TERRITORIO

SABATO 11 MAGGIO 2024

Passeggiata lungo le tappe storiche del paese

Le classi prime della scuola Secondaria, nei giorni 6, 8, 9, 11 maggio, hanno effettuato l'uscita sul territorio denominata Reggiolo, mille anni di storia. 

I ragazzi, accompagnati dai loro docenti, si sono dati appuntamento sul piazzale di Palazzo Sartoretti dove, ad attenderli, c'era un volontario del Comune che ha fatto loro da guida lungo un percorso che si è snodato a partire  dal Parco omonimo fino a concludersi all'interno del Palazzo.

Lungo alcune vie del Paese, il "Cicerone" si è soffermato su alcuni aspetti particolarmente significativi dal punto di vista storico di Reggiolo: ad esempio, ha spiegato la storia del paesaggio dall'anno Mille, quando il paese era ancora una vasta palude, e in gran parte ricoperto da un ampio bacino d'acqua prima della bonifica avvenuta nel corso del tempo. Gli studenti sono poi rimasti colpiti dalla storia della Rocca e, soprattutto, dallo scoprire l'esistenza del castello e del suo fossato colmo d'acqua che formava un "otto" intorno ai due edifici, collegandoli con ponte levatoio. 

Grande è stata l'emozione nell'entrare in quella che era la prigione all'interno delle mura, proprio vicino al grande mastio. 

La guida ha fatto notare che su alcuni dei segni lasciati dal terremoto del 1570 e quelli del 2012, rispettivamente lungo le pareti della Rocca e all'interno di Palazzo Sartoretti, si è preferito non intervenire con opere di restauro, come testimonianza tangibile di quanto Reggiolo, nel tempo, abbia sempre dimostrato di sapersi rialzare.

Ci si è soffermati brevemente anche sulla storia del Teatro, che nel secondo dopoguerra sarebbe dovuto diventare un cinema, ma che, fortunatamente, grazie a un cavillo legislativo, ha mantenuto la sua funzione. Si è pure detto che il registra Federico Fellini ha sostato a Reggiolo per alcuni giorni, invitato dall'amico reggiolese Giuseppe Zanini, in arte Za, a partecipare alla mostra allestita con sue opere: il noto regista condivideva infatti la passione per il disegno dell'amico. Proprio in questi posti Fellini ha scelto di ambientare uno dei tanti suoi film di successo, La voce della luna: per questo, in seguito, gli è stato dedicato l’Auditorium che, appunto, porta il suo nome insieme a quello della moglie: Fellini-Masina.

Giunti al termine del percorso la guida ha rivolto un significativo saluto ai ragazzi: "Quando passerete di qui con i vostri genitori, i nonni o gli amici, raccontate ciò che avete saputo sulla storia del vostro paese".

Galleria di immagini 

Inizio del percorso da Palazzo Sartoretti

Parco Pradelle

Facciata della Rocca

Interno della Rocca

Mastio

Prigione della Rocca

Teatro

Salone dei miti di Palazzo Sartoretti

SABATO 13 APRILE 2024

Nell'ambito delle celebrazioni per il 79° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, alcune classi della scuola Secondaria oggi, nell'Auditorium Fellini-Masina, hanno preso parte all'incontro con le sezioni ANPI di Guastalla e Reggiolo, organizzato dall'amministrazione comunale.

L'evento è stato aperto dai saluti dell'Assessore alla Scuola dott.ssa Livia Arioli, che ha colto l'occasione per sottolineare la proficuità della collaborazione tra scuola e comune, come dimostrato dai numerosi eventi che si sono svolti nel corso di quest'anno scolastico.

In un primo momento introduttivo, Claudio Malaguti, della sezione ANPI di Guastalla, ha ripercorso gli eventi della storia nazionale che hanno portato all'affermazione del fascismo e della sua ideologia, basata sulla violenza e al tempo iconica anche per i bambini; in particolare, è stato messo in evidenza quanto fosse grande il consenso verso il regime, con l'aiuto di testimonianze fotografiche relative alla storia locale. Ci si è poi soffermati sulle conseguenze di questo clima di violenza, che ha dato vita a forme di opposizione culminate, dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943  e l'occupazione nazista, nel  movimento della Resistenza.

