Aurelio Morani

Autore: Aurelio Morani (alias Eurialo D'Ascoli)

Titolo: Schizzo del gruppo marmoreo del Laocoonte

Anno: giugno 1539

Fonte: Stanze sopra le statue di Laocoonte, di Venere e d'Apollo, frontespizio

Dimensioni: /

Tecnica: inchiostro su carta

Luogo di conservazione: /

Interpretazione

In questo disegno, datato 1539 e raffigurante il gruppo marmoreo Laocoonte e i suoi figli, si possono riscontrare sostanziali differenze rispetto all'opera che si può ammirare oggi. Una delle più evidenti forse è la diversa posizione del braccio destro di Laocoonte, ma questa discrepanza è facilmente spiegabile: quando la statua fu rinvenuta, nel 1506, era mancante sia del suddetto braccio del sacerdote che di quello destro del minore dei due figli, in seguito ripristinato da Baccio Bandinelli su ordine di Giulio de' Medici. Iniziarono fin da subito le discussioni su che posizione dovesse aver avuto l'arto scomparso e, nonostante alcuni indizi suggerissero che fosse piegato dietro alla spalla, prevalse l'opinione che fosse teso verso l'esterno, in un gesto eroico e di forte dinamicità. Nella prima metà del 1500 Giovanni Montorsoli restaurò la statua aggiungendo il braccio teso in terracotta, ed ebbe un tale successo, durato nei secoli, che anche Winckelmann, nonostante conoscesse quale fosse la vera posizione originaria dell'arto, si dichiarò favorevole al mantenimento di questa versione. Per questo motivo nello schizzo qui presente è disegnato con il braccio teso. Si dovrà aspettare ancora un paio di secoli prima che Ludwig Pollak, archeologo di Praga, ritrovasse fortuitamente la parte mancante nella bottega di uno scalpellino a Roma. Era piegata, come Michelangelo stesso aveva immaginato. Solo nel 1956 venne ricollocato sulla spalla da Filippo Magi, il quale rimosse anche tutte le integrazioni non originali, secondo i principi del restauro moderno, e dando alla statua il suo aspetto odierno.