Il cibo e la pubblicità

Storia di Slamp

II giorno che "Slamp" venne posta in vendita nei centri commerciali e nei supermercati nazionali fu segnato in rosso sul calendario del presidente della "DolceMiele s.p.a.": quel giorno sarebbe stato ricordato come un giorno di festa!

Le vendite andarono subito alle stelle e il prodotto venne esaurito in pochi giorni. Gli scaffali vuoti dei supermercati raccoglievano le lacrime dei bambini italiani rimasti a mani vuote e a bocca

asciutta. La campagna pubblicitaria, che aveva preceduto la commercializzazione della "merendina del nuovo secolo" (così la definiva il presidente), era costata un patrimonio. Un'orda di disegnatori, grafici, pubblicisti, giornalisti aveva lavorato,discusso, litigato, disegnato, cancellato, riprovato a

disegnare per un intero anno, per dare alla luce la più accattivante pubblicità che colpisse il cuore e la testa dei consumatori sotto i dodici anni... ma ne era valsa la pena. In pochi giorni ogni stipetto di ogni cucina di ogni casa d'Italia ospitava una confezione di "Slamp"!

La produzione fu presto aumentata: le macchine della "DolceMiele s.p.a." lavorarono a ritmi vertiginosi (secondo il presidente) e disumani (secondo gli operai). Gli scaffali venivano colmati di merendine e poi svuotati da mamme e bambini con ritmi febbrili. I bambini d'Italia consumavano "Slamp" a colazione, merenda e dopo cena come dessert; i bambini d'Italia ingrassavano per la gioia delle mamme italiane: un solo prodotto, come decantava la pubblicità, aveva proprietà nutrizionali

ed energetiche. Il boom però durò poco; nel giro di un paio di mesi le vendite calarono sensibilmente, fino al crollo totale e definitivo del mito e delle vendite di una merendina. Furono convocate fior di riunioni alla "DolceMiele s.p.a." per comprendere la causa che aveva portato prima al successo, e poi a una fine prematura,il prodotto culinario dell'anno. In men che non si dica

vennero licenziati i pubblicisti, ne furono assunti altri che prepararono una eccellente campagna pubblicitaria con nuovi simpatici e fantasiosi animaletti che trangugiavano voracemente merendine dalla sera alla mattina... ma a nulla valsero gli sforzi di uno stuolo di lavoratori che ogni sera guardava il grafico delle vendite con sconforto.

Fu allora deciso di intervistare i bambini. Fu preparato un questionario da proporre a un campione di bambini dai sei ai dodici anni. Un gruppo di psicologi preparò le domande che avrebbero dovuto indagare su cosa non piaceva ai giovani consumatori. Fu posta una domanda su ogni aspetto della pubblicità: televisiva, radiofonica e della carta stampata;fu chiesto se piacevano i personaggi che pubblicizzavano la merendina, i colori, le battute, l'ambientazione, si indagò persino sul numero delle parole che componevano la pubblicità: troppe parole forse, si dissero, non invogliano

i bambini a leggere.

Poi venne il giorno della prova per la "DolceMiele s.p.a." I bambini furono convocati in una grande stanza asettica, su alcuni tavoli erano state disposte schiere di merendine "Slamp" che i bambini disdegnarono. Il questionario fu distribuito, i bambini lo completarono e poi se ne andarono. Era giunta l’ora della verità: gli psicologi e il presidente, con lo sguardo scorsero i fogli compilati dai bambini: nulla. Tutto andava bene ed era gradito: colori, personaggi, disegni…solo un bambino aveva scritto qualcosa di non richiesto, in fondo alla pagina, qualcosa di semplice e non atteso che sconvolse e stupì gli psicologi: “ non è buona!”.

IL SEGRETO DEL SUCCESSO E' LA QUALITA', NON LA PUBBLICITA'