Bargone

Presso il Passo del Bocco fiorisce in autunno lo zafferano ligure (Crocus ligusticus). Noto sino ad alcuni anni fa col nome di Crocus medius, è specie endemica della Liguria, presente in prati, lande, radure e orli boschivi da 300 a 1800 m, fra le Cinque Terre e la Francia;

Gli stimmi erano occasionalmente raccolti e impiegati popolarmente in sostituzione del vero zafferano (Crocus sativus), pur non raggiungendo le stesse qualità aromatiche e cromatiche.

 

In prossimità del passo si trova il Lago di Bargone formato dal Torrente Petronio, alle spalle di Sestri Levante, nel comune di Casarza Ligure. È una delle poche zone umide naturali sul versante marittimo dell’Appennino Ligure, formatasi a seguito di fenomeni glaciali. L’area del Lago di Bargone è sempre allagata e occupa poco meno di metà della conca. Il Lago di Bargone, nonostante la sua poca profondità, non si prosciuga mai grazie all’apporto costante di sorgenti perenni.

Il Lago di Bargone è stato identificato come area protetta grazie alla presenza di specie particolari, che trovano in questo stagno il loro habitat naturale. Tra la flora del Lago, sono da menzionare giunchi, ciperacee e graminacee. Dal punto di vista della fauna invece si trovano varie specie di anfibi come la rana appenninica, rana agile, rana verde maggiore, ululone dal ventre giallo, raganella comune, tritone crestato e tritone alpestre. Non mancano libellule, coleotteri acquatici e anche la natrice dal collare. Il lago conta inoltre 70 specie di uccelli, sia stanziali che migratori.

Ma sono gli studi archeologici e palinologici ad aver mostrato gli aspetti più curiosi dello specchio d’acqua. Negli anni Settanta l’area del Lago di Bargone è stata oggetto di studi archeologici. Tali studi hanno portato alla luce diversi manufatti litici, attribuibili al periodo dal Paleolitico (circa 100mila anni fa) all’Età del Bronzo (1700 a.C.): sono state ritrovate piccole schegge di diaspro, frecce e resti di ceramiche.

Questi studi hanno anche rivelato che il Lago di Bargone ha il deposito torboso più antico della Liguria orientale nell’ambito del Postglaciale, risalente a circa 10mila anni fa.