CULTURA

MERCOLEDÌ 7 MARZO 2024

Usanze e tradizioni da diversi angoli del pianeta

Ogni anno l’8 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Donna, una tradizione che trova le sue origini nei primi anni del Novecento, dapprima negli Stati Uniti e poi in Europa. Si ricordano in questa occasione le conquiste sociali e politiche del sesso femminile, ma anche le discriminazioni e le violenze di cui sono state e, purtroppo, in alcuni casi sono ancora vittime.

La prima celebrazione della Giornata della donna si tenne il 28 febbraio 1909 a New York, ma fu la Conferenza internazionale delle donne lavoratrici del 1910 a suggerire che l'8 marzo diventasse una "Giornata internazionale della donna". Nel 1975, infine, la giornata fu ufficialmente approvata da parte delle Nazioni Unite.

Da allora, la festa viene celebrata ufficialmente in moltissimi Stati, con modalità e tradizioni differenti; infatti, mentre in molti Stati il ruolo sociale delle donne è ormai riconosciuto e accettato e, di conseguenza, la festa della Donna è una festività molto celebrata e rispettata da tutti, esistono ancora zone dove, invece, questa è ancora molto lontana dall’essere proclamata nazionale ed è celebrata principalmente da gruppi di femministe, a causa del fatto che il ruolo sociale delle donne coincide ancora soltanto con quello di mogli e madri.

Italia e Spagna

In Italia, come sappiamo bene, ogni 8 marzo gli uomini regalano delle mimose alle donne che conoscono, in segno di amicizia e solidarietà: l’usanza è diffusa in famiglia, ma anche in ambito lavorativo e sociale.

Tali fiori rappresentano un omaggio alla forza e all’indipendenza della donna.

In Spagna la Festa della Donna ha caratteristiche leggermente diverse: il colore ufficiale della festività è il viola, che simboleggia la dignità e la giustizia; le donne, ma anche gli uomini, indossano sia indumenti che accessori di questo colore e si riuniscono nelle piazze delle loro città per marciare e protestare, sventolando cartelloni che incitano al rispetto dei diritti delle donne.

Stati Uniti

Il mese di marzo è il Women’s history month, interamente dedicato alla storie delle donne e alle loro battaglie nel corso degli anni per ottenere la parità dei diritti. In questa occasione viene anche rilasciata una dichiarazione ufficiale dal Presidente degli Stati Uniti, una Presidential Proclamation, per onorare e riconoscere i risultati delle donne americane nella lotta contro le discriminazioni di genere.

Cina

Qui la Giornata delle donna è diventata semplicemente un’occasione per gli uomini di esprimere il loro amore per le donne, in modo simile a San Valentino e alla festa della mamma, perdendo quindi il suo carattere sociale. Molti uomini cinesi comprano regali per le loro madri, mogli e figlie; le lavoratrici si riservano mezza giornata e vanno a fare acquisti oppure si regalano un trattamento termale.

 

Vietnam

Anche in questo Paese la festa è molto sentita; qui, però, festeggiata il 20 ottobre, per motivi legati a ricorrenze storiche molto importanti: proprio il 20 ottobre del 1930, infatti, veniva fondata l’Unione delle Donne Vietnamite, con lo scopo di combattere per il progresso del Vietnam e di ottenere la liberazione del Paese.


Colombia

In questo Paese vengono organizzate le Polladas, eventi durante i quali sono preparati e venduti piatti a base di pollo e patate, con l'obiettivo di raccogliere fondi per attività senza scopo di lucro.                                                                                                                                     

Europa orientale e Russia

In Russia, dove viene celebrata come festa nazionale, la donna viene trattata e coccolata come una regina: sono gli uomini a occuparsi delle faccende domestiche e dei figli, permettendo alle donne di godere di una giornata di riposo; a ogni donna vengono regalati fiori e cioccolatini, non solo dal marito ma anche da amici o colleghi d’ufficio.