Dopo tale introduzione, Cinzia Panciroli, della sezione ANPI di Reggiolo, ha parlato delle forze partigiane e della loro organizzazione nella provincia di Reggio Emilia, sottolineando la forte adesione dei giovani e l'importante ruolo svolto dalle donne, diametralmente opposto alla concezione che il regime aveva di esse.

Sono state poi ricordate le vicende dei più noti partigiani locali, che hanno perso la vita per seguire fino in fondo il loro ideale di libertà: tra essi, Dante Freddi, Franco Filippini e  i nove ragazzi catturati a Luzzara e uccisi al cimitero di Reggiolo.

A conclusione di tale percorso, è stato messo in evidenza come i partigiani si siano trovati a combattere una guerra che non avrebbero voluto, ma che si è resa necessaria per liberare l'Italia dall'occupazione nazifascista. 

Prima dei saluti finali, quindi, alcuni studenti sono saliti sul palco intonando "Bella ciao", il canto popolare da sempre associato al movimento della Resistenza italiana.

SABATO 23 MARZO 2024

L'incontro con gli studenti della Secondaria

Celebrazione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie in Auditorium Fellini-Masina oggi a Reggiolo. 

In questa importante ricorrenza, la città ha avuto l’opportunità di ospitare una delle più attive testimoni della lotta contro la criminalità mafiosa: Tina Montinaro, moglie del caposcorta del giudice Giovanni Falcone, Antonio. La signora, che nel pomeriggio avrà un momento di confronto con la cittadinanza, ha incontrato stamattina le classi della Secondaria di primo grado; le seconde e le terze hanno partecipato all’evento in presenza, mentre la prime hanno seguito tramite una diretta streaming sul canale Youtube Giornale Scolastico.

Dopo un primo momento di accoglienza dell’ospite, con i saluti del Dirigente scolastico e delle autorità presenti, la giornata è stato aperta da esibizioni delle classi terze: gli alunni hanno proposto sul palco, insieme a brani d’autore, altri contributi originali relativi alla tematica della criminalità organizzata, realizzati durante l’attività didattica applicando la metodologia coding.

È poi seguito un momento di lettura di alcune sequenze, tratte dal libro scritto dalla signora Montinaro, Non ci avete fatto niente, che gli alunni di tutte le classi hanno affrontato e commentato durante questo anno scolastico: è stato proposto il capitolo in cui l’autrice racconta l’attentato, mettendo in risalto emozioni e sensazioni da lei provate in quelle drammatiche circostanze.

La mattinata è quindi proseguita con un’intervista all’ospite, che ha avuto come focus non soltanto la sua vicenda personale, ma anche le tematiche a essa correlate, come l’importanza e il valore della memoria nella lotta contro ogni tipo di illegalità, a partire dalle scuole; la signora, infatti, rivolgendosi in maniera diretta agli studenti, ha chiesto loro di farsi “portatori di memoria e di legalità” nei confronti degli alunni più piccoli, perché “la memoria è collettiva, la memoria è impegno” e “non c’è libertà senza legalità”.

Gli alunni hanno poi posto delle domande all’autrice, chiedendole di approfondire qualche aspetto del libro, che, durante la sua lettura, aveva suscitato il loro interesse e la loro curiosità.

All’intervista ha fatto seguito la consegna dei fumetti sulla mafia e la mentalità mafiosa realizzati dagli alunni. Alcuni di questi lavori hanno come soggetto gli eventi raccontati nel libro, mentre altri costituiscono delle riletture del fenomeno a misura di adolescente: esempi di atteggiamenti e azioni tratte dalla loro quotidianità, che richiamano l’omertà e il sopruso, ma anche storie scaturite dalla loro riflessione sulla tematica.

A chiusura dell’evento, gli studenti si sono poi nuovamente esibiti, proponendo ancora altri brani. La selezione dei contenuti scelti in quest’ultima fase ha richiamato, in particolare, quel “vento di cambiamento” al quale la signora Montinaro, nel corso dell’intervista, aveva già fatto riferimento, sottolineando quanto esso stia soffiando in maniera significativa e imponente.

