LISIMACO Avete dunque visto combattere l'uomo in armi, Nicia e Lachete. Il motivo per cui vi abbiamo chiesto, io e Melesia che è qui, di venirlo a vedere insieme a noi, prima non ve lo abbiamo detto, ma ora ve lo diremo. Crediamo infatti che almeno di fronte a voi sia necessario parlare con tutta franchezza. Vi sono in effetti alcuni che ridono di tali esercizi; e qualora uno voglia consigliarsi con loro, non dicono ciò che pensano, ma, cercando di indovinare quello che ha in mente chi li consulta, dicono cose diverse dalla loro opinione. Ritenendovi noi, invece, capaci di giudicare e, una volta giudicato, di dire con schiettezza quel che a voi sembra, vi abbiamo perciò chiamato a consiglio sulle questioni di cui vogliamo mettervi a parte.
ἔστιν [179] [a] οὖν τοῦτο, περὶ οὗ πάλαι τοσαῦτα προοιμιάζομαι, τόδε. ἡμῖν εἰσὶν ὑεῖς οὑτοιί, ὅδε μὲν τοῦδε, πάππου ἔχων ὄνομα Θουκυδίδης, ἐμὸς δὲ αὖ ὅδε ‑ παππῷον δὲ καὶ οὗτος ὄνομ' ἔχει τοὐμοῦ πατρός· Ἀριστείδην γὰρ αὐτὸν καλοῦμεν ‑ ἡμῖν οὖν τούτων δέδοκται ἐπιμεληθῆναι ὡς οἷόν τε μάλιστα, καὶ μὴ ποιῆσαι ὅπερ οἱ πολλοί, ἐπειδὴ μειράκια γέγονεν, ἀνεῖναι αὐτοὺς ὅτι βούλονται ποιεῖν, ἀλλὰ νῦν δὴ καὶ ἄρχεσθαι αὐτῶν ἐπιμελεῖσθαι καθ' ὅσον οἷοί τ' ἐσμέν. εἰδότες οὖν καὶ [b] ὑμῖν ὑεῖς ὄντας ἡγησάμεθα μεμεληκέναι περὶ αὐτῶν, εἴπερ τισὶν ἄλλοις, πῶς ἂν θεραπευθέντες γένοιντο ἄριστοι· εἰ δ' ἄρα πολλάκις μὴ προσεσχήκατε τὸν νοῦν τῷ τοιούτῳ, ὑπομνήσοντες ὅτι οὐ χρὴ αὐτοῦ ἀμελεῖν, καὶ παρακαλοῦντες ὑμᾶς ἐπὶ τὸ ἐπιμέλειάν τινα ποιήσασθαι τῶν ὑέων κοινῇ μεθ' ἡμῶν. ὅθεν δὲ ἡμῖν ταῦτ' ἔδοξεν, ὦ Νικία τε καὶ Λάχης, χρὴ ἀκοῦσαι, κἂν ᾖ ὀλίγῳ μακρότερα. συσσιτοῦμεν γὰρ δὴ ἐγώ τε καὶ Μελησίας ὅδε, καὶ ἡμῖν τὰ μειράκια παρασιτεῖ.