Nei Paesi dell’Europa orientale la giornata viene identificata con la festa della mamma o anche semplicemente con l’arrivo della primavera; le donne ricevono in questa occasione come regalo il Martisor, ovvero un piccolo amuleto, sotto forma di anellino o anche pupazzetto, con un filo bianco e rosso (rispettivamente simboli dell’inverno che volge al termine e della primavera in arrivo). Negli ultimi anni però la festa si sta giustamente distinguendo dalla festa della mamma, a sottolineare ulteriormente il valore sociale della giornata.

LUNEDÌ 5 FEBBRAIO 2024

Storia della festa e città da visitare in questo periodo dell'anno

Il Carnevale è uno dei momenti dell’anno più gioiosi e spensierati per grandi e piccini. Questa festa nasce in relazione al mondo cattolico e cristiano: infatti la parola significa "astinenza dalla carne" e fa riferimento, in particolare, all'ultimo martedì prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima, durante il quale  nessuno era autorizzato a mangiare carne.

Durante tali giorni le persone potevano liberarsi da obblighi e responsabilità e dedicarsi a scherzi e giochi; inoltre, il mascheramento rendeva impossibile identificare ricchi e poveri, cancellando le distinzioni sociali.  

Il Carnevale non ha una data fissa, ma dipende da quella della Pasqua, che varia ogni anno; la stagione ha il suo picco il giovedì grasso e termina il martedì grasso, cioè quello che precede il mercoledì delle ceneri, inizio ufficiale della Quaresima. 

Secondo molte fonti, l’usanza di travestirsi risalirebbe alle feste in onore della dea egiziana Iside, alle quali partecipavano grandi gruppi mascherati; questa consuetudine continuò anche sotto l'Impero Romano: alla fine dell'anno vecchio, un uomo vestito di una pelle di capra veniva portato in processione e picchiato con bastoni. 

Anche in molte altre parti del mondo, soprattutto in Oriente, erano numerose le feste con riti e processioni in cui le persone si travestivano: ad esempio, a Babilonia  non sorprendeva vedere grandi carri, che simboleggiavano la luna e il sole mentre attraversavano la metropoli. 

In generale, lo spirito comune era quello di ribaltare la realtà attraverso la fantasia e mascherarsi da qualcosa che non si era: per questo, ancora nel Medioevo gli abitanti dei villaggi potevano divertirsi per qualche ora e sentirsi persone potenti, al punto che anche lo sciocco del villaggio avrebbe potuto indossare la corona.

CARNEVALE A VENEZIA

Il Carnevale di Venezia è il più conosciuto in Italia e nel mondo, attira moltissimi turisti, attratti dalla voglia di scoprire nuove tradizioni e storie. Quando si è a Venezia, si può fare un tour guidato della durata di circa 1 ora e mezza o 2. Durante la festa, le maschere riempiono le strade della città e, per godere appieno dell'atmosfera del Carnevale, non ci si può perdere la sfilata delle maschere nel Rio di Cannaregio. La Festa delle Dodici Marie, invece, seleziona i travestimenti più belle della città, concludendosi con il famosissimo volo dell’angelo: la seconda domenica del Carnevale, la maschera vincitrice dell'anno precedente sorvola la folla radunata a San Marco, dando il via ai festeggiamenti.

CARNEVALE A VIAREGGIO

Il Carnevale di Viareggio è famoso per i suoi bellissimi carri allegorici. I festeggiamenti della città iniziano alla fine di gennaio e durano fino all'ultima data del Carnevale. Il momento più significativo dei festeggiamenti del Carnevale della città è la sfilata dei carri allegorici nelle strade, per le principali vie: un evento da non perdere.

Se si è in città, si deve assolutamente visitare anche il Museo del Carnevale della Cittadella e di Viareggio, che permette di conoscere a fondo l'evento e la sua importanza per la storia della città nel corso dei secoli.

