mi è noto e ciò che mi è utile per supportare la contemporaneità.
[Julian Adda, dicembre 2008]
sommario
quaderni del territorio, aldo peressa
il territorio della pedemontana veneta, maria chiara tosi
la brutalità dei fatti, vitaliano trevisan
intimità territoriale, alessandro pizzolato
neores complex a schio, flavio albanese
stabilimento videotec a schio, giancarlo zerbato, maria santacatterina
nuova sede diesel kid e diesel props, pierpaolo ricatti
casa a bassano, mario tessarollo
ulteriori postremi luoghi del galateo in bosco, andrea zanzotto
paesaggi orizzontali, paolo panetto
scuola dell'infanzia a covolo di pederobba, c+s associati
scuola elementare a ponzano veneto, made associati
la ricomparsa delle lucciole, gian mario villalta
un movimento oscillatorio, julian adda
casa “d” a sacile (pn), ado furlan, vittorio pierini
piazza del mercato a budoia, studio elastico
autorimesse e sala da musica a porcia, michele de mattio, stefano colin
casa a pordenone, aldo peressa
casa ad azzano decimo, giovanni de roia
il committente e l’architetto, margherita petranzan
con-testo, luciano rossi, francesco lazzarini
paesaggi inevitabili, alberto andrian
cari saluti tra umberto rizzato, francesco lazzarini