Semi di venere

IPC “L. Tandoi”, #soloxamore_#semidivenere: ricette e cibi a base di legumi nei venerdì di Quaresima

 

La campagna della giornata di S.Valentino #soloxamore dell’I.I.S.S. “Oriani Tandoi” lascia il posto, a distanza di un anno dalla prima, alla seconda edizione di  SEMIDIVENERE, campagna social finalizzata alla promozione del consumo di legumi, durante i venerdì di Quaresima.

L‘istituto coratino, sotto la guida del dirigente prof. Francesco Catalano, si fa promotore di stili di vita attenti alle tradizioni culturali e culinarie locali e mediterranee ed ecologicamente corrette.

 

Da tradizione cattolica, nei venerdì di Quaresima ci si astiene dal consumo di carne, cibo che anche le più attuali sensibilità salutistiche ed ambientali suggeriscono di inserire con bassa frequenza nelle diete. Incrementare il consumo della “carne dei poveri”, cioè dei legumi, può essere una valida abitudine da adottare per amore del benessere del pianeta oltre che della propria salute.

Gli alimenti proposti in alternativa sono i legumi,” della nostra tradizione, o germogli di legumi, di più recente diffusione.

D’altro canto la  FAO, per tramite de suoi più illustri rappresentanti, già da tempo ha messo in evidenza il ruolo cruciale che possono svolgere i legumi garantiscono la sicurezza alimentare, un’alimentazione sana  la creazione di sistemi alimentari sostenibili  Infatti, questi preziosi semi, possono essere coltivati su piccoli appezzamenti di terra, hanno bisogno di meno acqua rispetto ad altri alimenti proteici; rappresentano una fonte economica di cibo nutriente e sicuro, ricco di proteine, fibre, vitamine e micronutrienti, oltre ad avere la proprietà di fissare l’azoto atmosferico, favorendo il rilascio di materia organica di alta qualità nel suolo e facilitando la circolazione dei nutrienti del suolo e la capacità del terreno di trattenere l’acqua. Anche le Le Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana raccomandano il consumo di legumi, parte integrante di una dieta salutare. Il consumo di legumi diminuisce infatti il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, obesità.

La campagna #semidivenere, quindi promuove sia nella comunità scolastica che cittadina, la proposta e realizzazione, almeno di venerdì di piatti a base di legumi, o di germogli di legumi.

Il testo della ricetta, insieme a foto, video e audio, che documentino le peparazioni dovrà essere postato sul profilo social personale, taggando le pagine dell’istituto @ipctandoicorato @liceo_oriani e riportando l’hashtag ideato #soloxamore, di modo che tutto possa essere raccolto sul medesimo sito web https://sites.google.com/view/soloxamore/home-page?authuser=0 Anche con questa iniziativa, la scuola oltre ad un’azione di educazione all’alimentazione sostenibile, invita ad attingere dal patrimonio culturale rappresentato da tante ricette tipiche della dieta mediterranea, in cui i legumi svolgono decisamente un ruolo fondamentale.

Si ringrazia “La dispensa”, attività commerciale cittadina per la partecipazione a Semidivenere tramite la fornitura all' istituto, per le preparazioni dimostrative, di legumi antichi o, comunque, poco conosciuti.

QUINTO VENERDI' DI QUARESIMA

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CAVATELLI CON CARCIOFI E SEPPIA SU VELLUTATA DI FAVETTA


CURIOSITA':

CARCIOFO

Il carciofo (Cynara scolymus) è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Conosciuto già da Egizi, Greci e Romani, sembra essere stato introdotto in Europa dagli Arabi.

100 g di carciofi crudi apportano 47 Calorie suddivise come segue: 49% proteine; 43% carboidrati; 8% lipidi oltre a un buon contenuto di acqua, vitamine e sali minerali

 Il carciofo è fonte di alfa carotene, luteina e zeaxantina, cinerina, sesquiterpeni lattonici, silimarina, acido caffeico e acido ferulico.

