SPORT

DOMENICA 3 MARZO 2024

Giochi sportivi per le classi prime della Secondaria

Sabato 2 marzo 2024 le classi prime della Secondaria di primo grado si sono affrontate in un torneo, che ha visto gli alunni cimentarsi in una serie di giochi competitivi con i compagni. Ogni classe prima, sulla base di una precisa organizzazione e turnazione, ha affrontato le classi omologhe in giochi motori, preparati ed esercitati nel corso delle diverse esperienze didattiche vissute a scuola.

Il torneo è stato articolato in sette prove motorie, che hanno spinto gli alunni a sfruttare al massimo tutte le loro abilità e competenze, per cercare di ottenere i risultati migliori e portare la loro classe alla vittoria.

Ogni momento ha determinato una classifica parziale, con punti assegnati sulla base del risultato ottenuto; la somma complessiva di tutti i punteggi conseguiti nelle singole prove svolte ha poi decretato la classifica generale e, ovviamente, la classe vincitrice.

Alla fine del torneo, a classificarsi prima è stata la 1C, seguita da 1A, 1B e 1D.

 

ARTICOLAZIONE DEL TORNEO

 

Per i più curiosi, ecco le sette le prove, che hanno coinvolto un largo spettro di capacità motorie e di abilità acquisite, nelle quali si sono cimentati gli alunni:

ORIENTARSI: gioco di orientamento spaziale, nel quale bisogna percorrere in velocità un tragitto da seguire attraverso la lettura e l’interpretazione dei punti di riferimento rappresentati su una mappa.

UN CANESTRO DI PUNTI: gioco di coordinazione oculo manuale, nel quale è necessario lanciare la palla dentro a un canestro da distanze progressive; sulla base di tali distanze, vengono progressivamente assegnati punteggi crescenti.

UN SACCO DI FORME: velocità, percezione e organizzazione spaziale col Tangram. Ogni componente del gruppo deve recuperare la forma geometrica necessaria a costruire perfettamente l’immagine assegnata al gruppo: non una di più e non una di meno!

TORRI IN EQUILIBRIO: si chiede di riuscire a trasportare cilindri stretti e alti, appoggiati in equilibrio sul dorso della mano; una prova, quindi, di controllo fine e analitico delle posizioni e degli spostamenti nello spazio, resi ancor più delicati dall’incalzare del tempo in scadenza e dai lanci delle palline partite dalle squadre avversarie, che hanno il ruolo di disturbatori. 

CALCIO DI PRECISIONE: gioco che consiste nel calciare a bersaglio, con un tocco di piede che deve spingere la palla contro i cilindri da colpire. I tocchi più distanti valgono 4 punti, per poi scendere a 3, 2 e 1 punto se si colpisce un cilindro progressivamente più vicino alla base di calcio: chi fa più punti vince.

MIMOVIMENTO: gioco basato sul movimento mimico ed espressivo. I componenti della squadra si alternano a rappresentare con gesti, posizioni, espressioni e movimenti del corpo le parole che vengono mostrate loro dai giudici di scena. Tante categorie dai differenti punteggi: mestieri, strumenti musicali, frutta, animali, emozioni e carattere, mesi dell’anno. Dieci minuti di gesti senza tregua per permettere ai compagni di individuare la parola segreta.

TELA PASSO: gioco di massima organizzazione e collaborazione del gruppo. Dopo aver diviso il campo in quattro settori, separati da quattro reti disposte a croce, ogni gruppo, disponendosi a coppie che si alternano in campo, deve lanciare la palla oltre la rete utilizzando il telo di stoffa retto dai due giocatori. La palla, che dovrà necessariamente passare sopra la rete, dovrà essere ricevuta nel telo dei compagni in attesa oltre la stessa che, a loro volta, dovranno farla proseguire verso la coppia disposta nel settore successivo.

Ogni passaggio completato in modo corretto assegna un punto: vince la squadra che realizza il maggior numero di punti in tre minuti.

