Una nuova pagina di storia: il conflitto russo-ucraino

La prof.ssa Migliarini Francesca, insegna storia nelle classi 3C e 3 E, invita i suoi alunni a cimentarsi nella scrittura di una nuova pagina di storia, che non appare ancora in nessun libro di testo, ma che potrà essere studiata dalle nuove generazioni: la guerra russo-ucraina.

GUERRA IN UCRAINA

una nuova pagina di storia

La guerra tra Russia e Ucraina, è iniziata il 24 febbraio 2022 con l'invasione del Paese da parte delle truppe di Putin.

Le origini delle ostilità risalgono alla fine della Guerra Fredda, infatti nel 1991 (dopo la caduta dell’URSS), l’Ucraina diventata indipendente cominciò ad avvicinarsi all’Occidente, e questo portò a una reazione immediata della Russia. Gli USA erano disposti ad ammettere l’Ucraina nel Patto Atlantico, e così nel 2014, la Russia (contraria dell’annessione) invase la Crimea, un’isola affacciata sul Mar Nero, un punto geograficamente ed economicamente strategico popolato maggiormente da russi. Poco dopo, scoppiò una guerra civile fra le forze a favore della Russia e quelle a favore dell’Ucraina. Un anno dopo fu firmato l’accordo di Minsk, che non risolse il problema, ma si aggravò ancora di più dopo l’intervento della NATO.

La situazione si complicò ulteriormente quando verso la fine del 2021, la Russia inviò sul fronte 100.000 soldati per sostenere i separatisti ucraini, armati dagli stessi russi; il presidente Vladimir Putin sosteneva che i movimenti al confine erano semplicemente delle esercitazioni militari, cosicché l’Ucraina e i Paesi della NATO potessero abbassare la guardia.

Il 24 febbraio l’Ucraina venne invasa dai russi, ma oppose subito una forte resistenza all’attacco contro ogni aspettativa di Putin.

Tutti sapevamo della smisurata superiorità militare della Russia, che la NATO non avrebbe mandato i suoi eserciti sul terreno ucraino, che c'era una "comprensione" da parte della Cina, e che l'Europa non può fare a meno del gas russo, ma quello che non sapevamo è l'orgoglio del popolo ucraino, la grande volontà di salvare il proprio Paese, anche a costo di ricominciare tutto da capo. Per questo motivo la popolazione ucraina seppur inesperta si è armata per proteggere la nazione. Molti volontari di ogni età e sesso sono scesi di loro spontanea volontà a combattere. Dal primo giorno di guerra fino ad oggi gli ucraini, hanno dimostrato una vera e propria resistenza, che vale come quella italiana della Seconda guerra mondiale. Alle 5 di mattina del 24 febbraio sono state colpite le principali città del paese, compresa la capitale Kiev, inondata dalle sirene antiaeree. Già dalle prime ore di bombardamenti ci sono stati centinaia di caduti, che sono aumentati con il passare dei giorni. L’attacco non preservava né prima né tuttora i civili e questo costrinse intere famiglie a rifugiarsi nei bunker o scappare dal Paese.


LE PRINCIPALI TAPPE DEL CONFLITTO

  • Le truppe di Mosca sferrano i primi attacchi sia a Sud-Est, nelle zone del Donbass e della Crimea, sia a Nord. Scendendo dalla Bielorussia si muovono verso la capitale Kiev. Prendono controllo dell’aeroporto di Hostomel – a poco più di un’ora da Kiev – e della centrale nucleare di Chernobyl

  • Sesto giorno i russi colpiscono la torre della tv di Kiev

  • 8 marzo Zelensky tiene il primo di una lunga serie di discorsi ai parlamenti nazionali di altri Paesi. Alla Camera dei Comuni di Londra cita Shakespeare, Amleto e Winston Churchill. Parla anche con i parlamentari di Stati Uniti, Canada, Israele, Italia, Germania, Spagna e Lituania. Durante ogni discorso fa riferimento alla storia dello Stato a cui chiede aiuto.

  • 9 marzo, la Russia bombarda l’ospedale pediatrico di Mariupol, ancora in servizio.

  • 10 marzo Zelensky è in videoconferenza con il Parlamento italiano, riunito a Montecitorio. Paragona Mariupol a Genova: “La guerra continua a devastare città ucraine, alcune di queste completamente distrutte. Mariupol, una città grande come Genova, è completamente bruciata dopo tre settimane, Immaginate la vostra Genova distrutta"

  • Tra il 24 e il 25 marzo un gruppo di civili ucraini costruisce trincee sulla spiaggia di Odessa.