Il carciofo può interferire con l’assunzione dei diuretici, amplificandone gli effetti. I carciofi sono presenti sul mercato in due tipi di varietà: autunnali e primaverili. Per questo è reperibile sia a ottobre-novembre che da gennaio fino a maggio-giugno.

Possibili benefici e controindicazioni del carciofo

Il carciofo promuove il buon funzionamento dell’intestino e riduce il rischio di cancro al colon apportando un buon quantitativo di fibre. Queste ultime, insieme a cinerina e sesquiterpeni lattonici, aiutano anche a ridurre i livelli ematici di colesterolo. Il carciofo è inoltre fonte di molecole caratterizzate da proprietà antiossidanti che aiutano a difendere l’organismo dall’azione dei radicali liberi e di vitamine del gruppo B, importanti per il buon funzionamento del metabolismo. In particolare, la vitamina B9 (fornita dal carciofo sotto forma di folati) promuove lo sviluppo corretto del sistema nervoso nelle prime fasi della gravidanza. La vitamina K è invece utile per la salute delle ossa e del cervello, il potassio protegge la salute cardiovascolare, il rame e il ferro sono importanti per la produzione dei globuli rossi.

SEPPIA

La seppia è un mollusco cefalopode marino appartenente alla famiglia dei Sepiidae. Uno dei tratti distintivi della seppia è la presenza di un guscio interno, chiamato conchiglia o "osso di seppia". La seppia è un alimento versatile e si presta a molte altre preparazioni, come zuppe, risotti, insalate o come ingrediente per piatti di sushi. Il suo sapore delicato e la consistenza tenera la rendono apprezzata in molte cucine del mondo.

La seppia ha una storia antica e affonda le sue origini nell'ambiente marino.  La seppia è stata oggetto di pesca e consumo sin dall'antichità, ed è apprezzata per la sua carne pregiata. È presente in diverse regioni del Mediterraneo, dove è particolarmente popolare nella cucina italiana, spagnola, greca e turca. La seppia è ampiamente diffusa anche in altre parti del mondo. Oltre alla pesca, la seppia è anche allevata in acquacoltura in alcune regioni del mondo. Esistono diverse varietà di seppie che si distinguono per caratteristiche fisiche, habitat e distribuzione geografica.

La composizione della seppia varia leggermente a seconda della specie e dell'individuo, ma contiene una serie di componenti che contribuiscono alle sue proprietà nutrizionali. La seppia è una buona fonte di proteine di alta qualità. Per il 15-20% del peso totale della seppia. Sono composte da amminoacidi essenziali e non essenziali, che sono fondamentali per la costruzione e il mantenimento dei tessuti, la sintesi degli enzimi e il corretto funzionamento del corpo umano.

Il contenuto lipidico è relativamente basso, con una percentuale che varia dallo 0,5% al 2%. I lipidi forniscono energia al corpo e sono importanti per l'assorbimento di vitamine liposolubili. La seppia contiene anche acidi grassi essenziali come l'omega-3 e l'omega-6, che sono benefici per la salute del cuore e del sistema nervoso. La seppia contiene una piccola quantità di carboidrati, principalmente sotto forma di glicogeno. I carboidrati forniscono energia immediata al corpo e sono importanti per il funzionamento del sistema nervoso centrale. È composta per la maggior parte da acqua, che costituisce circa il 75-80% del suo peso totale. La seppia contiene una varietà di vitamine, tra cui vitamina B12, vitamina B6, niacina, riboflavina e vitamina E. Queste vitamine svolgono un ruolo importante nel metabolismo, nella formazione del sangue, nella salute del sistema nervoso e nella protezione delle cellule dai danni ossidativi. È inoltre una buona fonte di minerali come il ferro, lo zinco, il selenio e il rame, minerali essenziali per la formazione di enzimi, per il corretto funzionamento del sistema immunitario, per la produzione di energia e per il mantenimento di ossa e tessuti sani. La seppia contiene anche altri composti come gli amminoacidi, le purine, gli ossalati e le melanine. La seppia offre diversi benefici per la salute grazie alla sua composizione nutrizionale e ai nutrienti che contiene.  Nonostante i suoi benefici per la salute, la seppia può presentare alcune controindicazioni e precauzioni da tenere in considerazione. Occorre considerare la possibilità di: allergia; accumulo di mercurio; contaminazione batterica; elevato contenuto di colesterolo. Le persone con problemi di salute correlati all'ipercolesterolemia o a condizioni cardiache devono tenere conto del loro apporto complessivo di colesterolo e adattare il consumo di seppia di conseguenza. 