CARNEVALE A MILANO

Il Carnevale di Milano è famoso in Italia perché viene festeggiato 4 giorni dopo rispetto al tradizionale calendario. Il Carnevale Ambrosiano è associato al pellegrinaggio di Sant'Ambrogio, patrono di Milano, che, secondo la tradizione, ritornò in città il giovedì grasso e diede il via nello stesso giorno all'inizio dei festeggiamenti del Carnevale milanese, prolungandoli di qualche giorno. Se a Milano non ci sono cortei ufficiali e gruppi mascherati, in giro per la città è comunque possibile vedere tanti travestimenti: un altro modo per festeggiare.

CARNEVALE A CENTO

Il Carnevale che si festeggia a Cento è uno dei più famosi d'Italia. Le sue origini sono antiche, come testimoniato da alcuni affreschi del pittore seicentesco Guercino, nato proprio in questa città.

Dal 1990 la manifestazione è un evento folcloristico importante, grazie al gemellaggio con il Carnevale di Rio de Janeiro, dove, per alcuni anni, sfilavano maschere del carro vincitore dell’edizione precedente, alla presenza di celebrità internazionali.

CARNEVALE A PUTIGNANO

Il Carnevale di Putignano è uno dei carnevali più famosi del Sud Italia. Putignano si trova nella Valle d'Itria, non lontano da Bari, e ha la particolarità di avere il Carnevale più lungo del mondo: infatti, esso inizia il 26 dicembre e termina a febbraio; inoltre, dal 2006 ha luogo anche un’edizione estiva. L'ultimo giorno ha luogo la tradizionale sfilata dei carri allegorici. La maschera caratteristica della manifestazione è chiamata Farinella, dalla pietanza omonima, tipica della città.

MERCOLEDÌ 24 GENNAIO 2024

Rassegna di film, in occasione della Giornata della Memoria

IL DIARIO DI ANNA FRANK

Il diario di Anna Frank è un film del 1959 (girato quindi 14 anni dopo la morte di Anna Frank), diretto da George Stevens, che ha vinto 3 Oscar.


TRAMA

Anna nasce nel 1929 in una famiglia composta da lei stessa, la sorella maggiore Margot, il padre Otto e la madre Edith. A causa delle persecuzioni razziali, sono tutti costretti a vivere in clandestinità in una nascondiglio ad Amsterdam, insieme ad altri ebrei.

Poco prima, Anna riceve in dono da una sua amica un diario, che porta con sé nel nascondiglio: su di esso, Anna racconterà dettagliatamente i due anni che trascorrerà da reclusa.  

Anna Frank racconta la necessità di rimanere in silenzio, l’impossibilità di uscire e la paura di essere scoperti e catturati. La ragazza scrive cosa succede nel periodo del nazismo, annota i suoi pensieri e le sue sensazioni.


FRASE-SIMBOLO TRATTA DAL FILM

“Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità.”

Questa frase, scritta nel suo diario, viene ripresa nel film: delle parole molto toccanti, che provano la fiducia di Anna Frank verso il paese e le future generazioni, nonostante il tragico momento che stava vivendo.

Il Diario di Anna Frank (1959) è visibile in versione integrale su YouTube

La vita è bella è visibile in streaming su Netflix

LA VITA E’ BELLA

Ci troviamo in Toscana, nella seconda metà degli anni Trenta. 

La felicità di Guido e Dora viene spezzata dalle leggi contro gli ebrei: il giovane ragazzo, insieme alla moglie e al figlio Giosuè, viene portato in un campo di concentramento. Per salvarlo dall’orrore che li circonda, Guido fa credere a Giosuè che tutto ciò che vedono sia un enorme gioco, in cui dovranno affrontare terribili prove per vincere uno stupendo premio. 

Un film molto bello per tutta la famiglia, che narra in modo leggero i tragici eventi legati alla Shoah.


DIALOGO-SIMBOLO TRATTO DAL FILM

Giosuè: "Papà, non ho trovato nessuno degli altri bambini e una signora è venuta a dirmi di fare una doccia".

Guido: "Buona idea, vai a farti una doccia..."

