"A. I. DAVIDSON: Nell'Antichità spiccano sei scuole di filosofia: platonismo, aristotelismo, stoicismo, cinismo, epicureismo e scetticismo, ognuna con i suoi esercizi spiritua- li caratteristici. Queste scuole si differenziano anche per la scelta di un modo di vivere molto particolare. La scelta di un modo di vivere, di un atteggiamento esistenziale, rappresenta in qualche modo la specificità di ogni scuola. Che cos'è un modo di vivere filosoficamente e che rapporto esiste tra la scelta filosofica di un modo di vivere e la vita quotidiana?
P. HADOT: Il modo di vivere filosofico è semplicemente il comportamento del filosofo nella vita quotidiana. Per esempio, uno stoico romano dell'epoca repubblicana, Quinto Muzio Scevola, governatore della provincia d'Asia, si faceva un punto d'onore, a differenza dei suoi predecessori, di pagarsi il soggiorno in Asia di tasca propria, obbligando quanti lo circondavano a fare altrettan- to e cosí mettendo fine agli eccessi degli esattori di imposte romani. Gli stoici della famiglia degli Scevola furono inoltre gli unici ad applicare a se stessi le leggi promulgate contro il lusso. Nella vita quotidiana avevano dunque un'austerità, un rigore morale che gli altri non avevano. Evidentemente qui parlo soprattutto di un atteggiamento morale, ma ciò può estendersi ad altri ambiti, cosí come del resto c'è un comportamento caratteristico di ogni scuola. Ci sarebbe da fare una ricerca che non è mai stata compiuta in modo esaustivo: come gli autori comici, e dunque la gente del popolo, vedono le diverse scuole di filosofia. Per esempio, i platonici erano considerati come orgogliosi, con il "sopracciglio altezzoso" come dice anche Epitteto. Gli epicurei, invece, si pensava che non dell'immagine che ci si fa oggi dell'epicureismo erano giudicati come persone che conducevano una vita molto semplice. Gli stoici erano ritenuti esageratamente seri. Gli unici a non farsi notare erano gli scettici, perché erano dei conformisti. Ebbene, questo è l'aspetto esteriore, visto dagli autori comici.
Si può capire facilmente come la filosofia potesse essere un modo di vivere se si pensa ai cinici, che non svilupparono nessuna dottrina, che non insegnarono niente, ma si accontentarono di vivere secondo un certo stile. Tutti conoscono la storia di Diogene nella botte. Erano persone che rifiutavano le convenzioni della vi ta quotidiana, la mentalità corrente della gente comu- ne. Si accontentavano di ben poco, mendicavano, erano molto impudichi, si masturbavano in pubblico. Il loro modo di vivere era un ritorno alla natura non civilizzata. Senza spingersi fino a questi casi limite, tutte le scuole filosofiche si distinguevano soprattutto per la scelta di un modo di vivere".
Da: La filosofia come modo di vivere - Pierre Hadot, 2008 Piccola Biblioteca Einaudi