Intervista sul mare a un pescatore

In riferimento all' "Il mare", ho voluto far conoscere ai lettori com'erano le tradizioni della pesca condotta nel nostro paese, attraverso l'intervista di un pescatore di Marina di Gioiosa.

Quali erano le tradizioni del mare? Ovvero un pescatore riconosceva le condizioni meteorologiche che permettevano la buona pesca?

Di sicuro non è come ora che il meteo del mare e le condizioni del mare lo conoscono tramite il meteo una volta si radunavano tutti sul lungomare guardavano il mare, il cielo e da lì capivano che il giorno dopo era una buona uscita di pesca. Non è sicuramente come una volta, perchè non avevano tutti gli strumenti che ci sono ora, ma, comunque riuscivano sempre a capire il giorno che si poteva uscire con le piccole barche (perché qua da noi non è che c'erano grosse barche) riuscendo a capire che era un'ottima giornata di pesca.

Quanti tipi di pesca c'erano?

Qui nel nostro piccolo paese Gioiosa Marina, si usciva di solito sempre a fare la pesca soprattutto delle Alici, del Pesce Azzurro. Diciamo che piano piano poi ci siamo accorti che c'era anche gambero, aragoste e tanti tipi di pesce.

Quali erano gli attrezzi usati per pescare?

Per il Pesce Azzurro si usava il cianciuolo qui da noi, almeno quello c'era e c'è ancora oggi, poi naturalmente il conso per altri tipi di pesca; per il pesce spada, per il merluzzo e via dicendo.

Si pescava di più unaS volta rispetto ad oggi?

Si pescava più una volta, anche se oggi ci sono le attrezzature più moderne, le tecnologie, però adesso c'è la mancanza del pesce.

Com'era la vita del Pescatore?

La vita da pescatore era diciamo dura, perché ti dovevi svegliare la mattina presto per andare a tirare le reti, col freddo, col sole e, il giorno prima dovevi andare a calarle, come si dice qui da noi e, poi la mattina più o meno vedevi il pescato che c'era.

Ogni Pescatore come divideva il pescato?

Qui da noi, di solito, con le barche piccole erano in due e, li dividevano tra di loro, poi nelle barche più grosse chi era il capitano aveva due parti perché aveva la barca e le attrezzature per la pesca quindi la divisione veniva fatta: ogni Pescatore prendeva una parte e, il capitano della Barca ne prendeva due.

Puoi darci un consiglio per invogliare oggi i giovani a considerare piacevole il lavoro del Pescatore?

Sarebbe un po' difficile, perché adesso i tempi sono cambiati e, comunque la vita da pescatore è sempre una bella vita ma faticosa. Penso che i giovani di oggi devono studiare e cercare di andare avanti nella vita e, non credo che la vita del Pescatore andrebbe bene adesso. Comunque, oggi con le nuove tecnologie sulle barche, sulle navi, sarebbe più semplice il mestiere del pescatore, ma, penso che serve sempre studiare. Questo è il mio consiglio per la nuova generazione.

Ogni mestiere, un tempo era semplice tramandarlo, perchè nonostante le difficoltà e i sacrifici, la maggior parte delle famiglie non poteva permettersi di far andare avanti nello studio i propri figli. Oggi, penso che i lavoratori antichi sono visti, da noi giovani, come un hobby, in questo caso la pesca, che data l'imprevedibilità del tempo, non garantisce una sicurezza economica, perciò concordo con il pescatore intervistato che consiglia di studiare e andare avanti nella vita, sperando di realizzare qualcosa di meglio o più sicuro, senza però tralasciare la curiosità o avere la capacità di sapere e imparare ciò che una volta rendeva felici tante famiglie.

Direttore responsabile: Sofia Simari

Caporedattore: Francesco Scali

Hanno collaborato: Alessandro Tirotta, Marta Barbero, Salvatore Aquino e Chiara Vassicuro.


Classe: IIIB