È un dialogo:
aporetico: in cui cioè la questione posta - la definizione di 'coraggio' - non viene trovata
apologetico: in cui la figura di Socrate viene esaltata e riabilitata rispetto alle accuse che gli venivano fatte di aver corrotto i giovani ateniesi
definitorio/aretaico: in cui si discute cioè della virtù e si cerca di definirla in tutto o in parte (il coraggio)
maieutico: in cui si cerca di far partorire la verità ai partecipanti al dialogo
Fa parte della teatralogia V insieme con Teage, Carmide e Liside.
La data fittizia del dialogo si situa fra il 424 (battaglia di Delio, menzionata da Lachete) e il 418 a.C. (morte di Lachete nella battaglia di Mantinea); circa la data di composizione non ci sono certezze: sotto il profilo stilometrico è considerato un dialogo giovanile, probabilmente risale agli anni 385-80.
Il dialogo è privo di cornice: è un dialogo drammatico, in cui cioè i personaggi si scambiano le battute come nei testi drammaturgici.
Interlocutori del dialogo sono:
LISIMACO: figlio di Aristide, politico e militare ateniese, celebre avversario di Temistocle.
MELESIA: figlio di Tucidide, protagonista della vita politica ateneiese, conservatore
LACHETE: stratega ateniese della prima spedizione in Sicilia (427) e poi della battaglia di Mantinea, in cui trovò la morte.
NICIA: importante uomo politico ateniese, continuatore della politica di Pericle, stratega durante la guerra del Peloponneso, artefice della pace del 421, che prende il nome proprio da lui
SOCRATE: in questo dialogo è ancora giovane e sconosciuto
Ecco un notebook LM con alcune fonti su padri e figli nel mondo greco