Ti alzi la mattina e lo guardi.
In giro ti tocchi le tasche, ti immagini la suoneria, perché ti fanno piacere le notifiche, ti danno sicurezza.
La sera vai a dormire solo dopo aver controllato gli ultimi messaggi, e lo metti in carica vicino al cuscino perché hai paura di perderlo.
Lo usi più di dieci ore al giorno, più di quanto vivi. Hai perso le tue buone abitudini: leggere, dipingere, giocare.
Hai sostituito i tuoi contatti alle tue relazioni, e non ti sei accorto che non sono la stessa cosa.
Quando non hai il telefono ti senti solo? Ti annoi? Hai paura? Ti manca qualcosa?
Ce la faresti un giorno senza cellulare?
Cosa faresti? Ti senti vuoto?
Nel momento in cui pensiamo ad una dipendenza ci viene automatico riflettere sulle dipendenze comuni, come quelle derivanti da alcol o da sostanze stupefacenti. In realtà, con le nuove invenzioni tecnologiche dobbiamo tenere conto delle “dipendenze da smartphone”. Uno dei sintomi più evidenti e più comuni di questa dipendenza sono le allucinazioni sonore: i dipendenti da smartphone quando sono lontani dai loro cellulari immaginano che arrivino notifiche da altre persone anche se in realtà non è così, immaginando, quindi, suoni e vibrazioni.
Spesso gli smartphone vengono regalati dai genitori ai figli di un'età compresa tra gli 8 e i 12 anni. Adulti e bambini però, passano sugli schermi una media di 7 ore al giorno e quasi 51 ore settimanali. Tutto ciò ti limita in una maniera incredibile nel fare qualsiasi altro tipo di attività. Una delle cose che frena di più dalla guarigione da questa dipendenza è la sicurezza che dà questo strumento informatico. Infatti, nel momento in cui ci si allontana da esso, ci si sente meno sicuri e la voglia di riprenderlo cresce, anche solo per aprirlo e fissare le icone sullo schermo, senza fare nulla di “pratico”.
Una conseguenza sgradevole è l’utilizzo in contesti impropri se non addirittura pericolosi, come la guida. Basti pensare che in Italia, il numero di incidenti stradali sono in continuo aumento a causa dell'utilizzo dello smartphone alla guida. Il SIPAC, con sede a Bolzano, si occupa di curare questo tipo di dipendenze offrendo alle persone alternative utili con il fine di migliorare se stessi e le loro relazioni.
Da "Sfida tra le redazioni Ma, Rco, Ne, Ws "
A cura di: Bura Lavinia, Oltean Maria, Sandru Larisa, Canegalli Marco, Teti Lucrezia, Taverna Melissa, Merolli Giorgia, Zohaar Zouair, Maruca Aurora, Irene, Filippo Agosti, Marian Fichiu, Cristian Bona.