POESIE, AFORISMI E PENSIERI

Città come un grande labirinto di Laura De Maron

Città come un grande labirinto 

non parlo di orientamento 

o di come arrivare da un punto ad un altro

non voglio parlare dell’aspetto brutto del labirinto

o dell’accezione che ha acquisito nel tempo.

Vorrei parlare del lato misterioso del labirinto, non fa apposta a farti trovare qualcuno, lui segue la sua natura tirando su i suoi muri. Tu piccola pedina che ne fai parte non puoi pensare di superarlo per raggiungere pedone come te. Tu piccola pedina pensa che il labirinto sta solo aiutando; pensa che magari non è il momento ora di trovarti proprio con quella pedina che pensi. 

Maledicilo, maledici questo labirinto ma con quale scopo? maledire questo labirinto per star vivendo la sua vita? 

Ringrazia questo labirinto, tu piccola pedina ringrazialo per non avertela fatta incontrare ora. 

Seguendo la sua natura non ha commesso nessun errore, seguendo la sua natura quella città ti ha semplicemente aiutato. Con quale scopo avresti visto quella pedina?



Educare al principio di Laura De Maron

Nel tempo siamo diventati troppo pragmatici, adesso pensiamo al viaggio con quello in macchina, treno o aereo ma non solo quelli sono i viaggi. Svegliarsi la mattina lo è, la propria quotidianità è un viaggio tra mille posti; ma l’abitudine ce lo fa vedere solo come uno spostamento. Un'azione diversa dal solito è un viaggio di scoperta. La vita stessa lo è.Il nostro limite sta nel vedere solo quelli grandi come viaggi. È come quando qualcuno apprezza solo i grandi gesti di amore. È facile apprezzare il grande, ma sta nell’apprezzare il principio che si apprezza davvero il frutto.Apprezzare le persone il giorno del loro compleanno è facile, perché non si apprezza sempre? Apprezzare un libro per la sua trama è più semplice di apprezzarlo per il pezzo che ti fa sorridere o quello che ti fa scendere una lacrima. Siamo abituati alle grandi cose ma secondo me dovremmo essere educati al principio delle cose. Educhiamoci ai viaggi, all’amore e alla vita ma non solo alle grandi ostentazioni ma al principio di esse e guardiamole con occhi innamorati come bambini, come coppie innamorate si guardano.



Ogni tanto di Laura De Maron

ogni tanto ci ricasco

ogni tanto risuccede

di cliccare quel tasto 

e sperare di vedere, 

non saprei bene che cosa 

ma di sicuro qualcuno, non solo una cosa. 

Lo scrivo con una lacrima, che mi riga il volto

lenta come quando ti guardi il tramonto,

forse ci spero e forse un po’ ci credo

ma dentro di me so che quello che hai detto è vero. 

Non so perché io ci speri

non so perché io ci veda, insieme, senza pensieri

sbaglio io lo so,

ma a volte mi sento dentro un sogno, solo un po’

non credo sia amore almeno in questo caso,

credo sia ricerca di qualcuno che ha ricomposto il tuo cuore come puzzle. 

È infantile lo ammetto

ma è la solo cosa che a dirti riesco,

lascio stare che è meglio

sei stata foglia che apre l’autunno,

sei stata voce che porta al risveglio. 



Il punto di attesa di Laura De Maron

Vivendoli, mi sono resa conto che molti momenti hanno questa caratteristica.Tutto inizia da un pensiero o un incontro; nel tempo magari elabori questo evento e ti rendi conto che non vuole essere solo istante. Allora lo racchiudi in un ricordo. Poi ti capita di ascoltare una canzone che ti ci fa pensare. Quella canzone puoi decidere di non ascoltarla più, oppure di guardarti dentro e vedere che magari il tuo cuore sta battendo al suo stesso ritmo.
Poi c’è il momento di attesa, terribile avrei detto poco tempo fa; ma lo è solo se pensi costantemente a cosa ti aspetta, invece è utile se lo vedi come riposo per capire meglio.
Quiete prima della tempesta avrei detto prima. lo penso,magari quiete prima di una tempesta, oppure quel vento fresco non presagio di pioggia ma solo sollievo dal calore estivo. Poi, se anche fosse tempesta,aiuterebbe così tante altre cose a crescere che è egoista vederla come male.
Troppe canzoni avevano il mio ritmo;se sarà tempesta, ho imparato a ballare sotto quella pioggia.