Abilità in gioco

MERCOLEDÌ 14 FEBBRAIO 2024

Gli alunni delle classi 2A e 2C parlano della loro esperienza

Nella giornata di mercoledì 14 febbraio alcuni membri della redazione del giornale La Ricrea@zione hanno seguito e documentato alcune fasi del torneo di Ultimate frisbee che, in questi giorni, vede coinvolte le classi seconde.

A essere protagonisti di uno dei match oggi in calendario sono state la 2A e la 2C, che, nelle pause del match, hanno risposto volentieri a qualche domanda.

Relativamente alla disciplina di gioco, alcuni degli intervistati ci hanno riferito di averne scoperto l'esistenza in occasione di questo torneo, mentre altri hanno riferito che la conoscevano già da prima: tra questi, alcuni hanno avuto modo di seguire delle gare e sono stati colpiti, in tali occasioni, dallo spirito di squadra, sempre necessario a un buon risultato sportivo; quasi tutti, poi, hanno detto di aver giocato anche in passato con il frisbee.

I ragazzi hanno inoltre dichiarato che questo sport piace loro abbastanza ma che, se avessero la possibilità di scegliere, avrebbero preferirebbero disputare un torneo di calcio o pallavolo; tuttavia, hanno anche affermato di divertirsi parecchio e di aver accolto con entusiasmo questa iniziativa, nonostante il fatto che, al di fuori della scuola, sceglierebbero di dedicarsi ad altre attività sportive.

Passando poi a domande più attinenti al loro torneo, ci è stato detto che la partecipazione a esso ha richiesto una lunga preparazione, che ha occupato quasi un quadrimestre. Alla domanda su come stia andando il torneo per la propria classe, gli intervistati hanno confidato che avrebbero sperato in risultati migliori, anche se la competizione è ancora in pieno svolgimento e nessun esito è definitivo. All'interno delle squadre, tutti stanno dando il loro contributo, per cui, a giudizio dei partecipanti, ogni sottogruppo è ben bilanciato rispetto al resto della squadra e contribuisce al risultato.

Per concludere, è stata posta una domanda un po' difficile: come ci si sente quando si affronta un amico o un'amica di un'altra classe? Si potrebbe riuscire a gioire per il suo risultato o amicizia e competizione sportiva sono in contrasto? La risposta è stata qui quasi univoca: l'amicizia deve rimanere al di fuori del campo da gioco, perché quel che conta è vincere.

In chiusura, ecco la documentazione di alcuni momenti di gara e di intervista prodotta dai membri della nostra redazione.

MERCOLEDÌ 7 FEBBRAIO 2024

Torneo delle classi seconde

Da oggi, mercoledì 07 febbraio 2024, le classi seconde della Secondaria di primo grado parteciperanno, sulla base di un calendario prestabilito, al torneo di ultimate frisbee, in cui ciascuna affronterà, a turno, tutte le altre. Ogni classe sarà suddivisa in quattro sottogruppi, ciascuno dei quali disputerà una frazione di gioco; la partita sarà articolata in due tempi, in entrambi dei quali si alterneranno in campo tutti e quattro i gruppi; vincerà la classe che realizzerà il punteggio più alto alla fine dei due tempi.

L’ultimate frisbee è una disciplina sportiva di origine recente: il gioco con il disco volante è nato infatti negli Stati Uniti negli anni Sessanta. In Italia si è inizialmente diffuso come semplice attività da cortile o da spiaggia, che consisteva unicamente nell’esecuzione di lanci, più o meno spettacolari, dell’attrezzo noto come frisbee. La peculiarità di questo oggetto circolare consiste fondamentalmente nelle sue particolari caratteristiche aerodinamiche che, combinate con la sua velocità di uscita e rotazione, gli consentono di realizzare traiettorie molto diversificate.

Oggi l’ultimate frisbee è diventata una vera e propria attività sportiva, nella quale due squadre contrapposte si sfidano cercando di fare “meta”: passare il frisbee ai compagni, al fine di raggiungere una particolare area del campo avversario (chiamata “area di meta”), nella quale, afferrando in modo stabile il disco, si realizza appunto una meta.

