Droghe leggere: legalizzarle?
1.LE DROGHE LEGGERE SONO DANNOSE? Certo, anche se l’aggettivo “leggere” le rende più abbordabili. Le droghe maggiormente utilizzate dai giovani sono l'hashish e la cannabis, secondo l’ISS(Istituto Sanitario Superiore) si stima che circa il 10% di chi la usa sviluppi una sindrome da dipendenza da Cannabis, caratterizzata dall'incapacità di smettere di utilizzarla nonostante la consapevolezza dei suoi effetti negativi. Questa proporzione sale al 17% se si tratta di adolescenti e al 25-50% se il consumo è quotidiano. L’utilizzo in campo medico è vastissimo, basti sapere che serve ad agire su un’ampia varietà di malattie, ad esempio la spasticità muscolare che colpisce le persone con sclerosi multipla. Ma è un lato della medaglia infatti gli effetti collaterali che si manifestano dopo l’assunzione sono:
riduzione della memoria;
diminuzione della capacità di pensiero e di soluzione dei problemi;
riduzione dei riflessi;
alterazione della coordinazione dei movimenti;
alterazione del senso del tempo;
alterazione della percezione dei colori o dei suoni;
alterazioni dell’umore;
allucinazioni e psicosi (per dosi elevate); Inoltre la capacità di guidare o di utilizzare macchinari può essere alterata anche dopo 24 ore dopo avere fumato cannabis o suoi derivati.Gli effetti a lungo termine sull’individuo a livello psico-fisico di un individuo((fino ad una vera e propria riduzione del quoziente di intelligenza) è particolarmente pronunciata se la sostanza viene assunta mentre il cervello è in via di sviluppo, come avviene durante l'adolescenza.
2. IL MONOPOLIO MAFIOSO FINIREBBE LEGALIZZANDOLE?
È un dibattito che divide le masse e chi si schiera dalla parte del no viene etichettato come bigotto è disinformato che vuole fare un favore alle mafie.
Tra i molti sostenitori sul non legalizzare le droghe leggere, quali cannabis e hashis ci sono molti magistrati, autorevolmente impegnati contro la mafia, per niente convinti che la legalizzazione aiuterebbe il contrasto al narcotraffico. E le loro ragioni, al di là delle convinzioni morali di ciascuno, sono molto pratiche, quasi materiali.
Il primo dei quali dei il giudice Borsellino, in un’intervista nel 1989 «È da dilettanti di criminologia pensarlo». Perché la legalizzazione non elimina il traffico clandestino delle mafie, anzi, la legalizzazione creerà una fascia di persone che non possono permettersi i prezzi ufficiali e la mafia sfrutterà proprio quest'ultimi per i propri commerci, mettendo a disposizione merce a prezzi più bassi o con principio attivo più alto di quello normato dalle leggi.
Ma i tempi sono cambiati dal 1992 e possiamo vedere che le ideologie sono cambiate, però come afferma Nicola Gratteri, una vita in prima linea contro la 'Ndrangheta alla Procura di Reggio Calabria, lo ripete a ogni occasione pubblica sul tema: “Le droghe leggere sono solo il 5% dell’affare. In questa percentuale il 25% dei consumatori sono maggiorenni, solo a questi lo Stato potrebbe vendere le droghe leggere legalizzate. Servirebbero nuove aziende agricole, acqua, concime, personale assunto e assicurato… così un grammo di marijuana in farmacia costerebbe 12 euro. Chi la acquisterebbe se al mercato nero si vende invece a 3 o 4 euro?”.
Il problema si allarga ancora di più se ci si affaccia sul dark web dove le mafie e il narcotraffico, quindi la droga, non viene nemmeno rintracciata e tutte le transazioni possono essere anonime
3. CI SAREBBERO PIU’ TOSSICODIPENDENTI LEGALIZZANDOLE?
Rendendola accessibile a tutti, i casi di tossicodipendenza aumenterebbero. Inoltre legalizzando queste droghe non viene eliminato lo spaccio illegale e i trafficanti possono abbassare o alzare i prezzi delle merci, senza badare a nessun mercato.
Il Dipartimento Politiche antidroga sostiene che legalizzando la cannabis e le droghe leggere i tossicodipendenti aumenterebbero e gli effetti collaterali di essi come:
Aumento patologie psichiatriche;
Aumento di casi di intossicazioni acute;
Aumento degli incidenti stradali, sul lavoro e domestici.
l'aumento delle persone che utilizzano sostanze a causa di un modello di legalizzazione non accompagnato da specifiche misure di prevenzione (peraltro difficilmente applicabili in maniera sistematica sui grandi numeri), potrebbe incrementare notevolmente anche la diffusione delle patologie correlate all’uso (sia fisiche che mentali) quali l’infezione da HIV, le epatiti, le malattie sessualmente trasmesse (MST) e le patologie psichiatriche e,di conseguenza, i costi sanitari nel tempo con un bilancio assolutamente negativo per lo Stato sia in termini di perdite finanziarie per l’incremento dei costi, che di potenzialità produttive e di risorse umane, oltreché di sofferenza per le famiglie di queste persone.
Per i giovani è solo una droga ad uso ricreativo senza nessuno scopo utile, definibile droga da palcoscenico, che se assunta prima dei diciotto anni causa danni cognitivi permanenti alle funzioni intellettive, come riportato da una ricerca della Duke University nel 2012.
A cura di Marco Canegallo 4AA Chimica Materiali e Biotecnologie
1.LE DROGHE LEGGERE SONO DANNOSE?