FAVE SECCHE

La fava (Vicia faba) è molto usata sia per il consumo umano, sia per il sovescio, sia per l'alimentazione animale.

Nelle sue varietà destinate all'alimentazione umana, trattasi di un legume particolarmente utilizzato nella cucina Europea meridionale e settentrionale, dell'Asia orientale, dell'America Latina e del Nord Africa.

Le varietà con semi piccoli e duri invece, prendono il nome di "favino", e fungono soprattutto da foraggio.

Le fave sono un capostipite dell'alimentazione vegetariana e vegana. Presente un buon contenuto di amido, proteine e discreto valore biologico, fibre e diversi minerali e vitamine utili.

Purtroppo, si tratta di un alimento non molto frequente nelle abitudini alimentari degli italiani, nonostante le sue eccellenti proprietà nutrizionali e gli impieghi culinari di alto valore gustativo.

Richiedendo ridotte necessità in termini di terreno e di fabbisogno idrico, e grazie alla resistenza a parassiti e malattie, rappresenta una tra le produzione più sostenibili oggi conosciute.

Rispetto ai fagioli, le fave sono qualitativamente superiori in termini proteici (anche se quantitativamente inferiori): questi legumi contengono, all'incirca, il 5% di proteine, il 5% di fibre, il 4,5% di carboidrati e pochissimi grassi (0,4%); il restante 84 % è costituito da acqua.

Le fave sono ricche di ferro, potassio, magnesio, rame, selenio e moltissime vitamine, soprattutto acido ascorbico: è doveroso ricordare che con la cottura delle fave, come peraltro per tutti i legumi, la maggior parte delle vitamine e dei sali minerali viene perduta. Benché con il processo dell'essiccazione avvengano alcune modifiche a carico di vitamine e sali minerali, per la ricchezza in ferro, sembra che il consumo di fave sia utile per contrastare l'anemia.

In erboristeria le foglie di fava, previa essiccazione, sono utilizzate come rimedio naturale per stimolare la diuresi.

 Anche chi è diabetico può fare un uso discretamente frequente di fave nella dieta. Questi legumi hanno infatti un carico glicemico non troppo elevato, mentre l'indice glicemico-insulinico può variare da un tipo all'altro.

QUARTO VENERDI' DI QUARESIMA

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ZUPPA DI LENTICCHIE CON 

CROSTONI DI PANE


INGREDIENTI: 

gr.150 lenticchie

½ gambo di sedano

½ cipolla

½ carota

Foglie di alloro

Olio q.b.

500 ml brodo vegetale

Crostoni di pane ,olio, sale e pepe


PROCEDIMENTO:

Tritare carota, sedano e cipolla per il soffritto.

In una pentola mettere circa tre cucchiai di olio e aggiungere tutte le

verdure che avete tritato.

Aggiungere le lenticchie al soffritto e mescolare.

Lasciare insaporire qualche minuto per poi aggiungere lentamente il

brodo vegetale, facendo delle pause per lasciare che le lenticchie

assorbono il tutto.

Una volta versato tutto il brodo,fare cuocere per circa 35 minuti.

Assicurarsi che il brodo non evapori del tutto e assaggiare per aggiustare

la quantità di sale.