In conclusione, un simpatico aneddoto che spiega come sia nato il frisbee e l’origine del suo nome. Esso è legato alla Frisbie Pie Company, un’azienda di Bridgeport, nel Connecticut, che produceva torte e che serviva, tra gli altri, anche molti college del New England. Gli studenti universitari ebbero così modo di scoprire presto che le tortiere vuote potevano essere lanciate e catturate, costituendo un’occasione di sport e divertimento. Da qui nacque l’idea di un attrezzo di gioco, che venne poi rivisto, perfezionato e chiamato frisbee.

SABATO 13 GENNAIO 2024

L'atleta incontra le classi dell'IC Reggiolo

Francesco Messori, con la consueta disponibilità che lo distingue nella testimonianza di una vita speciale, incontra la 2ªB della scuola Secondaria e le classi quinte della scuola Primaria di Reggiolo.

Dopo una breve introduzione, Francesco offre una dimostrazione atletica giocando con i ragazzi per dimostrare come l'impegno, la disciplina, i sogni, possono far superare limiti apparentemente insormontabili.

«Tutti abbiamo dei talenti, l’importante è saperli condividere. 

Sono nato senza una gamba e fin da piccolo camminavo con una protesi che spesso toglievo. 

Ho iniziato a giocare a palla fin da piccolo nel San Prospero Calcio ma a seguito della mia disabilità mi serviva un ruolo statico, quindi giocavo in porta.

Dopo aver deciso di abbandonare definitivamente la protesi ho iniziato a utilizzare solamente le stampelle e quindi ho dovuto reimparare a camminare.

Se vogliamo riusciamo a trovare modi ingegnosi per superare i nostri limiti. 

La mia vita è proseguita utilizzando le stampelle, tuttavia non potevo giocare le partite ufficiali a causa del mio limite fisico; nonostante ciò, nel 2012 sono stato tesserato dal CSI come un ragazzo normodotato e dopo questo passaggio ho potuto iniziare a giocare le partite ufficiali ma sentivo lo svantaggio della mia disabilità a livello fisico che si riverberava nelle relazioni di gioco, e questo aspetto mi faceva divertire sempre meno.

Il mio sogno era di potermi confrontare alla pari sul campo, con altri ragazzi con la stessa disabilità.

Chiaramente ho avuto un grande supporto da parte dei miei genitori: loro mi hanno fatto vivere la mia disabilità in modo naturale, senza nascondermi allo sguardo delle persone, non mi hanno chiuso in una campana di vetro nascondendomi al mondo. 

Mia madre ha sempre supportato il mio sogno di giocare a calcio, mi ha aiutato a verificare se esistessero gruppi di calciatori per persone disabili, e in questo è stato fondamentale l’utilizzo delle tecnologie digitali. Dopo un anno dalla pubblicazione del primo post su Facebook è nato il gruppo Nazionale Calcio Amputati, inizialmente formato da una decina di persone, e nel Dicembre 2012 la squadra è stata certificata dal CSI. 

Grazie al calcio sono riuscito ad abbattere molti dei pregiudizi che le persone hanno nei confronti dei disabili: vedermi giocare con il pallone ha cambiato la prospettiva con la quale le persone mi osservano. Ora le persone guardano il mio talento, che è aumentato all’interno della mia disabilità. Nello sport è giusto entrare in campo per vincere, con convinzione, con un sano agonismo a coronamento dei sacrifici fatti per allenarsi, ma in fondo la cosa più importante per assaporare il gusto della vittoria è saper perdere.»

Se ti interessa un approfondimento riguardo la vita di Messori leggi l'Intervista a Francesco Messori.

VENER22 DICEMBRE 2023

Sfida sportiva per le classi terze

Oggi, 22 dicembre, presso la palestra comunale Magnani le classi terze della Secondaria di primo grado si sono affrontate in un torneo di badminton, uno sport di racchetta molto veloce, dalle antichissime origini orientali.

Gli alunni di ogni classe sono stati divisi in gruppi, che, a turno, si sono cimentati nella disciplina e hanno anche arbitrato i vari match (non senza qualche polemica, come avrete modo di leggere).

La redazione del giornale La Ricre@zione ha seguito l’evento, documentando il tutto e intervistando i protagonisti nelle pause tra una sfida e l’altra.