In conclusione, ci si è salutati con la promessa di ritrovarsi tutti, nel pomeriggio, davanti a Palazzo Sartoretti, per estendere alla cittadinanza il messaggio della giornata e facendo sì che il vento del cambiamento possa soffiare anche tra chi non è stato presente all’evento della mattina.

Il saluto delle autorità e Tina Montinaro tra gli studenti

Per rivivere l'evento

 MARTEDÌ 19 MARZO 2024

L'identità del luogo

Venerdì 15 marzo, la classe 3^A della scuola Secondaria si recata all’atelier di Palazzo Sartoretti per svolgere un’attività che aveva come focus progettuale l’identità del luogo.

I ragazzi, accompagnati dagli insegnanti, sono arrivati a Palazzo Sartoretti alle 8:30, dove sono stati accolti dall’atelierista Simon Angelo Kennar Armini e dal Sindaco Roberto Angeli, nella Sala dei miti, ubicata al primo piano del palazzo dove si trova la biblioteca comunale. 

Dopo essersi disposti in cerchio, l’esperto ha rivolto agli studenti alcune domande:

-         cosa significa identità?

-        quale relazione intercorre tra identità di una persona e identità di un luogo?

-        come ci si può avvicinare a un luogo?

-        come lo si può conoscere?

-        come lo si può raccontare?

In seguito, gli alunni sono stati suddivisi in cinque gruppi a cui è stata assegnata ciascuno un’attività specifica a cui dedicarsi.

1ª gruppo:

il primo gruppo si è occupato del paesaggio sonoro: esplorazione del contesto, con focus sulle risorse acustiche ambientali (cfr. Raymond Murray Schafer, Il paesaggio sonoro. Un libro di storia, di musica, di ecologia); utilizzare un microfono ambientale per registrare suoni, fare interviste e infine montare un breve podcast.

2ª gruppo:

il secondo raggruppamento si è occupato dei manifesti: esplorazione visiva del contesto con un primo momento di campionatura di forme e colori su taccuini, per raccogliere tracce grafiche. In seguito, i componenti hanno cercato di fare una sintesi degli appunti raccolti al fine di produrre un poster in formato 100 x 70 che potesse raccontare il luogo.

3ª gruppo:

il terzo si è occupato del plastico: esplorazione del paesaggio con uno sguardo sulle architetture naturali e artificiali a cui ha fatto seguito la progettazione e la costruzione di un artefatto con materiali di recupero.

4ª gruppo:

il quarto raggruppamento si è occupato della creta: esplorazione visiva e spaziale del contesto. In un secondo momento, i ragazzi si sono dedicati alla progettazione e alla creazione di forme in creta che potessero raccontare l’identità del luogo, come, ad esempio, piccole statue o monumenti pubblici.

5ª gruppo:

il quinto gruppo si è occupato della scrittura di un articolo: esplorazione globale del contesto e rielaborazione scritta per descriverlo.

I ragazzi, con apposita strumentazione, dopo l’incontro nella Sala dei miti della biblioteca, si sono diretti al Parco Sartoretti per raccogliere le impressioni visive e sonore intervistando alcune persone incontrate. I più giovani hanno risposto che quel luogo trasmette tranquillità e offre l’occasione di stare in contatto con gli animali e la natura, i più anziani hanno testimoniato il legame con il luogo frequentato fin dall'infanzia.

Altre interviste sono proseguite in piazza, approfittando del giorno di mercato: tra esse è emersa la testimonianza che l’identità del luogo corrisponde sicuramente alla Rocca, mettendo in luce quanto, come ha spiegato il Sindaco nella prima parte della mattinata, rappresenti la capacità di resilienza di Reggiolo in seguito al terremoto del 2012.

L'atelier è terminato con un momento di confronto collettivo alla presenza del Sindaco.

SABATO 27 GENNAIO 2024

L'I.C. Reggiolo celebra le vittime dell'Olocausto

Mattinata densa di celebrazioni alla Secondaria di Reggiolo, in occasione della Giornata della Memoria: diverse iniziative hanno visto coinvolti gli studenti delle varie classi, per una riflessione sentita e attiva su una delle pagine più drammatiche della storia del Novecento.