Passato il tempo do cottura, la zuppa è pronta.

Brodo vegetale:

Mettere in una casseruola dell’olio EVO aggiungere gli scarti delle

verdure utilizzate per il soffritto e mescolare. Aggiungere dell’acqua, regolare di sale e portare a bollore.

Crostoni di pane:

Tagliare delle fette di pane casereccio, passare in forno per tostare.


CURIOSITA':

OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA

Responsabile del retrogusto amaro all’olio essa, insieme agli altri polifenoli, favorisce la sua stessa conservazione e lo protegge dai perossidi, che accelerano il processo di ossidazione e di invecchiamento.

L’olio di Coratina vanta anche il più alto tasso di acido oleico che contrasta il colesterolo cattivo ed è ricco in vitamina E, con funzione antietà anche per la pelle. L’utilizzo dell’olio di Coratina rafforza quindi il binomio tra cibo e salute, in quanto: fa bene al cuore; contribuisce a ridurre i picchi glicemici dopo i pasti; favorisce le funzionalità intestinali; aiuta a tenere sotto controllo i livelli di; ha proprietà cosmetiche e funzione antiàge sulla pelle.


PANE DI GRANO

Si stima che ci siano circa 250 tipi di pane tipico in Italia, alcuni di tradizione millenaria

l pane si ottiene unendo farina, lievito, acqua e altri ingredienti e cuocendo poi il composto in forno. Il tipo di farina utilizzata, il metodo di preparazione e l'aggiunta di altri ingredienti contribuiscono alle diverse varietà di pane disponibili. Ogni tipo di pane ha il suo sapore, la sua consistenza e il suo valore nutrizionale, che lo rendono un ingrediente versatile per un'ampia gamma di piatti. Può essere utilizzato per molte preparazioni, dai panini ai toast per la colazione, e ci sono diversi tipi di pane per ogni gusto e preferenza alimentare. Impossibile elencare tutti i tipi di pane del mondo.

Nel meridione si producono diversi tipi di pane a base di semola di grano duro e non di farina di grano tenero. Inoltre, in Puglia c’è il pane italiano più famoso al mondo, il Pane di Altamura.

La Puglia però è protagonista anche della riscoperta di importanti grani antichi nelle preparazioni da forno e no.

 Condimento prezioso per eccellenza, il nobile EVO (olio extravergine d’oliva) da cultivar “La Coratina” può essere di aiuto in molte situazioni: grazie ai suoi preziosi componenti, soprattutto grazie all’altissima concentrazione di polifenoli, come l’oleuropeina.


LENTICCHIE

La lenticchia è una pianta annuale dicotiledone della famiglia delle Leguminose, coltivata sin dall'antichità. Testimonianze archeologiche relative alla grotta di Franchthi in Grecia dimostrano che veniva mangiata tra il 13.000 e l'11.000 a.C. È stata una delle prime colture domesticate e il suo consumo viene attestato nell'episodio biblico di Esaù, nella Genesi.

Questi semi sono particolarmente apprezzati in Europa.

Questo legume può avere a volte un sapore molto spiccato, quasi piccante e cuoce molto velocemente.

Tra i vari legumi, le lenticchie risultano tra le più digeribili con un buon contenuto di proteine e soprattutto di ferro.

Vengono seminate in pieno campo tra marzo ed aprile. La pianta si adatta a qualsiasi tipo di terreno.

Esistono moltissime varietà di lenticchie, differenziate principalmente per calibro e per colore. Alcune varietà presentano sapore particolarmente delicato, altre, invece, presentano sapore più deciso. In ogni caso, le proprietà organolettiche sono notevoli e gli apporti proteici molto elevati, preziosi per l’alimentazione, ma anche per la capacità di migliorare la fertilità del terreno in cui sono coltivate, grazie alle proprietà azoto-fissatrici della pianta.