Le prime domande poste sono state relative a questa disciplina. Gli intervistati hanno riferito di averne scoperto l’esistenza a scuola, e quindi di non averla mai seguita prima e di non conoscere atleti che si dedichino a essa.

I ragazzi hanno poi dichiarato che questo sport piace loro abbastanza ma che, se avessero la possibilità di scegliere, preferirebbero disputare un torneo di basket, calcio o pallavolo; tuttavia, hanno anche affermato di divertirsi parecchio e di aver accolto con entusiasmo questa iniziativa.

Dal momento che il badmiton è una disciplina sportiva simile al tennis, è stato poi chiesto loro quale tra le due preferiscano; gli intervistati hanno scelto il primo, ma hanno affermato che non si dedicherebbero a questo sport al di fuori della scuola.

Passando poi a domande più attinenti alla giornata che stavano vivendo, si è domandato quanto allenamento abbia richiesto la partecipazione al torneo: la risposta è stata univoca, 2-3 settimane. Prendere parte a questa competizione ha suscitato nei partecipanti sentimenti di ansia e, in alcuni casi, di preoccupazione: infatti, il timore maggiore era quello di perdere oppure che l’atleta su cui puntavano si facesse male… Lo spirito competitivo cominciava dunque a farsi sentire!

Per questo, probabilmente, quando è stato chiesto se sarebbero stati felici per un amico che giocava in una squadra avversaria, qualora avesse vinto, hanno risposto di no, spiegando che ritengono che sport e amicizia debbano essere separati.

Infine, gli intervistati hanno ammesso che, se dovessero mai perdere la finale di un torneo, si arrabbierebbero e avrebbero difficoltà a riconoscere i meriti degli avversari.

Le dichiarazioni rilasciate sono state poi confermate da quanto avvenuto in campo: sono state infatti roventi le polemiche relative all’attribuzione dei punteggi e all’arbitraggio dei vari match. Alcune classi hanno protestato in maniera abbastanza vivace contro le decisioni delle squadre che arbitravano… come del resto in ogni competizione che si rispetti!

E, per concludere, ecco la classifica del torneo:

1       3B con 57 punti

2       3A con 51 punti

3       3D con 47 punti

4       3C con 45 punti

5       3E con 40 punti

Una parte della redazione al lavoro

GIOVEDÌ 14 DICEMBRE

A gennaio due momenti di confronto, nell'ambito dell'Incontro con l'atleta

Mercoledì 10 e sabato 13 gennaio 2024 saranno due date molto importanti per il nostro Istituto: per l’incontro con l’atleta sarà infatti con noi, in un momento di confronto, Francesco Messori, calciatore italiano noto, oltre che per i suoi meriti sportivi, anche per essersi fatto promotore di messaggi di speranza e lotta ai pregiudizi.

Messori, originario di Correggio, è nato senza una gamba, ma non ha mai permesso a questo suo limite fisico di impedirgli di inseguire, e poi realizzare pienamente, il suo sogno apparentemente impossibile: diventare un calciatore.

Gli ostacoli da superare non sono certo stati pochi: una volta ottenuto il tanto desiderato tesseramento, infatti, Francesco ha dovuto scontrarsi con il fatto che in Italia non esistessero squadre per atleti affetti da disabilità motoria, a differenza di altri Paesi. Ma la sua tenacia e la fiducia in sé stesso e in ciò che desiderava fare gli hanno permesso di veder nascere la prima Nazionale italiana calcio amputati, che ha collezionato negli anni importanti risultati sportivi e grandi riconoscimenti.

Della sua esperienza personale, Messori ha voluto fare un messaggio importante, rivolto soprattutto ai giovani: per questo è anche autore di un libro, Mi chiamano Messi, che vuol essere un invito alla tenacia e ad avere sempre coraggio, anche nei momenti di maggiore sconforto e debolezza, oltre che a trasformare i propri limiti in punti di forza.

E certamente questo sarà il cuore dei due momenti dell’incontro con l’atleta, che vedrà coinvolte le classi seconde della secondaria di primo grado e la cui partecipazione è aperta anche alle classi quinte della scuola primaria.