La Contemplazione di Laura De Maron 

Abbiamo perso il momento di contemplazione. Lo ha chi riesce a fermarsi, lo ha chi dorme poco. Quel momento in cui guardi cosa ti succede in modo chiaro. E non è difficile, ogni tanto, provaci a guardare chi ti sta davanti! Abbiamo il bisogno di parlare, il silenzio è imbarazzante.
Il silenzio non è imbarazzante se si sa accarezzare e ascoltare; stare in silenzio con qualcuno è forse la cosa più intima. Non in silenzio facendo altro, in silenzio, guardarsi e fidatevi che non implica una relazione amorosa, certo è che implica amore. Ma l’amore che io provo nei tuoi confronti in quanto essere umano, quello che provo sapendo il mondo che porti dentro anche non avendolo mai visitato. Forse questo è, silenzio è un biglietto per viaggiare nel mondo delle persone con cui sei. 

Se silenzio è contemplazione, usa i tuoi occhi, guarda chi ti sta accanto negli occhi; in modo buffo se ti imbarazza ma poi tranquillo perché non mentono mai, rilassati e viaggia dentro l’altra persona.
Forse ci siamo persi i viaggi interiori che sono ben più difficili da fare di quelli in aereo. 



Il sorriso come porta sul retro di Laura De Maron

Il sorriso come porta sul retro  :)

La porta principale sono senza dubbio gli occhi, ma il sorriso mi sa proprio di porta sul retro.

Me ne sto rendendo conto ed è davvero bellissimo, nella sua semplicità, non solo un ridere rumoroso, ma quel sorriso interiore che fa bene al cuore. A me succede di parlare con qualcuno e vederlo che esce, piano, chiede il permesso; quel sorriso che tranquillizza ogni flusso di pensieri. Io sono innamorata di questi gesti e quando dico che non gli sono indifferente probabilmente non rendo l’emozione che mi suscitano. Mi manca avere qualcuno che la veda così tanto come me, ma allo stesso tempo amo come io veda questi momenti. Io amo il sorriso scambiato con uno sconosciuto la mattina sul treno, quello che apre una videochiamata che non aspettavi o quei sorrisi silenziosi che aprono, senza saperlo, amicizie di una vita. Alcuni sorrisi schiariscono il cielo dei tuoi pensieri, ma forse quello è il loro scopo; schiarire dopo le tempeste, curare ferite aperte o buttare giù muri ormai ben formati.

Forse allora quel sorriso è solo lo specchio di un’ANIMA SORRIDENTE :)



Calpestando il silenzio si spegne il fuoco di Dora Ballini


Voci piegate dalle grida 

pregano per una pace 

censurata dal silenzio.

I sogni dei bambini cadono 

sulla loro terra di nascita 

spugna per il loro sangue, 

bucata dalle bombe.

Senza anestesia il dolore non si placa e

al dottore non resta che dire:

“La morte è arrivata”.

I governi sono in carestia, 

con i soldi non si mangia e soprattutto non si blocca la loro ipocrisia.

La Palestina chiede libertà ma per quanto ancora la violenza continuerà?

Questo è lo sterminio di un popolo 

Guardato da così lontano che vi siete dimenticati di chi era il piano.

Gli israeliani lo esigono: “Per autodifesa!”.

E per quanto Bisan potrà ancora dire: 

“Giorno 150 del genocidio, fermatevi con il martirio”.

Quando le donne potranno proteggere il proprio corpo dalla violenza? 

Non c'è più differenza 

Tra il mangime e il grano che rendono il pane disumano.

Cessate il fuoco nel cuore dei civili e passate poi per gli ospedali e gli edifici.



Giovani con le ossa di farfalla di Dora Ballini

Giovani con le ossa di farfalla


Amare fantasticando di un futuro,

odiare guardando indietro il passato.

Forse era il tempo a farmi sentire 

l’ennesimo sbaglio.

Giocando con un coltello in mano

guardo in basso, per non ferire nessuno.

Mi chiamano dicendomi:

<<hai le ossa di una farfalla>>

senza ali e senza tempo.