Essendo legumi, le lenticchie rappresentano una miniera in termini di proteine, fibre, ferro, magnesio e potassio: si stima che il loro contenuto in ferro sia di gran lunga superiore rispetto alla carne, malgrado l'assorbimento del ferro sia pressoché ridotto e le proteine di scarso valore biologico. Infatti, le proteine contenute nelle lenticchie (e nei legumi in genere) sono carenti di alcuni aminoacidi essenziali (cisteina e metionina): ne consegue un'inevitabile minor assimilazione di tutti gli aminoacidi. Per ovviare a questo inconveniente, è consigliabile associare le lenticchie a pasta o a cereali.

Le lenticchie sono molto nutrienti ed energetiche: 100 grammi di prodotto apportano infatti 291 kcal. Sono costituite da circa il 51% di carboidrati, 23% di proteine, 14% di fibre, 1% di grassi e dal restante 11% di acqua.

Tra i componenti chimici di maggior rilievo, troviamo: Isoflavoni, potenti antiossidanti; Tiamina, utile per favorire la memoria e la concentrazione; Vitamina PP (vitamina B3), importante per equilibrare il metabolismo energetico e ridurre i trigliceridi nel sangue; la niacina è inoltre un potenziale antiossidante

Per tutti questi motivi, il consumo di lenticchie non dovrebbe limitarsi solamente alle festività di fine ed inizio anno, come la tradizione insegna, ma dovrebbe estendersi fino a divenire una sana abitudine se non quotidiana almeno settimanale.


TERZO VENERDI' DI QUARESIMA

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HUMMUS DI CECI E GAMBERONI 

IN PASTA KATAIFI

CURIOSITA':

SESAMO

I semi di sesamo sono piccoli ma ricchissimi di sostanze nutritive. Sono costituiti prevalentemente da lipidi, in particolare acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, che rappresentano più del 40% del totale dei nutrienti. Tra questi troviamo acido linoleico e acido alfa-linolenico, precursori rispettivamente della serie degli omega-6 e omega-3.

Sono ricchi anche di proteine che costituiscono quasi il 20% delle loro sostanze nutritive. Nei semi di sesamo troviamo poi fibre e carboidrati, ma una scarsa presenza di acqua.

La ricchezza dei nutrienti che caratterizza questi semini li rende sì un alimento dall'elevato valore nutrizionale, ma allo stesso tempo piuttosto calorico: 100 g di semi di sesamo contengono poco meno di 600 calorie! Per questo motivo non bisogna eccedere con le dosi, consumando al massimo una quantità giornaliera di semi di sesamo pari a due cucchiai.

I semi di sesamo contengono anche una grande varietà di micronutrienti, come vitamine, minerali e sostanze antiossidanti:

o Vitamine del gruppo B (B1, B2, niacina, B6, folati)

o   Vitamina E

o   Calcio

o   Ferro

o   Magnesio

o   Fosforo

o   Zinco

o   Antiossidanti

GAMBERI

I gamberi sono crostacei marini, che appartengono alla famiglia dei decapodi, molto apprezzati per il loro gusto delizioso e la loro versatilità in cucina. Sono noti per il loro sapore dolce e delicato. Possono essere cucinati in vari modi.

Le origini di questi crostacei risalgono ad oltre 200 milioni di anni. Le prime forme primitive di gamberi sono apparse nell'era paleozoica, durante il periodo del Cambriano

Le prime testimonianze dell'utilizzo dei gamberi in ambito culinario risalgono all'antica Grecia e all'antica Roma, dove venivano consumati come prelibatezze.

Oggi, i gamberi sono diffusi in tutto il mondo e sono ampiamente pescati e allevati per scopi commerciali.

Inoltre, sono diventati un elemento fondamentale della cucina di molte culture e sono presenti in una vasta gamma di piatti tradizionali.