CORRI, RAGAZZO, CORRI


Fuggito dal ghetto di Varsavia con l’aiuto del padre, Yoram Srulik, un bambino ebreo di otto anni, si finge un orfano polacco per sfuggire alle truppe naziste. Con il finto nome di Jurek, tenta in ogni modo di essere coraggioso e di sopravvivere nella foresta, sperando di trovare una casa o una fattoria in cui ottenere del cibo in cambio del suo lavoro. Sarà anche consegnato ai nazisti, da cui riuscirà fortunatamente a scappare, continuando dolorosamente la sua fuga verso la libertà. Durante il suo cammino, entrerà in contatto con degli uomini e delle donne disposti ad aiutarlo, evitando così la morte fino alla fine delle ostilità.


FRASE-SIMBOLO TRATTA DAL FILM

“Non ti dimenticare mai che sei ebreo”.

Corri, ragazzo, corri è visibile su Google Play

Il bambino con il pigiama a righe è visibile su diverse piattaforme streaming, tra cui Netflix e Amazon Video.

IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE


Il bambino con il pigiama a righe narra dell’amicizia tra Bruno, un bambino di otto anni figlio di un comandante nazista, ignaro degli orrori della guerra mondiale, e Shmuel, un suo coetaneo ebreo rinchiuso in un campo di concentramento.

Un film pieno di significato, per un pubblico adulto e non.


DIALOGO-SIMBOLO TRATTO DAL FILM

Dialogo tra Bruno e Shmuel:

B: “Potresti venire a cena da noi una sera, ti va?”

S: “No, io credo di no, come passo la rete?”

B: “Ma questa è per non far scappare gli animali, no?”

S: “Gli animali? No, è per non far scappare le persone!”

B: “Cioè, vuoi dire che tu non puoi uscire? Perché? Hai fatto qualcosa che non va?”

S: “Io sono Ebreo”.

GIOVEDÌ 11 GENNAIO 2024

di Francesca Ambrosoli con Luisa Bove


Staffetta di lettura nelle classi terze della Scuola Secondaria 

Nell’ambito delle iniziative intraprese dal nostro Istituto per promuovere il concetto di legalità tra gli studenti, uno dei prossimi momenti prevede la lettura del libro di Francesca Ambrosoli, Giorgio Ambrosoli. Dolore, orgoglio, memoria, San Paolo Edizioni 2022: le classi terze della secondaria di primo grado, infatti, saranno in queste settimane impegnate in una staffetta di lettura, che consentirà loro di conoscere la figura di Ambrosoli e apprezzarne l’impegno e l’integrità morale.

Nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, guidata sino al momento del fallimento dal banchiere Michele Sindona, Ambrosoli scelse di assolvere con onestà e rettitudine il proprio compito, non cedendo a minacce e ricatti divenuti sempre più pressanti e pagando con la vita il suo impegno e le sue decisioni.

Il libro, scritto dalla figlia Francesca con la giornalista Luisa Bove, si sofferma molto sulla figura paterna, ne ripercorre la vicenda e ne fornisce, allo stesso tempo, un bellissimo ritratto privato e quotidiano. Parallelamente, esso ha però il grande merito di far conoscere ai lettori anche ciò che è scaturito da questa vicenda; e lo fa da un inedito punto di vista: quello di una famiglia (di cui l’autrice si è fatta portavoce) che ha dovuto fronteggiare il dolore e lo smarrimento causati dall’assenza, ma che ha provato ben presto orgoglio ed è diventata consapevole della necessità di promuovere la memoria, per una lotta sempre più incisiva contro ogni forma di criminalità organizzata.

Proprio da tale urgenza nasce l’impegno di Francesca Ambrosoli, che ha fatto dell’incontro con le giovani generazioni uno dei punti fermi della sua attività di diffusione della memoria del padre; ciò è testimoniato dalla terza sezione del libro, nella quale sono state raccolte impressioni, pensieri e riflessioni degli studenti che lei stessa ha incontrato nel corso degli anni. 

