Oggi i Nuovi Media, soprattutto se riferiti all’utilizzo che ne fanno i giovani, sono spesso associati al problema della sicurezza; infatti, se da un lato essi offrono ampie opportunità di comunicazione, scambio e apprendimento, è anche vero che siamo di fronte a una realtà complessa e apparentemente priva di regole, nella quale trovano spazio contenuti e comportamenti potenzialmente dannosi per lo sviluppo dei più piccoli.
I ragazzi e le ragazze, pur essendo spesso tecnicamente competenti, tendono a non cogliere le implicazioni dei loro comportamenti, e tale fenomeno è tanto maggiore quanto è più forte il coinvolgimento emotivo nell’utilizzo dei Nuovi Media. È questo spesso il terreno fertile tramite cui certi rischi possono diventare concreti.
Tra i principali, sia di carattere comportamentale che di matrice tecnica, ricordiamo:
Il problema della “sicurezza”, associato all’utilizzo dei Nuovi Media da parte dei giovani, non è riconducibile esclusivamente all’esistenza in sé di alcuni rischi, più o meno gravi e insidiosi, ma anche alla possibilità che l’utilizzo di tali strumenti tecnologici, nell’economia della giornata di bambini e adolescenti, cominci a prevalere a scapito di spazi di aggregazione concreti, di attività sociali, ricreative, sportive. Quando, soprattutto, i ragazzi cominciano a soddisfare attraverso questi strumenti, bisogni profondi che dovrebbero trovare risposta nella vita reale (nel caso in cui, per esempio, risulta loro preferibile flirtare online piuttosto che con i propri coetanei in carne e ossa, ecc.), quando cioè ne fanno un utilizzo sostitutivo anziché integrativo in tal caso, il ruolo dei Nuovi Media diventa eccessivo sia quantitativamente che qualitativamente, in quanto per crescere è necessario sviluppare relazioni significative con persone in carne ed ossa, cui legarsi affettivamente, e apprendere e sperimentarsi concretamente all’interno di contesti sociali reali.
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