 Ci sono diverse varietà di gamberi in tutto il mondo, ognuna con caratteristiche distintive

 In generale, questi crostacei:

sono una buona fonte di proteine di alta qualità. Le proteine costituiscono circa il 20% del peso secco del gambero e sono fondamentali per la crescita e il ripristino dei tessuti, nonché per la funzione muscolare.

Contengono acqua come l'elemento predominante, in quanto costituisce la maggior parte della sua composizione.

presentano quantità moderate di grassi, principalmente sotto forma di acidi grassi polinsaturi, tra cui gli omega-3. Questi acidi grassi sono benefici per la salute cardiovascolare e svolgono un ruolo importante nel mantenimento delle membrane cellulari.

Contengono carboidrati in quantità relativamente basse. La loro presenza è principalmente legata a polisaccaridi strutturali come il chitosano, che costituisce la corazza del gambero.

sono una buona fonte di minerali essenziali come il potassio, il selenio, il calcio, il ferro e lo zinco. Questi minerali sono fondamentali per numerose funzioni corporee, inclusa la salute delle ossa, la produzione di energia e il sistema immunitario.

presentano diverse vitamine, tra cui la vitamina B12, la vitamina E e la vitamina D. La vitamina B12 è fondamentale per la salute del sistema nervoso, mentre la vitamina E e la vitamina D svolgono un ruolo chiave come antiossidanti e per la salute delle ossa, rispettivamente.

Contengono la chitina, che è un polisaccaride strutturale presente nella corazza del gambero. Non viene digerita dall'uomo, ma può avere effetti benefici sulla salute intestinale e sull'equilibrio della flora batterica.

Occorre però tenere in considerazione che i crostacei possono:

o      scatenare allergie

o   procurare eccessiva assunzione di iodio per le persone con problemi di tiroide

o causare eccesso di colesterolo esogeno

o   essere soggetti a contaminazione batterica, come la salmonella o la vibriosi, per cui vanno adeguatamente trattati

o      in alcuni casi, contenere accumuli di mercurio, per cui si consigliano quelli coltivati o quelli provenienti da fonti a basso rischio di contaminazione.


CECI

Fra i protagonisti della dieta mediterranea, i ceci sono stati tra i primi alimenti coltivati dall'uomo. Oltre ai comuni sono color crema, ne esistono varietà nere, verdi e rosse. Grazie al buon sapore e alla piacevole consistenza, sono molto versatili e presenti in numerose ricette.

In Puglia se ne producono molte varietà, e il cece di Nardò, è entrato nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) riconosciuti dall’Unione europea come prodotto che per tradizione e genuinità merita di essere diffuso e conosciuto come segno tangibile delle tradizioni in termini di sapori e saperi, e della tutela della biodiversità e del territorio.

I ceci hanno un tenore calorico limitato: se bolliti in acqua non salata, apportano appena 120 kcal ogni 100 g di prodotto. La quota energetica deriva principalmente dai carboidrati (18,9 g), che rappresentano circa il 59% della composizione totale. Questi legumi sono inoltre un'ottima fonte di proteine (7 g), specie se rapportati agli altri alimenti del mondo vegetale. Il contenuto di grassi è ridotto (2,4 g) e per lo più costituito da lipidi di tipo insaturo. Naturalmente privi di colesterolo, i ceci sono ricchi di fibre (5,8 g) e di composti antiossidanti. Non mancano i sali minerali: calcio, fosforo, magnesio e potassio. Anche la quota vitaminica è buona, soprattutto per quanto riguarda le vitamine dei gruppi A e K. I ceci sono inoltre ricchi di aminoacidi essenziali, come arginina, lisina e triptofano; contengono anche un discreto quantitativo di acidi grassi essenziali omega 6 e, in minor misura, omega 3.