Le droghe leggere non provocano effetti dannosi a breve né a lungo termine: non creano dipendenza, non possono condurre all’overdose (secondo la DEA, bisognerebbe consumare 680 chili di prodotto in 15 minuti per arrivare alla morte per overdose), non impattano negativamente sulle funzioni cerebrali, non portano a comportamenti violenti (l’Università della Pennsylvania riporta una diminuzione della violenza domestica). Addirittura, oltre che non far male, la cannabis fa bene: è usata in medicina da 5000 anni, può essere impiegata nei settori industriali più vari, e rilassa chi la utilizza per scopi ricreativi, senza provocare effetti collaterali. Il CBD e il THC, i due cannabinoidi più studiati, possono essere utilizzati nel trattamento di molte gravi malattie che comportano forti dolori e sofferenze. I derivati della cannabis vengono usati anche contro nausea, traumi cerebrali o ictus, dolori mestruali o da gravidanza e post-partum, oppure per favorire appetito o sonno, e persino in veterinaria (anche in Italia).
2.IL MONOPOLIO MAFIOSO FINIREBBE LEGALIZZANDOLE?
No, non cesserebbe di botto e forse non cesserà mai, ma si ridurrebbe in termini di volume e di capitali: l’ONU, nel 2015, ha dichiarato il fallimento della guerra alla droga tramite il rapporto della United Nations Development Programme; Boston George, narcotrafficante americano, e Felice Maniero, boss della Mala del Brenta, hanno dichiarato che, se non fosse esistito il proibizionismo, loro non avrebbero mai iniziato le loro attività, perché il loro nemico principale era la legalizzazione. Legalizzare la cannabis significa trasformare il problema in una risorsa: in Colorado, dal 2014 a oggi, sono state registrate più di un miliardo di dollari di entrate fiscali, investiti nella ristrutturazione di scuole pubbliche.
3.CI SAREBBERO PIU’ TOSSICODIPENDENTI LEGALIZZANDOLE?
Maggior qualità del prodotto: la cannabis in commercio sul mercato nero non è cannabis di qualità, né cannabis pura, ma contaminata da altre droghe ed elementi esterni vari (per esempio, pezzi di vetro). La qualità del prodotto è fondamentale non solo a livello terapeutico, il consumatore non dovrebbe entrare in contatto nè con un prodotto contaminato, nè con pushers che vendono anche droghe pesanti e che hanno interesse a fidelizzare i clienti .
Evitando il contatto con lo spaccio, al consumatore non verranno proposte droghe pesanti, e non si dovrà rapportare col mercato nero (il luogo in cui ci sono le condizioni ideale per l’insorgere di una dipendenza).
Per gli adolescenti si ridurrebbe il consumo, in quanto legalizzandole, non vi è più il gusto del proibito.
A cura di Lucrezia Teti 3AR Amministrazione Finanza e Marketing
Zuccheri, accetti la sfida!?
Mangi più di un dolce al giorno?
Non fai mai a meno del tuo pezzo di cioccolato dopo cena?
Hai pensato di rubare, senza farti vedere, un dolcetto irresistibile?
Dopo aver spazzato via il dessert, ti mangeresti anche il gelato?
Se hai risposto di sì alla maggior parte delle domande potresti avere una dipendenza da zuccheri!
Solitamente non ce ne accorgiamo, il motivo è che non pensiamo di essere dipendenti da un qualcosa che ci rende tanto felici e all'apparenza sembra così innocuo.
Eppure lo zucchero crea una dipendenza nove volte maggiore delle cocaina, può avere effetti sul cervello molto simili a quelli provocati dalle sostanze stupefacenti. Potrebbe infatti provocare effetti psicoattivi, come desideri impulsivi, a volte superiori a quelli di cocaina, alcol, sigarette o gioco d'azzardo. Una delle conseguenze più comuni da zucchero è la cosiddetta “fame chimica”: se sospesa, in modo forzato, la dipendenza da zucchero ci può portare persino in astinenza.
Ma perché si ha sempre voglia di dolci?
Il dolce viene associato ad un momento rilassante e tanto atteso della giornata. La cultura italiana, così come la cucina e la tradizione, si arricchisce di nuove ricette anno dopo anno; basta pensare che proprio noi Italiani abbiamo inventato il gelato.
Un sistema per risolvere questa dipendenza è in primo luogo riuscire ad ammetterlo a se stessi, successivamente bisogna parlarne con un adulto ed infine, se il problema risulta persistente nel tempo, bisogna rivolgersi ad un nutrizionista. L'importante è riuscire a non limitarsi al pensiero che tu sia solo, che nessuno sia in grado di aiutarti e che tu ti senta incompreso.Alcuni sistemi per riuscire a limitare questo problema potrebbero essere quelli di associare piccole quantità di dolciumi accompagnate da molta frutta, per esempio per ogni cioccolatino che mangio assumo una mela o delle fragole; un'altra soluzione potrebbe essere quella di dolcificare latte e tè con moderate quantità di miele al posto dello zucchero. Infatti generalmente nella dieta non dovresti eliminare definitivamente gli zuccheri, ma solo limitarli. I cibi che andrebbero maggiormente diminuiti sono proprio i cibi confezionati, come le classiche merendine.
PS: ecco un piccolo suggerimento divertente per provare a limitarti nell’assunzione degli zuccheri. Per risolvere questa dipendenza in famiglia potreste porvi dei limiti ed ogni volta che li infrangete, pagare un euro a ciascun membro del vostro nucleo famigliare, in modo da essere meno invogliati a mangiare dolci. Quindi ….accetti la sfida?
Taverna Matilde 1AA Chimica, Materiali e Biotecnologie