Francesco Hayez

Autore: Francesco Hayez

Titolo: Laocoonte

Anno: 1812

Dimensioni: 246 x 175 cm

Tecnica: olio su tela

Luogo di conservazione: Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, Italia

Interpretazione

Il dipinto è entrato all’Accademia di Brera poiché inviato dallo stesso pittore come saggio del concorso di pittura bandito nel 1812 sul tema di “Laocoonte, figlio di Priamo e sacerdote di Apollo, vittima, coi figli, della vendetta di Minerva, per cui partirono due grossi serpenti da Tenedo per avvinghiarli a morte nelle loro spire”, concorso del quale l’opera di Hayez risultò vincitrice ex-aequo insieme a quella di Antonio De Antoni, un protetto di Andrea Appiani. Si trattava di un tema molto dibattuto nella letteratura artistica neoclassica ma che escludeva, in questo caso, la derivazione dal celebre gruppo scultoreo vaticano, allora a Parigi, poiché sarebbe stata una soluzione troppo scontata. Hayez, infatti, rinuncia all’isolamento eroico e plastico dei protagonisti del dramma, ossia Laocoonte e i due figli, scegliendo di inserirli, invece, in un ambiente scenografico di ampio respiro, abitato anche da altri personaggi che si muovono in un ritmo incalzante e corale sottolineando la dimensione collettiva e civile dell’evento. Il gruppo centrale rimane, comunque, quello più importante e sembra derivare da Domenichino e Poussin, aggiornati sui modi dell’inglese John Flaxman, oltre che dai marmi classici e dalla statuaria di Canova. Il grande scultore neoclassico Antonio Canova rappresentò una guida e fu un protettore influente per Hayez, soprattutto durante gli anni formativi trascorsi a Roma dal 1809 al 1817. L’eroica posa della figura di Laocoonte risulta senz’altro ispirata al gruppo canoviano dell’Ercole e Lica (1795-1815), così come il giovane che regge il toro riprende la posa del Pugilatore (Damosseno) vaticano , dello stesso scultore di Possagno.