Potenzialmente piena di sogni,

annebbiata di pensieri, paranoie e mondi.

Parlami senza competizione,

non c’è nessuna comparazione.

Ascoltando il tuo passato,

fantasticando sul mio futuro

mangio e mangio la mia ansia.

Cerco la mia speranza e 

pazientemente rido del mio presente

non facendo niente.

Corrono e io cado,

corrono e mi rialzo,

corrono e io cado,

poi mi rialzo.

Io con solo le ossa di una farfalla

prendo il volo senza le mie ali

per cadere e riprovarci.



Quanto sono infami gli autisti del bus di Davide Vannucci

QUANTO SONO INFAMI GLI AUTISTI DEI BUS


Al piccolo paese di Pratolino mi trovavo e la corriera per al mio domicilio ritornare dovevo

Ma arrivato alla fermata il guidatore non si fermò

Partirono subito gli insulti per codesto dimonio

In seguito alla 'nfamia dal guidatore di corriera commessa

La selva oscura dovetti affrontare

Et quando le batterie delle cuffie di funzionare smisero

Parecchie invocazioni a Iddio partirono

Giunto ormai a metà della selva l'unica osteria dell'acre loco mi si palesava davanti

et non avendo nè acqua nè approvvigionamento quivi mi fermai chiedendo una piccola bottiglia d'acqua

Ma l'oste mi rispose che solo bottiglie in vetro habea

Maledetta la bottiglia in vetro ed io che la acquistai in quanto pesa quanto la coscienza umana

Seguitando la via ad un certo punto un vermo scorsi, grosso e peloso, un cinghiale

Ma fortunatamente dal mio moderno telegrafo forte musica suonava e il vermo fece fuggire

Dopo un'ora che vagavo per la selva una luce vidi, e sotto un cartello, ove erano scritte queste parole: "Bivigliano (frazione di Vaglia), lassate ogni speranza voi ch'intrate in codesto loco"

Ma la gioia mi arrivò in corpo perché qualche minuto dopo un cancello vidi e tornai a riveder le stelle


Ogni riferimento a luoghi o avvenimenti non è casuale, ma il poeta si riserva della satira per evitare una querela per diffamazione da sopracitati autisti



Idealizzare il nessuno di Laura De Maron 

Non idealizzare nessuno, finirà per mancarti qualcuno che non è mai esistito

A volte mi chiedo davvero se succeda, in questo momento mi chiedo se stia succedendo. 

Mi domando se chi mi manca esiste o è frutto del poco tempo vissuto insieme; ci sono momenti in cui evito questo pensiero perché forse fa male vederlo in faccia, poi momenti così: ci penso, e non trovo soluzione.

 Idealizzare è frutto della propria testa, e come si può scindere un pensiero e un prodotto della testa se sono prodotti dalla stessa intelligenza? 

Forse sta in questo la trappola che ci vuole porre il nostro cervello. 

Pensandoci, è assurdo arrivare ad idealizzare: questo comporta pensare, desiderare qualcuno che non è realmente esistente; è il lavoro che fa uno scrittore prima di scrivere un romanzo. Astrattamente concepisce qualcosa: lo idealizza e, in modo bello o brutto che sia, ottiene tranquillamente la base per un romanzo. 

Questo è idealizzare le persone, secondo me: scrivere dei romanzi, come biografie di chi ci sta intorno. A me sta succedendo questo, sto idealizzando qualcuno. Ho qualche idea per un romanzo…



Empatia di Laura De Maron

E se essere tristi quando piove fosse solo un riflesso di empatia. 

Se la pioggia fosse solo il pianto e lo scaricare del cielo, il tanto accumulato? 

È come consolare un bambino e una persona che ne ha passate tante. 

Quando consoliamo un bambino per una piccola cosa che sembra enorme, ci viene quasi da sorridere per la bella infantilità che abbiamo davanti. 

Quando piove con il sole, ridiamo quasi della tenerezza di quello che sta succedendo con la certezza che il bambino capirà la piccolezza del suo male fino a sorridere, sapendo che dopo quella pioggia ci sarà l’arcobaleno. 