c] ὅπερ οὖν καὶ ἀρχόμενος εἶπον τοῦ λόγου, παρρησιασόμεθα πρὸς ὑμᾶς. ἡμῶν γὰρ ἑκάτερος περὶ τοῦ ἑαυτοῦ πατρὸς πολλὰ καὶ καλὰ ἔργα ἔχει λέγειν πρὸς τοὺς νεανίσκους, καὶ ὅσα ἐν πολέμῳ ἠργάσαντο καὶ ὅσα ἐν εἰρήνῃ, διοικοῦντες τά τε τῶν συμμάχων καὶ τὰ τῆσδε τῆς πόλεως· ἡμέτερα δ' αὐτῶν ἔργα οὐδέτερος ἔχει λέγειν. ταῦτα δὴ ὑπαισχυνόμεθά τε τούσδε καὶ αἰτιώμεθα τοὺς πατέρας ἡμῶν ὅτι ἡμᾶς μὲν [d] εἴων τρυφᾶν, ἐπειδὴ μειράκια ἐγενόμεθα, τὰ δὲ τῶν ἄλλων πράγματα ἔπραττον· καὶ τοῖσδε τοῖς νεανίσκοις αὐτὰ ταῦτα ἐνδεικνύμεθα, λέγοντες ὅτι εἰ μὲν ἀμελήσουσιν ἑαυτῶν καὶ μὴ πείσονται ἡμῖν, ἀκλεεῖς γενήσονται, εἰ δ' ἐπιμελήσονται, τάχ' ἂν τῶν ὀνομάτων ἄξιοι γένοιντο ἃ ἔχουσιν. οὗτοι μὲν οὖν φασιν πείσεσθαι· ἡμεῖς δὲ δὴ τοῦτο σκοποῦμεν, τί ἂν οὗτοι μαθόντες ἢ ἐπιτηδεύσαντες ὅτι ἄριστοι γένοιντο.
Ecco dunque il problema per cui sto tirando in lungo questo preambolo: qui ci sono i nostri figli, questo è di Melesia, e ha un nonno di nome Tucidide, e questo è il mio, che pure ha il nome del nonno, di mio padre (lo chiamiamo infatti Aristide); abbiamo dunque deciso di prenderci cura di loro nel modo migliore possibile, e di non fare come i più, che quando i figli diventano giovinetti, lasciano far loro quel che vogliono; ma vogliamo piuttosto cominciare sin da ora a prenderci cura di loro per quanto ne siamo capaci. Sapendo dunque che anche voi avete figli pensiamo che, se c'è qualcuno che si preoccupa di come potrebbero esser curati per divenire eccellenti, quelli siate voi. Se però non avete rivolto spesso la vostra attenzione a un problema del genere, vi ricordiamo che non bisogna trascurarlo, e vi invitiamo a unirvi a noi nel prenderci in qualche modo cura dei figli. Bisogna, Nicia e Lachete, che sentiate da cosa hanno avuto origine queste nostre opinioni, anche se questo prenderà un po' di tempo. Io e Melesia, infatti, consumiamo i pasti in comune, e i nostri ragazzi mangiano accanto a noi. Come dunque dicevo all'inizio del discorso, vi parleremo con tutta franchezza. Ciascuno di noi, infatti, ha da raccontare ai giovinetti molte belle imprese del proprio padre, quante essi fecero in guerra e quante in pace, amministrando gli affari degli alleati e quelli di questa città. Nessuno di noi però ha imprese nostre da raccontare. Di questo ci vergogniamo di fronte a loro e imputiamo ai nostri padri di averci lasciato vivere nell'ozio, appena diventati giovinetti, occupandosi invece degli affari degli altri. E proprio questo portiamo come esempio a se non si prendranno cura di se stessi e non ci ubbidiranno, vivranno senza gloria, mentre se avranno cura di se stessi, diventeranno probabilmente degni dei nomi che portano. Loro dunque dicono che ci ubbidiranno. E perciò noi esaminiamo que cosa debbano imparare o di che cosa debbano occuparsi per divenire eccellenti.
Qualcuno allora ci ha proposto tra l'altro questa disciplina, dicendo che sarebbe bello per un giovane imparare a combattere in armi; ed elogiava co- stui, che ora voi avete visto esibirsi, consigliandoci inoltre di andarlo a vedere. Ci è sembrato dunque necessario andare a vedere quest'uomo e portarci dietro anche voi sia come spettatori, sia al contempo come consiglieri e compartecipi, qualora lo vogliate, della cura dei figli. Questo è ciò di cui volevamo mettervi a parte. Ora dunque sta a voi consigliarci, sia a proposito di questa disciplina, se è necessario impararla o no, sia a proposito di altre, se avete qualche insegnamento o occupazione da raccomandarci per un giovane, e dirci che ne farete della nostra proposta di associazione