Le classi prime e seconde hanno partecipato a un corteo della memoria, che ha consentito loro di conoscere pagine della storia locale legate alla Resistenza e alla Shoah e di ascoltare delle testimonianze sui fatti narrati.

Il corteo, partendo dalla sede della Secondaria, si è mosso in direzione del centro storico della città, dove sono stati previsti dei momenti di riflessione in prossimità di tre luoghi altamente simbolici: il monumento L'angelo guerriero di Émile Gilioli, la stele dedicata a Dante Freddi e le pietre d'inciampo in via Giacomo Matteotti.

In ogni tappa, gli alunni hanno letto dei passi, tratti da diverse fonti storiche, già analizzati e commentati in classe in preparazione alla giornata; una di queste, poi, è stata ulteriormente arricchita da una testimonianza diretta, portata dal vicesindaco Franco Albinelli. 

Questi, dopo un breve inquadramento del periodo storico in cui si sono svolti i fatti, ha portato all’attenzione degli studenti alcuni rilevanti eventi della storia locale: le rappresaglie naziste contro alcuni reggiolesi, a scopo intimidatorio; la nascita del Nucleo della Resistenza a Reggiolo (guidato da Dante Freddi); i rastrellamenti e le torture inflitte ai partigiani; e, naturalmente, la vicenda dei tre ebrei confinati nella nostra città in stato di “internamento libero” (la cui vicenda è stata raccontata, con il contributo dello stesso Albinelli, nel volume Sauro, Hana e Israel a Reggiolo).


Le classi terze hanno invece assistito, presso l'Auditorium Fellini-Masina, allo spettacolo teatrale Maledetti da Dio. “Francoforte 1963”, offerto dall’amministrazione comunale. In esso, il dramma della Shoah viene ripercorso attraverso gli occhi di un’adolescente, che si ritrova a essere, in maniera indiretta, portavoce degli orrori di quel periodo storico.

In conclusione, un piccolo ma significativo dettaglio: gli studenti delle classi terze si sono fatti portavoci di un messaggio simbolico, indossando la farfalla gialla che è stata inserita come immagine di apertura. Essa ha voluto essere un segno visibile e tangibile di libertà, così come lo è stata per Pavel Friedman, poeta ceco morto ad Auschwitz, autore della poesia La farfalla: essa è stata lo spunto dal quale è nata l’idea delle spille da appuntare alle giacche degli alunni; a chi ha avuto questa idea, un sentito grazie. 


La farfalla


L’ultima, proprio l’ultima,

di un giallo così intenso, così

assolutamente giallo,

come una lacrima di sole quando cade

sopra una roccia bianca

così gialla, così gialla!

l’ultima,

volava in alto leggera,

aleggiava sicura

per baciare il suo ultimo mondo.

Tra qualche giorno

sarà già la mia settima settimana

di ghetto:

i miei mi hanno ritrovato qui

e qui mi chiamano i fiori di ruta

e il bianco candeliere di castagno

nel cortile.

Ma qui non ho rivisto nessuna farfalla.

Quella dell’altra volta fu l’ultima:

le farfalle non vivono nel ghetto.

(Pavel Friedman, Praga 1921 – Auschwitz 1944)

Un ringraziamento per il contributo a: 

Giuseppina Negri

Sindaco Roberto Angeli

Vicesindaco Franco Albinelli

Assessore Livia Arioli

ANPI

Il Preside tra i ragazzi durante la staffetta di lettura di fonti storiche

Le classi terze assistono allo spettacolo teatrale Maledetti da Dio - Francoforte 1963

MERCOLEDÌ 17 GENNAIO  2024

Una pagina poco nota, ma non per questo meno importante, ha toccato la nostra città nel corso del Novecento: gli eventi descritti in questo articolo si sono infatti svolti a due passi dalla Rocca tra il 1941 e il 1943. Protagonisti sono il futuro medico del paese e una famiglia, che ha scelto di rimanere qui nella speranza di potersi ricongiungere con i propri figli, rifugiati all’estero. Le loro storie si intrecciano a Reggiolo, che diventa quindi teatro di una triste vicenda legata alla Shoah. 

Vi raccontiamo di seguito le vite dei protagonisti.

Sauro Salomon Rottenstreich nasce a Wolanka, in Polonia, il 5 giugno 1913 e muore il 26 aprile 1986.

