Vaso di Mykonos

Titolo: Il vaso di Mykonos. La più antica rappresentazione del cavallo di Troia.

Tipologia di vaso: Pithos

Data: 670 a.C. circa

Ritrovamento: Mykonos, 1961

Interpretazione

Il collo del pithos ritrae il momento in cui il cavallo di Troia è circondato da guerrieri greci, mentre altri commilitoni si sporgono da alcuni oblò. Sotto di esso ci sono tre linee di metope, ciascuna contenente figure impegnate nella battaglia.

I guerrieri che circondano il cavallo sono rappresentati in modo schematico. Le loro teste e gambe appaiono dietro scudi bombati e portano lance. Quelli presentati sulla metopa superiore sono raffigurati in modo simile. Tuttavia, i guerrieri sul corpo principale del pithos non portano scudi e si scontrano anche con donne e bambini.

In quest'opera, l'artista ha scelto di presentare la battaglia nella città di Troia come una battaglia contro donne e bambini indifesi, dal momento che non ci sono guerrieri troiani presenti sul pithos.

Ci sono tre metope che spiccano nel pithos. All'estrema destra della fila centrale c'è un guerriero solitario che estrae la sua spada e avanza. Nel pannello all'estrema sinistra c'è una donna sola, che si stringe le mani al petto. La terza metopa, situata direttamente sotto il cavallo nel centro dei pannelli, raffigura un singolo guerriero che è stato pugnalato al collo. In mezzo alla violenza, ci vengono presentate tre figure singole, due delle quali non sono ancora state e un guerriero solitario morto dopo l'azione. La rappresentazione di figure singole enfatizza l'esperienza personale della battaglia.

Non si sa se il guerriero morto sia greco o troiano, ma forse il posizionamento della figura al centro da parte dell'artista era il suo modo di sottolineare che non importava da che parte stesse: il suo destino era sempre lo stesso.