Grazie alla loro composizione nutrizionale equilibrata, i ceci presentano numerose proprietà benefiche. In particolare:

o Migliorano la digestione e la regolarità intestinale, grazie soprattutto al contenuto di fibra.

o   Aiutano a tenere a bada i livelli di zucchero nel sangue anche grazie al contenuto di magnesio, zinco e vitamine del gruppo B, che aiutano a prevenire alterazioni a carico dell’insulina.

o   Fanno bene al cuore grazie al magnesio e al potassio, che aiutano a prevenire l'ipertensione, e alla fibra alimentare, efficace nella riduzione dei livelli di trigliceridi e del colesterolo LDL.

o Hanno una buona azione antiossidante grazie ai polifenoli, ai fitonutrienti e alle vitamine che  aiutano a ridurre lo stress ossidativo e a combattere i danni causati dai radicali liberi. Questa varietà di legumi è inoltre un'ottima fonte di saponine, composti vegetali dalle note proprietà antiossidanti;

o  Sono amici della linea: oltre a contenere una quantità modesta di calorie, i ceci sono ricchi di proteine e fibre, che, agendo in sinergia, rallentano lo svuotamento gastrico. In questo modo, favoriscono il senso di sazietà e aiutano a tenere sotto controllo l'appetito;

o   Sono alleati delle ossa grazie alla presenza di molti microelementi che contribuiscono alla costruzione e al mantenimento dell'apparato scheletrico. Mentre calcio e fosforo intervengono nella corretta mineralizzazione delle ossa, ferro, manganese e zinco svolgono un ruolo cruciale nella produzione del collagene. I ceci possono inoltre contare su un discreto quantitativo di vitamina K, che migliora l'assorbimento del calcio e ne limita l'escrezione urinaria;

o   Riducono le infiammazioni: oltre a migliorare il sonno, l'apprendimento e la memoria, la colina presente nei ceci aiuta a combattere gli stati infiammatori, anche cronici. Consumare ceci favorisce inoltre la produzione di butirrato, un particolare acido grasso a catena corta, capace di ridurre l'infiammazione delle mucose del colon;

o   Salvaguardano la salute di occhi, pelle e capelli grazie allo zinco e alle vitamine A ed E.

Questi legumi contengono inoltre manganese, un minerale prezioso per la prevenzione dell'invecchiamento cutaneo, e folati, utili per proteggere la pelle dall'azione dannosa dei raggi UV, mantenendola luminosa ed elastica e utili soprattutto nelle donne in gravidanza per la prevenzione di malformazioni neurologiche. Anche i capelli traggono benefici dal consumo di ceci: mentre proteine e ferro rafforzano la chioma, gli omega 6, insieme alle vitamine A, B ed E, migliorano la salute del cuoio capelluto, favorendo la circolazione sanguigna. 

PASTA KATAIFI

In Italia, per kataifi s'intende una pasta fillo a base di farina ed acqua.

È originaria dell'area greca o turca, ma affondale proprie origini in alcune ricette levantine, più precisamente in Giordania, Libano, Israele, Palestina, Siria e Nord Egitto

La pasta kataifi è un prodotto di origine vegetale idoneo anche alla dieta vegetariana e a quella vegana.

Ha un apporto energetico piuttosto elevato, fornito prevalentemente dai carboidrati, seguiti dai lipidi e infine dalle proteine.

I glucidi della pasta kataifi sono prevalentemente complessi, gli acidi grassi monoinsaturi ed i peptidi a medio valore biologico.

Le fibre sono abbondanti ed il colesterolo assente.

Dal punto di vista minerale, la pasta kataifi non mostra livelli degni di nota, eccezion fatta per il ferro che, ad ogni modo, non gode di un'ottima biodisponibilità. Per quel che concerne le vitamine, si evincono buone concentrazioni di tiamina (B1) e niacina (PP).

La pasta kataifi non contiene lattosio ma apporta una certa quantità di glutine, ragion per cui non si presta alla dieta dei celiaci.

In virtù del contenuto calorico e del carico glicemico, rappresenta un alimento da consumare tranquillamente, ma evitando gli eccessi.