Ed è per questo che l’autrice sarà con noi il prossimo 20 gennaio, in un momento di scambio e confronto con gli alunni delle classi terze della secondaria, alle quali si rivolgerà, raccontando la vicenda di un uomo che, pur amando la propria famiglia e consapevole dei rischi cui si esponeva, non ha esitato a cogliere quella che considerava un’occasione unica di fare qualcosa per il Paese

GIOVEDÌ 28 DICEMBRE 2023

Origine e diffusione in Italia di una delle tradizioni natalizie più famose e amate

In questo periodo natalizio, ogni città si colora di luci scintillanti e simboli che rimandano alla festività che viene celebrata; molte case vengono abbellite e decorate, con grande gioia e partecipazione dei più piccoli, felici di allestire albero e presepe, diventati veri e propri emblemi della nascita di Gesù.

Anche la nostra città si è accesa di luci ed è stata addobbata per festeggiare la ricorrenza: un albero rallegra la piazza, varie luminarie accendono le vie principali e, presso due dei luoghi-simbolo di Reggiolo, il teatro Rinaldi e la chiesa principale, sono stati allestiti presepi che celebrano la Natività. 

Proprio di quest’ultima tradizione vogliamo qui indagare l’origine: come è nato il presepe? Esso fu, sin da subito, presente in affreschi e dipinti, in cui il pittore era solito rappresentare la scena descritta nei testi sacri in occasione della nascita di Gesù. 

I primi allestimenti con questo soggetto, invece, risalgono al Duecento, periodo in cui il poeta e religioso San Francesco D’Assisi, tornato da un viaggio in Palestina, volle ricostruire anche in Italia (più precisamente a Greccio) il magico paesaggio da lui visto: è per questo che proprio lui viene considerato l’ideatore dell’usanza, che ancora oggi noi manteniamo in vita.

Nel corso del tempo, e in particolare durante il Quattrocento, la scena della Natività divenne sempre più popolare, soprattutto nelle chiese del centro Italia e dell’Emilia Romagna, dove rappresentare la nascita di Gesù era ormai diventato un rito. 

Nel secolo successivo l’usanza si diffuse fino al Regno di Napoli, dove si ritiene sia nato il presepe moderno: qui, infatti, fu costruita una versione plastica con statuine realizzate con materiali poveri. 

Dal XVII secolo il presepe iniziò a essere considerato un vero e proprio ornamento per ogni abitazione: le persone iniziarono a realizzarne uno nel salotto di casa, in occasione del Natale.

Nel corso del 1700 si ebbe la definitiva affermazione di questa rappresentazione: nacquero diverse versioni delle sculture, ciascuna tipica di ogni regione italiana; a Napoli, diventata ormai il polo principale di questa tradizione, le famiglie nobili  facevano delle vere e proprie competizioni per vedere chi avesse il presepe più bello e sfarzoso.

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento il presepe fu consacrato come simbolo delle feste natalizie, arrivando nelle case e nei salotti delle famiglie borghesi. 

Tale usanza è ancora oggi viva: le famiglie si divertono a realizzare il presepe con decorazioni creative e visionarie, talvolta aggiungendo personaggi di attualità o totalmente estranei alla tradizione, segno del fatto che, oltre alle chiese e alle case, la rappresentazione della nascita di Gesù occupa un posto importante anche nel cuore delle persone.

IL PRESEPE ALLESTITO DAVANTI AL TEATRO RINALDI 

IL PRESEPE ALLESTITO PRESSO LA CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA 

SABATO 25 NOVEMBRE 2023


Ogni donna merita un uomo che le rovini il rossetto, 

non il mascara

Marilyn Monroe

La fusione di scrittura poetica e immagini ha permesso ai ragazzi di entrare in contatto con loro stessi e con le loro emozioni che, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, sono esplose in un turbinio di dolore e rabbia nei confronti di chi scambia la gelosia, la possessività e il controllo con l’amore. 

Attraverso le loro creazioni artistiche, essi hanno voluto gridare a gran voce per dire: “Basta!”, per dire: “Stop alla violenza di genere!”. 

Ancora una volta i giovani lanciano un grido d’allarme che porta gli adulti a riflettere sul tema.                                                                        

Lo dobbiamo a tutte le donne vittime di sopraffazione, violazione e oppressione.