È un medico chirurgo ebreo, che ha studiato in Italia, poiché in Polonia gli ebrei ammessi nelle università sono costretti a ritirarsi: di conseguenza è più semplice iscriversi in università straniere. 

Giunge a Reggiolo nel 1943 in stato d’internamento libero, alloggiato nell’Albergo Posta, che si trova nell’attuale via Matteotti; grazie a una soffiata di un amico, “il Moro”, riesce a scappare e rifugiarsi insieme ai partigiani in montagna, sottraendosi all’arresto dei nazisti.

     Sauro e la moglie Dea Rossi 

(foto tratta da Sauro, Hana e Israel a Reggiolo,  2021, E. Lui Editore)

Sauro diventa così partigiano durante i primi mesi del 1943 e Comandante di Divisione nel luglio del 1944.

Al termine della guerra, sceglie di tornare a vivere a Reggiolo, svolgendo la professione di medico condotto in sostituzione degli altri colleghi, durante i periodi di congedo.

Nonostante sia stato una persona molto nota e stimata, nessuno ha mai conosciuto dalla sua diretta testimonianza la sua vicenda personale: per lui, infatti, raccontare del suo passato rappresentava un grande dolore, tanto da non riuscire ad aprirsi neanche con i familiari.

Hana Tempel e Israel Hirschhorn

(foto tratta da Sauro, Hana e Israel a Reggiolo,  2021, E. Lui Editore)

Hana Tempel nasce l’8 agosto 1897 in Galizia, ed emigra a Lipsia all’età di 21 anni; qui, nella sua casa, ospita il suo futuro marito Israel Hirschhorn, nato anche lui in Galizia il 1 ottobre 1898. I due si sposano e hanno tre figli, trascorrendo un’esistenza serena fino alla fine degli anni Trenta, quando sono costretti a trasferirsi a causa delle leggi razziali.

Dopo aver messo in salvo i figli in Inghilterra, si stabiliscono prima a Milano, nel 1939; poi, allo scoppio della guerra, Israel e Hana vengono trasferiti in regime di internamento libero a Reggiolo. 

L’8 dicembre del 1943 vengono arrestati e rinchiusi nel carcere giudiziario San Tommaso di Reggio Emilia  Il 21 dicembre vengono trasferiti nell’ex Villa Casino Nobili di Cavazzoli, località vicina, appartenente al territorio reggiano.

Il 22 febbraio vengono caricati con altri 650 ebrei (tra i quali anche Primo Levi), su dei pullman noleggiati per il tragitto verso la stazione ferroviaria di Carpi: qui li attende il treno che parte verso sera per il campo di concentramento di Auschwitz, che raggiungono la notte del 26 febbraio 1944. Qui le loro strade si separano per l’ultima volta.

Hana, appena arrivata, viene subito destinata alle camere a gas; invece la sorte di Israel è diversa: gli spettano i lavori forzati, finché, dopo alcuni mesi, muore nelle camere a gas, all’età di 46 anni, come Hana.


Su queste storie è stato scritto, nel 2021, un libro dal titolo Sauro, Hana e Israel a Reggiolo, da cui abbiamo tratto le informazioni per la stesura di questo articolo. 

La comunità di Reggiolo ha deciso, qualche anno fa, di onorare la memoria di Hana e Israel, collocando due pietre d’inciampo davanti all’ex Albergo Posta in via Matteotti.

GIOVEDÌ  7 DICEMBRE 2023

 VERSO LA BIBLIOTECA...

Giovedì 7 dicembre, una classe prima della scuola secondaria ha fatto un'uscita sul territorio per recarsi presso la biblioteca comunale. 

Durante il percorso a piedi, i ragazzi si sono fermati davanti ai principali monumenti del paese, quali il teatro, dove è stato allestito un bellissimo presepe; il monumento ai caduti, per rendere omaggio all'estremo sacrificio dei militari deceduti di tutte le guerre; la scultura moderna, dal titolo "L'angelo guerriero" di Emile Gilioli, eretta in memoria di Dante Freddi, ragazzo partigiano barbaramente ucciso dalla follia nazifascista durante la Resistenza .