Chi dice quindi che l’arcobaleno dopo la pioggia con il sole non è il sorriso più sincero del cielo? Quando consoliamo una persona che ha un bagaglio di vita con un peso notevole, non possiamo che provare quell’empatia che ci fa anche riflettere su noi stessi. Allora non è questo che succede alle persone un po’ più empatiche nelle giornate di pioggia, forse è solo un'opportunità di ascoltare il cielo…



Cuore in simbolo di Laura De Maron

Come se fossi ferma immobile ma allo stesso tempo stessi viaggiando. Fuori tutto va veloce, tutto corre. Un filosofo contemplava il movimento verticale ed orizzontale, mi sento come in mezzo a questi movimenti. Assorbo le emozioni di chi mi circonda, non le filtro ma le sento su di me. Sento sulla pelle i brividi mentre piove nonostante io sia al caldo, sento l’ansia di sapere quanti conflitti ci siano nel mondo ora e la fortuna che ho avuto a vivere così fino ad ora. Percepisco su di me una forza immane che non si preoccupa di premere; non si preoccupa di esserci. Mi sento a tratti come se qualsiasi cosa potesse rompersi e finire male, ma allo stesso tempo ho momenti di estrema serenità. Non capisco il limbo in cui mi trovo e non trovo una via d’uscita. Mi riduco a viverlo sperando passi, sentendomi impotente verso questa forza che preme quando ne ha voglia e rilascia illudendo. Mi sento come una linea, lineare, dritta a volte oppure che forma come un elettrocardiogramma, tantissime piccole montagne. Bello perché traduce in simbolo il cuore, ma pensate ad essere la linea: ecco,  mi sento un po’ quella linea.



(Filo rosso) 赤い糸

赤い糸


Nel dizionario c’è scritto che “Anime Gemelle” sono due persone con un’affinità talmente profonda che sembra siano designate ad amarsi e a stare insieme. 

Ma cosa succederebbe se due Anime Gemelle dovessero lasciarsi andare a vicenda? Rimarrebbero comunque tali?

La risposta che mi sono data è positiva. Loro due rimarrebbero comunque legati ma dovrebbero imparare a vivere l’uno senza l’altro. Non sarà facile. Incontreranno altre persone nella loro vita, ma saranno in grado di essere affini proprio come lo erano in passato con la loro altra metà? 

A parer mio no, o meglio, in parte, perché quando qualcuno ti entra talmente tanto dentro da capirti più di quanto tu faccia da solo, non è facile scordarlo. 



Sguardo d'angolo di Laura De Maron

Ho scoperto che è proprio bello, ma non pensate ad una scoperta leggera, anzi, ho fatto una di quelle scoperte che ti strappa un sorriso ma a lungo andare ti fa riflettere. Ho riscoperto direi la bellezza, forse la sicurezza ed azzarderei la serenità, nel poter semplicemente voltare la testa per rassicurarsi. Un minimo sforzo verso destra, e non a caso forse proprio dalla parte più forte, quella in cui si crede di più e a cui ci si affida. 

Basta quel piccolo gesto per imbattersi in uno sguardo che sa ascoltare, uno che sa accogliere e uno che sa distrarre; tutto negli stessi occhi. Quell'angolo dove puoi andare qualunque siano le tue condizioni perché li di condizioni non ce ne sono. è all’angolo perchè non invade mai, non vuole stare al centro; ma allo stesso tempo è all’angolo per impedirti di nasconderti o se proprio ne hai voglia ti impedisce alla solitudine. 

Io ho scoperto lo sguardo d’angolo che, non ci penso e non ne dubito, porta pace  

E-STATE di Laura De Maron

Noi tendiamo sempre 

anzi ci prospettiamo, 

nella visione del dopo e nelle preoccupazioni di come sarà;

perdendoci e non godendoci 

ciò che viviamo. 

Si crea come un ingorgo nella testa 

che non lascia spazio 

a nuovi pensieri,

a nuovi momenti.

Per questo secondo me esiste l’estate 

e-stateci

e-vivete,

non lasciateli andare,

godetevi i momenti 

perchè il tempo passa troppo veloce

per bloccarsi in un ingorgo.

Abbiate la capacità di vederlo da fuori,

 e mentre tutti sono bloccati,

passargli accanto con un bicicletta. 

Quando avrai questa capacità tutto l’anno sarà estate 

e tu vivrai la vita

senza esserne vittima.



