Pellegrino Parmense

Il territorio di Pellegrino Parmense risultava abitato forse già nel IV millennio a.C., quando probabilmente furono intraprese le prime coltivazioni di alcuni appezzamenti di terreno nei pressi del torrente Stirone, come parrebbe dimostrare un'accetta di pietra levigata ritrovata nel XIX secolo nei dintorni della frazione di Ceriato.

Sicuramente nell'età del bronzo, a cavallo tra il II e il I millennio a.C., sorsero i primi insediamenti umani sul monte Pietranera; i Liguri vi realizzarono tra il IV e il III secolo a.C. una necropoli, rinvenuta nel 1876 nei pressi di Besozzola.

I Romani preferirono le zone più pianeggianti, ove fondarono i fundi (tenute agricole) di Carigenum (Careno), Gragnanos (Gragnano), Marianum (Mariano) e infine Luciliani (Lusignani) alle pendici del monte Santa Cristina sulla cui sommità sono presenti resti di un eremo.

In seguito, i Longobardi si stanziarono nella zona del castello, ove sono state rinvenute alcune vestigia dell'antico popolo.

Nel 981 l'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone II di Sassonia investì del feudo di Pellegrino, che elevò al rango di marchesato, l'obertengo Adalberto di Baden, che avviò la costruzione del castello; i suoi due figli Umbertino e Bertoldo diedero origine all'importante casata dei Pallavicino.

Nei secoli seguenti il territorio fu più volte conteso dai parmigiani e dai piacentini.

Il marchese Oberto II Pallavicino, feroce condottiero ghibellino, nel 1249 fu investito dall'imperatore Federico II di Svevia di numerosi castelli del Parmense, che costituirono il primo nucleo del potente Stato Pallavicino; sottomise inoltre i guelfi parmigiani che, non riuscendo a impadronirsi del castello, furono costretti a riconoscergli una pensione di 1000 lire imperiali.

Nel 1428 le truppe del duca di Milano Filippo Maria Visconti, guidate dal capitano di ventura Niccolò Piccinino, ebbero la meglio sulle difese del maniero; il marchese Manfredo Pallavicino fu arrestato e costretto sotto tortura a confessare di aver congiurato contro il duca, che lo condannò a morte e incamerò tutti i suoi beni. Nel 1438 il feudo di Pellegrino, ridotto a contea, fu assegnato al Piccinino, che fortificò la rocca con una nuova cinta muraria.

Nel 1449 il condottiero Alessandro Sforza conquistò il castello, che nel 1472 fu acquistato da Gabriella Gonzaga, moglie di Corrado Fogliani, fratello per parte di madre del duca Francesco Sforza; il feudo venne nuovamente elevato a marchesato e assegnato al cugino Lodovico Fogliani, al quale concesse inoltre la facoltà di aggiungere al proprio il cognome Sforza.

L'ultimo marchese Giovanni Fogliani Sforza d'Aragona, privo di figli maschi, nel 1759 rinunciò ai propri feudi in favore di Federico Meli Lupi di Soragna, figlio di sua sorella; il marchesato passò alla sua morte al figlio Carlo, che nel 1805 fu costretto a rinunciare a Pellegrino a causa dei decreti napoleonici relativi all'abolizione dei diritti feudali.