TEATRO

MONUMENTO AI CADUTI

MONUMENTO A

DANTE FREDDI

IN BIBLIOTECA

PRESTITO E NON SOLO...

STORIA

La biblioteca comunale si trova sul lato meridionale della piazza del paese, all'interno del palazzo che appartenne per oltre due secoli, fino al 1979, alla famiglia Sartoretti, storicamente legata agli Asburgo: in quell'anno, infatti, Amelia, l'ultima discendente, la donò al Comune di Reggiolo

BIBLIOTECA

La biblioteca si trova al secondo piano del palazzo, alla quale si accede attraverso un ampio scalone marmoreo.

La bibliotecaria si è prestata a fare da guida e ha spiegato che il grande salone, che si affaccia sulla piazza, è chiamato "Salone dei miti" grazie agli affreschi presenti sulla greca e sul soffitto, e ospita le sedute del Consiglio comunale.

Le salette dove sono ubicati gli scaffali sui quali sono disposti i libri, sono suddivise a seconda del genere letterario e dell'età degli utenti. Anch'esse riportano greche decorate, così come la sala della reception, che è chiamata "Sala dello zodiaco" appunto per gli affreschi che si trovano lungo il cornicione.

Nella sala dove si trovano libri di narrativa per ragazzi, è stato disposto un tavolino sul quale sono presenti libri ad alta leggibilità, quindi con caratteri grandi.

Al piano superiore, al secondo piano del palazzo, si trovano i libri per i più piccoli, ed è per questo denominato "Prime letture".

FACCIATA DI PALAZZO SARTORETTI

SCALONE DELLA BIBLIOTECA

SCULTURE MODERNE DEL SALONE CENTRALE

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2023

La storia del simbolo della nostra città

LA STORIA DELLA ROCCA

Le prime notizie di Reggiolo si hanno nel 1044, quando Beatrice di Canossa, madre di Matilde, acquistò alcune corti del territorio, tra le quali Reggiolo.

Nel 1223 Reggiolo fu totalmente rasa al suolo; nel 1242 venne ricostruita insieme all’apparato difensivo: dapprima fu eretta un’alta torre laterale con una recinzione fatta con legno e pietre; più tardi il recinto venne sostituito dalla cinta muraria: questo nuovo complesso venne nominato “Rocha”.

Nel corso dei secoli Reggiolo fu sottomessa a diversi domini e, a inizio 1300, divenne possesso dei Bonacolsi, signori di Mantova, che realizzarono delle importanti trasformazioni soprattutto nella parte interna della Rocca, dove, grazie al noto architetto Luca Fancelli, vennero sistemate tre sale. Sotto il dominio mantovano la rocca raggiunse il suo massimo splendore. Nel  1827 venne acquistata dal comune.


IL SISMA DEL 2012

Le scosse sismiche della primavera del 2012 hanno causato danni estesi; fortemente danneggiata da tale evento, la rocca è attualmente inagibile, ma sono già preventivati e finanziati interventi per consentirne l’agibilità futura e il suo ritorno a sede di manifestazioni culturali. 

LA STRUTTURA DELLA ROCCA

La rocca medievale di Reggiolo è stata costruita nel 1242: essa è a pianta quadrangolare, con una cinta muraria lunga circa 40 metri per lato e quattro torri angolari. Le due torri meridionali  sono sporgenti, mentre quelle settentrionali sono a filo con i muri laterali. Sotto Ludovico I Gonzaga, la rocca viene alzata di circa 4-5 metri utilizzando il materiale recuperato dal castrum vetus

L'ingresso al castello sorgeva in origine di fronte a un ponte levatoio; nel cortile interno si innalza la torre centrale al cui restauro partecipò anche, intorno al 1470, l'architetto fiorentino Luca Fancelli.

ATTIVITÀ DURANTE LA FESTA DELLA ZUCCA


Lungo ogni lato della rocca si svolgono  diverse attività differenti come:

 - giochi dell’antichità; 

- bancarelle artigianali nelle quali vengono anche raccontate le storie di alcuni oggetti;

- esibizioni di falchi ed aquile guidate da persone esperte;

- sfilata medievale, alla quale si partecipa con abiti di quel tempo e che è aperta ad adulti e bambini. 