Innamorati di Laura De Maron

Innamorati

non vuol dire trovare l’anima gemella,

non vuol dire sposarsi,

e non vuol dire perdere la testa.

Non sempre. 

Innamorati

della vita 

dei momenti 

delle persone che hai intorno

e che ti amano.

Innamorarsi,

provare amore,

è quella scintilla 

che accende il fuoco, 

e anche se a volte vacilla

è il tuo fuoco

solo tu lo alimenti

e l’amore è il miglior carburante.

Leggero come di Laura De Maron

Sentirsi leggero come piume,

come quei segni di matita 

che cancelli completamente;

forse è quello il punto,

è facile scordarsi

di quella leggerezza.

Leggero come il lenzuolo d’estate,

leggerissimo - ma fa più caldo del fuoco,

leggero come quei momenti 

quelli dove non pensi troppo

a cosa succede,

quelli belli dove parli ascolti bevi e ridi,

ridi tanto.

Leggero come 

quel tuffetto che fa il cuore 

quando si rende conto di essere in una situazione 

calma bella e felice.

Ed è la stessa felicità bambina 

di quando ti sorprendono con la più semplice delle cose,

o cerchi il gelato sapendolo finito e trovi l’ultimo

lì ad aspettarti.

Leggero 

solo leggero.

Pensieri come puntine di Laura De Maron

Pensieri come puntine, ma non che ti danno noia, puntine come quelle della bacheca.

Che ti rimangono e chissà quando le sposterai.

Sono quei pensieri di quando la sera non riesci a fermarne il flusso.

Sono quei pensieri che o ti fanno venire il sorriso o ti fanno piangere come un bambino.

Io stasera qualcuno l’ho fissato.

La persona che sono adesso, aver trovato delle persone con cui parlare senza sentirmi giudicata. Aver trovato un senso in questo momento.

Non metto una puntina su tutti gli aspetti di me, ma posso mettere una puntina su quei punti a cui adesso posso fare riferimento.

Avere delle persone che chiami addirittura nello stesso modo; perché, sebbene da poco, sai che finalmente qualcuno ti ascolta. Delle persone che sono finalmente quel qualcosa che ti è sempre stato promesso indietro.

Fai del bene che tornerà indietro, penso che loro lo siano in questo momento. E quindi le fisso, come puntine nella cartina della mia vita, come puntine che sporgano dal foglio perché più importanti delle persone piatte che mi circondano. Le fisso perché sono proprio quella speranza che avevo bisogno di sentire.

Ritmo del cuore di Laura De Maron

Mi sono trovata con il cuore che non sapeva a che ritmo battere.

Sentivo che imitava i ritmi che le mie orecchie percepivano; prima lento come la freccia, poi il sobbalzare della macchina su qualche dosso. Si sincronizzava con la pioggia

che, forte,

batteva;

non si ferma,

il respiro aumenta

cresce,

sto ansimando.

Il mio cuore aveva troppo intorno per accordarsi a qualcosa.

Cercava così tanto quel ritmo che si è fatto affascinare dal più potente. 

Cercava così tanto qualcuno a cui piacere, somigliandogli, che si è scordato come battere da solo. 

Si è scordato come fosse bello saper battere da soli senza seguire o sentire gli altri; si è forse dimenticato che se lui non fosse stato il primo a battere del suo battito nessuno si sarebbe accordato a lui,

perché perso o magari affascinato.

Appuntamento di Laura De Maron 

Forse vuol solo dire “puntare un momento”: puntarlo come fai con quel biglietto del concerto sulla bacheca. Puntarlo perché è un ricordo da avere, per trovargli e anche ricordare le cose belle, oppure ripensare ad errori da non rifare o accortezze da avere. Un appuntamento perfetto non è quindi uno in cui non si trovano difetti, ma magari uno che è difficile da scordarsi, difficile da non puntare sulla nostra bacheca. Non per forza in coppia: l’appuntamento ce lo diamo con un sacco di persone, anche con qualcuno di appena conosciuto. Forse, quando lo definiamo così, abbiamo anche solo una speranza che sia da puntare come ricordo. Puntare nella nostra bacheca questi ricordi è in qualche modo volersi ricordare del momento, ma anche di noi stessi.