  • Trentun giorni dopo l’inizio del conflitto, il presidente americano Joe Biden tiene un discorso al Castello Reale di Varsavia. La Polonia, ex membro dell’URSS, oggi parte della Nato e dell’Unione europea, è in prima linea nell’accoglienza dei profughi in fuga dall’Ucraina.

  • Durante il 37esimo giorno un deposito di carburante nella città russa di Belgorod viene colpito da alcuni missili. È la prima volta che si vedono immagini di guerra in territorio russo.

  • Il 4 aprile Zelensky è in visita a Bucha, piccola cittadina non lontana da Kiev, diventata nel frattempo nuovo simbolo della guerra. Le foto dei corpi senza vita di civili abbandonati in strada o gettati dentro improvvisate fosse comuni fanno il giro del mondo. In molti accusano Mosca di crimini di guerra. Putin nega: si tratta di una messinscena del governo di Kiev.

  • Il 7 aprile l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sospende la Russia dal Consiglio per i Diritti Umani.

  • L'11 aprile il cancelliere austriaco Karl Nehammer incontra Putin. È il primo leader di un Paese occidentale - membro della UE ma non della Nato - ad andare a Mosca dall'inizio dell'offensiva russa: "Non una visita amichevole" ma un incontro "molto difficile, molto duro, molto franco". Nehammer ha detto a Putin che le sanzioni contro la Russia "saranno ulteriormente inasprite finché in Ucraina le persone continueranno a morire”.

Classe 3C





I provvedimenti europei riguardo alla Russia

Da quando la Russia ha confermato l’invasione ingiustificata dell’Ucraina l’ UE ha imposto alla Russia una serie di sanzioni per mettere la Russia in difficoltà economiche, in quanto l'ingresso in un nuovo conflitto porterebbe ad una serie di inutili vittime, quali già si possono vedere in questa invasione che rispetta (come ogni guerra) poco, i vari diritti umani. L’occidente, seppur non vuole entrare direttamente nel conflitto (che ci sta toccando sempre ogni giorno di più), sta inviando armi ed equipaggiamento all’esercito ucraino, il quale sta fermando l’avanzata di quella che doveva essere una semplice “esercitazione militare” nelle colline ucraine, ma che si è rivelata un vero e proprio massacro per l’esercito russo, che ha già perso 3 / 4 generali. Insomma, non solo la Russia sta piano piano perdendo la sua credibilità internazionale, ma anche quella interna, infatti, delle rivolte pacifiche si stanno organizzando nelle più grandi città della federazione, e il governo del “nuovo zar” sta cercando di reprimerle nei peggiori modi possibili, dimostrando così una forte instabilità politica. Come andrà a finire ciò? Beh, intanto dirigiamoci in alcuni argomenti con una maggiore precisione:


Le sanzioni europee verso la Russia

Le prime restrizioni commerciali si sono limitate ad indebolire i settori militari russi, infatti è stata vietata l’importazione di materiali utilizzati in ambiti civili e militari, come materiali elettronici e calcolatori.

L'Europa ha anche impedito l’ importazione di materiali “Made in Italy” come piastrelle o vetro. In aggiunta a tutto ciò la Russia ha perso molte persone che non rispettavano né Putin né la Russia moderna. Oltre agli abitanti stessi della Russia essa ha perso anche molte catene di negozi o ristoranti che hanno deciso di lasciare il territorio in rispetto della situazione in Ucraina. Ovviamente tutte queste sanzioni colpiscono in particolare i giovani disoccupati che cercano lavoro.


La risposta della Russia alle sanzioni imposte dall’ UE

La risposta della Russia alle sanzioni dell’ UE che ha più impatto sui Paesi, è stata quella di chiudere i gasdotti, proprio per rovinare l’economia del Paese richiedente, lasciandolo, a meno che non abbia altre maggiori fonti di energia, senza corrente.


I piani d’integrazione dei Paesi europei verso i rifugiati ucraini

Con l’Avvento di nuovi rifugiati ucraini che cercano una nuova casa per scappare dalla guerra nel loro Paese, tutta l’Europa si è coordinata per accoglierli ed integrarli il prima possibile, così da evitargli la rievocazione di quei terribili momenti da loro vissuti. In Italia, abbiamo adottato alcuni programmi nelle scuole, ed in più una televisione completamente in ucraino, dedicata a loro, così da incentivare un completo e facile ingresso nella nostra società.


Adesso non ci basta che aspettare, e sperare che l’aggressore dell’est, si fermi, così da permettere un più facile ritorno a quella “normalità” che abbiamo tanto reclamato in questo periodo, anche se, la storia sarà per sempre “macchiata” da questo ingiustificato e nuovo atto vergognoso del nostro genere umano.


Classe 3E