ATTIVITA' CHE SI SVOLGEVANO ALL'INTERNO DELLA ROCCA

La Rocca prima del terremoto del 2012 al suo interno ospitava, nel periodo natalizio, le mostre dei presepi.

E adesso ... Mettetevi alla prova con il nostro quizzettone! 

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2023

La storia di una cosa..., a cura del coro delle Mondine di Novi

Momento di condivisione della comunità in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Il 25 novembre, le classi terze della secondaria di primo grado hanno partecipato a un momento celebrativo all’auditorium Fellini-Masina, in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. 

La mattinata è iniziata con una esibizione del coro delle mondine, che prevedeva l’alternarsi di letture sul tema a canzoni e canti popolari.

Il momento dedicato al nostro istituto, invece, ha visto avvicendarsi sul palco le varie classi. 

Alcune hanno cantato la canzone Perché di Alex Britti, mentre altre hanno proposto dei testi in stile rap, che erano stati elaborati in precedenza, contro la violenza sulle donne; hanno poi cantato Quello che le donne non dicono di Fiorella Mannoia e suonato con lo strumento Wind of Change, per invitare al vento di cambiamento.

Alla fine della giornata, le classi si sono confrontate con una psicologa; qualche alunno è salito sul palco per spiegare il messaggio che ha voluto trasmettere con la sua scarpetta.

A conclusione della mattinata, ogni alunno ha portato le proprie scarpette sulle scale del teatro comunale di Reggiolo G. Rinaldi, dove erano state simbolicamente disposte delle calzature rosse; qui il sindaco ha tenuto un discorso conclusivo sulla giornata e sulla tematica.

SABATO 25 NOVEMBRE 2023



Se mai abbasserò la testa, sarà solo per ammirare le mie scarpe

Una distesa di scarpette rosse sulla gradinata del teatro comunale: un colpo d’occhio di grandissimo impatto, che sintetizza alla perfezione l’attenzione della città alla tematica della violenza e discriminazione di genere.

Tra le iniziative promosse dall’amministrazione comunale per celebrare il 25 novembre, la scelta di collocare l’emblema di questa giornata in uno dei luoghi-simbolo di Reggiolo ha senz’altro il merito di restituire visivamente l’impegno delle istituzioni nella promozione e diffusione di un forte messaggio di sostegno alle donne.

Messaggio che è stato ben accolto dalla cittadinanza, che ha voluto assistere all’esposizione delle scarpette lungo la scalinata. Intervistate in questa occasione, le persone intervenute hanno rilasciato alcune dichiarazioni, sottolineando come il risalto dato al tema sia indicativo della gravità e dell’intensità dei fenomeni di violenza e discriminazione; a tale constatazione fa però da contraltare, a loro avviso, la maturità con la quale gli studenti si sono preparati per questa occasione, il che rappresenta una speranza per il futuro.

A questa attività, quindi, come alle altre proposte in tale occasione, il nostro istituto ha partecipato attivamente: a conclusione del momento di riflessione e condivisione svoltosi in auditorium “Fellini-Masina”, infatti, le classi terze si sono recate davanti al teatro, dove hanno deposto le proprie scarpette rosse, realizzate per l’occasione.

Una camminata altamente simbolica, che conferma l’importanza della collaborazione tra scuola e amministrazione comunale sulle tematiche sociali di più immediata urgenza e rilevanza.

MARTEDÌ 21 NOVEMBRE 2023

TANTI ALBERI FORMANO UN PARCO, TANTI BIMBI FORMANO LE CLASSI, INSIEME SONO LA SPERANZA PER UN FUTURO MIGLIORE.

Anche quest’anno, in occasione della festa dell’albero, i bambini e le bambine delle classi prime sono usciti dall’aula e hanno partecipato attivamente a una lezione di Educazione Ambientale, alla presenza del Sindaco di Reggiolo, del Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo e delle Guardie Ecologiche Volontarie. 

I bambini, attrezzati di palette, hanno piantato cinque alberi in punti diversi del grande parco “Chico Mendez”. Intonando una canzone hanno poi apposto dei QR Code contenenti i loro pensieri: ciò consentirà loro di riconoscere gli alberi, prendersene cura e seguirne la crescita.