DOMENICA 12 NOVEMBRE 2023

Un Tuffo nei Libri: la Classe 3E porta la magia delle storie alla 1E

Con grande entusiasmo, vi vogliamo raccontare l'avventura straordinaria vissuta grazie all'iniziativa "Io Leggo Perché". Questa iniziativa ha dato vita a una settimana di letture coinvolgenti che ha abbracciato tutte le classi della scuola Primaria. Durante questa settimana magica, tutte le classi, inclusa la nostra 3E, hanno avuto il privilegio di partecipare a emozionanti letture. Siamo stati guidati sia da lettrici volontarie, vere maghe delle parole, che condividono con noi il loro amore per la lettura, sia da altre classi. È stato un momento speciale in cui ci siamo immersi nelle storie, condividendo la magia delle parole e intraprendendo un vero viaggio attraverso le pagine dei libri.

Noi, bambini di 3E, abbiamo avuto l'onore di leggere per la classe 1E, portando con noi la magia dell'albo illustrato "La Zattera” di L. Salemi. Questo libro è il coinvolgente racconto che esplora il delicato tema di chi deve lasciare dietro di sé luoghi amati e affetti preziosi, sottolineando che ogni bambino porta nella sua valigia sogni, desideri e speranze, condividendoli con chi gli sta vicino. "La Zattera" parla anche di accoglienza e amicizia, due cose fondamentali nella vita di ognuno di noi, che diventano ancora più speciali quando le condividiamo con gli amici e le persone a cui vogliamo bene. Con grande entusiasmo, stiamo aspettando i libri che le famiglie doneranno alla scuola, sapendo che ognuno di essi diventerà un tesoro prezioso sulla nostra zattera letteraria.

Continueremo questo magico viaggio insieme attraverso le pagine dei libri, perché ogni storia letta è come una chiave magica che apre porte speciali nella nostra mente, rendendo la nostra avventura ancora più straordinaria e ricca di scoperte.

Classe 3E

Scuola Primaria

LUNEDÌ 6 NOVEMBRE 2023

di Tina Montinaro


Staffetta di lettura nelle classi prime, seconde e terze della Scuola Secondaria.

Tra le iniziative che, nel corso di questo anno scolastico, arricchiranno la nostra crescita personale e culturale, un ruolo di primo piano è senz’altro occupato dall’incontro con l’autore: un momento in cui tutti noi avremo l’opportunità di conoscere e confrontarci con un narratore, del quale, nel corso dell’anno, viene letta un’opera.

Quest’anno a essere tra noi sarà Tina Montinaro, autrice del libro Non ci avete fatto niente: una donna che ha scelto di dare la propria testimonianza personale su un tema importante, delicato e centrale per la società italiana, come quello della mafia, dando risalto, nella narrazione, anche alla fragilità umana. E ha scelto di farlo rivolgendosi ai giovani lettori di oggi, consapevole del fatto che saranno loro gli adulti di domani, cioè coloro che potranno migliorare il nostro mondo e la società del futuro.

Tina è la vedova di Antonio Montinaro, poliziotto e caposcorta di Giovanni Falcone; con il giudice, ucciso il 23 maggio 1992, Montinaro ha condiviso non solo la lotta alla criminalità organizzata, ma anche e soprattutto il tragico destino. 

Per queste ragioni, Tina Montinaro è portavoce diretta di un periodo che ha visto tante persone sacrificare la propria vita agli ideali superiori della lotta alla mafia e della giustizia sociale. 

L’incontro con l’autrice, combinato alla lettura del testo e alla riflessione sulla tematica che contiene, può rappresentare l’occasione per comprendere che, come dice Giulia, una ragazza di 15 anni di Palermo, “la mafia è come un’erba infestante. Cresce dovunque e viene portata in giro dal vento, uccidendo le altre piante”

Ma, allo stesso tempo, ci auguriamo che questa iniziativa possa, in qualche modo, fungere da diserbante.