SECONDO VENERDI' DI QUARESIMA

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LENTICCHIE NERE CON RISO E FUNGHI CARDONCELLI

INGREDIENTI:

CURIOSITA':

FUNGHI CARDONCELLI

Il fungo Cardoncello, scientificamente Pleurotus Eryngii, è un fungo spontaneo, tipico delle aree mediterranee che fruttifica dalla primavera all’autunno sui resti delle radici morte delle piante del cardo e della ferula. La storia del Fungo Cardoncello parte dal lontano Medioevo, quando tale fungo veniva consumato in tutto il territorio murgiano ed erroneamente considerato, da molti, l’unico luogo in cui si poteva trovare. In realtà̀, questo prodotto veniva coltivato anche nel Salento, nella Valle d’Itria e sul Gargano.       

Oggi questo fungo è stato inserito nell’elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT). Per approfondire CLICCA QUI 

LENTICCHIE NERE

La lenticchia nera è un antico cultivar tipico del sud italia.
Una varietà di lenticchia quasi in via d'estinzione, che anticamente veniva coltivata perché particolarmente resistente alla siccità. Questa sua caratteristica determina la forte concentrazione di sostanze nutritive che la rendono anche ricca di gusto. Sono una varietà di lenticchie nere dal gusto eccezionale e ricche di nutrienti fondamentali per l’organismo.

Oltre a essere saporite e buone per il benessere del corpo, queste lenticchie sono anche molto antiche e, oggi, abbastanza rare e ricercate.

Per quanto concerne l’origine, pare che questa cultivar sia molto antica visto che le prime tracce sono datate addirittura al 7.000 a.C., anno a cui sembrano risalire le prime testimonianze della loro coltivazione in Asia.

Di qui la Beluga si sarebbe rapidamente diffusa in tutta l’Asia sud-occidentale e in Turchia per poi approdare anche nel Mediterraneo; qui ha trovato un habitat ideale.

Le lenticchie nere sono, come accennato, molto rare (considerate in via di estinzione) e questo a causa della difficoltà delle tecniche di coltivazione e di raccolta (questa si effettua tra giugno e agosto a seconda delle condizioni climatiche); di contro va sottolineato che si tratta di una varietà estremamente resistente alla siccità, caratteristica che ne ha determinato gli eccellenti valori nutrizionali.

Non solo gustose e saporite ma soprattutto dalle grandi proprietà nutritive: sono infatti una fonte naturale di proteine, fibre e minerali come il rame, il potassio, lo zinco, il fosforo e soprattutto ferro.

PRIMO VENERDI' DI QUARESIMA

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MINESTRA DI FAVE, PATATE E VERDURE CAMPESTRI

INGREDIENTI

150 Gr di Fave

100 Gr di Cipolle Rosse

50 Gr di Olio Evo

5 Gr di Peperoncino

250 Gr di Patate

50 Gr di Sedano

100 Gr di Carote

100 Gr di Pomodori

100 Gr di Zucchina

150 Gr di Zucca

Prezzemolo q.b


PROCEDIMENTO


. Mettere a bagno le fave 12 ore prima, in acqua tiepida.

. Lessare le fave con una foglia di alloro partendo da acqua fredda.

. In una casseruola far andare l'olio, con la cipolla e le patate tagliate a tocchetti, unire la zucchina, il sedano, la carota, la zucca, il pomodoro e il prezzemolo. Aggiungere l'acqua fredda e portare a cottura.

. A tre quarti d'ora di cottura, unire le fave già cotte e lasciar insaporire.

. Friggere metà Cipolla.

. Pulire bene le verdure di campo e lavarle.

. Cucinare in acqua salata in ebollizione e poi raffreddare in acqua fredda per fissare il colore.

. Unire le verdure cotte, alla minestra di fave.

. Condire con olio Evo profumato all'aglio e peperoncino.

. Servire in una terracotta con tochetti di pane tostato e petali di cipolla fritta.

CURIOSITA': 

FAVE

TARASSACO

CICORIELLE